giovedì 22 maggio 2014

Chiediloalgrassi

Ieri sera chiusura della campagna elettorale di "Firenze riparte a sinistra". L'atmosfera era un po' quella della manifestazione del 5 aprile scorso: la Firenze degli ambientalisti, dei ciclisti, degli animalisti, degli impegnati nel volontariato sociale, di quelli un po' nostalgici che non si arrendono al dilagare dell'ignoranza inculcata da un trentennio di televisione commerciale. Insomma una Firenze in cui mi ritrovo perfettamente anche se una Firenze di nicchia, purtroppo.
D'altra parte sono stufa del "voto utile" che alla fine diventa utile solo per i comitati d'affari. Quindi voterò per questo ragazzo con l'aria da secchione sperando di avere più consiglieri possibile che facciano opposizione da sinistra all'erede sindaco.
Mi conforta che Tommaso Montanari (un mio punto di riferimento in questi ultimi tempi) la pensi come me. Non ho tempo, ma vorrei trascrivere parola per parola la sua recente intervista a Pane Quotidiano, soprattutto quando spiega perchè non bisogna affittare gli Uffizi o Ponte Vecchio ai miliardari.


Nell'intensa giornata di ieri sono riuscita a partecipare anche ad un incontro con Alberto Vannucci, professore a Pisa, grande studioso del fenomeno della corruzione. Vannucci, oltre ad essere preparato, è anche simpatico e piacevole da ascoltare. Peccato che ci abbia fatto un quadro così ineluttabile della inscalfibile rete sistemica della corruzione nel nostro paese.
"Mamma, ma a casa tu non ci stai mai?" Paradossale che me lo chieda mio figlio diciottenne.

domenica 18 maggio 2014

Scoglionamento pre-elettorale

La mia città è devastata da "santini" e volantini pre-elettorali. Dieci candidati a sindaco, più di venti liste, quasi un migliaio di candidati a consigliere comunale o consigliere di quartiere. Si scopre quotidianamente candidati impensabili, soprattutto tra i giovanissimi e le donne: "Anche tu?" "Sì, perché? Anche tu candidata?"
Io sono una di queste. SEL andava cercando donne attive nelle associazioni e mi ha messo in lista come indipendente dell'ANPI. Ero un po' titubante ma se può servire a rompere le scatole all'erede sindaco Nardella, che si sente già la poltrona sotto il sedere, ben venga. Immagino di non correre nessun rischio di essere eletta e ciò mi conforta, anche se, lo ammetto, mi ha fatto piacere quando me l'hanno chiesto. Un piccolo riconoscimento del mio modestissimo (ma per me grande) sforzo che sto facendo per dare visibilità alla mia sezione dell'ANPI.
Niente "santini", né cene elettorali. Sono andata in incognito ad un paio di assemblee di comitati per la difesa di alcuni spazi dismessi sui quali gli appetiti cementificatori si stanno per abbattere.
Per dirla tutta, l'atmosfera non mi è piaciuta. Non mi sono piaciuti gli aspiranti sindaci che hanno tutti detto le stesse cose, cercando di indovinare quello che la platea voleva sentisi dire. Né tanto meno mi sono piaciuti i cosiddetti "cittadini" (comincio a detestare questa inflazionata definizione) che avevano l'aria di preoccuparsi solo di non avere disagi e di poter continuare a parcheggiare sotto casa.
Non mi piacciono i candidati che corrono affannosamente alla ricerca del consenso facile, né mi piace l'elettore medio (non tutti, certamente), quello che pretende che gli amministratori della città vengano incontro alle sue esigenze ma non fa niente in prima persona per la comunità in cui vive e non è disposto a sacrificare neanche un po' del proprio confort per chi sta peggio. L'individualismo prevale sulla solidarietà. Il tornaconto personale sul progresso generale. Basta scorrere i simboli depositati per le Europee per capire che siamo un paese da barzelletta.
Meglio i miei anziani dell'ANPI, che almeno hanno la saggezza di chi ha sofferto la fame e apprezza ciò che ha.
Scusate per lo sfogo.



PS Per le europee invece ho le idee abbastanza chiare confortate dai risultati di questo test che consiglio di fare.

venerdì 9 maggio 2014

Cena di famiglia con adolescenti



Ogni tanto fa piacere trovarsi con la famiglia di mia sorella. Siamo sempre così di corsa io e lei che finiamo col vederci solo due o tre volte l'anno. Il problema è trascinare i miei tre riluttanti "orsi". Anche i suoi figli non scherzano quando a scarsa cordialità. Compensa un po' mio cognato che invece ha un temperamento molto espansivo.
Così, a tavola, mentre io e mia sorella ci scambiamo aggiornamenti sulle nostre vite e mio cognato "sequestra" mio marito per chiedergli aiuto sull'uso del nuovo smartphone, i tre adolescenti presenti fanno il loro "atto di presenza". Mio nipote quattordicenne, con la sua voce che ha appena virato sui toni bassi, polemizza con mia sorella salvo, appena mangiato il dolce, scappare in salotto a vedere un suo programma preferito. Mia nipote diciottenne non proferisce verbo anche perché la vedo digitare continuamente lo smartphone che tiene accanto al piatto, che sia su FB o su WhatsApp poco importa. Diciamo che è presente solo fisicamente. Mio figlio maggiore, non avendo lo smartphone, pare seguire la conversazione ma, chiamato in causa, si scopre che in realtà era dedito alla sua attività preferita da quando è nato: vagare con la mente in infiniti spazi...
Stai a vedere che alla fine il più presente era mio figlio minore che si è direttamente rifiutato di venire.

lunedì 5 maggio 2014

Ultimo appuntamento all'oasi di Focognano



E così, tra uno svasso che cova nel canneto, la piantumazione di alcuni ontani nel terreno melmoso del nuovo stagno e l'avvistamento di un simpatico Fischione turco, è finito il corso all'oasi di Focognano.
Un'esperienza interessante, una realtà che non conoscevo, nuove conoscenze di ottime persone, e tuttavia...
Tuttavia non posso negare che l'entusiasmo con il quale sono tornata a casa le prime volte non sia scemato e non solo per l'inevitabile venir meno della novità. Già da un po' sono venute fuori le tensioni, gli screzi, i mugugni ma, pur ignorando ciò, la delusione sta soprattuto nel fatto che non si è trattato di un "corso", cioè di un'attività che punta a far apprendere un sapere o un saper fare con un certo programma e magari anche con un minimo di verifica. Si è trattato di una semplice attività di volontariato ambientale ed anche poco organizzata e piuttosto improvvisata.
Peccato! Intanto comunque mi porto a casa dei bei ricordi accompagnati da alcune belle foto.