domenica 29 maggio 2016

Con le ali ai piedi. Seconda parte: dall'Aquila a Pescocostanzo


Daniela, del B&B Terre d'Aveja, antico nome di Fossa, ci racconta dei giorni immediatamente successivi al terremoto del 6 aprile 2009. "Non riparavamo a ringraziare da quanti aiuti abbiamo ricevuto."
Leandro, guida alpina incontrata provvidenzialmente a Tussillo, ci indica una scorciatoia per l'altipiano delle Rocche.
Franco, che ha fatto sette volte il Cammino di Santiago, ci crea sull'istante, nel suo laboratorio incredibilmente incasinato, la traccia gps di una variante molto più bella per la tappa Rocca di Mezzo - Celano.
Gianni, ex chitarrista e singolare oste dell'Osteria degli Artisti di Celano, ci allieta con la sua cucina ruspante e un'ottima compilation.
Giorgio, che per anni ha vissuto a Milano, aspira ora a diventare sindaco della sua Gagliano Aterno e ci mostra desolato le condizioni di abbandono del paese che di inverno conta solo una novantina di abitanti.
Padre Bonavventura, parroco della chiesa di San Giovanni Battista ed Evangelista di Castelvecchio Subequo, ci racconta invece di quando, pochi anni or sono, il sangue delle stimmate di San Francesco, conservato nella sua chiesa, si è  miracolosamente liquefatto. "Le analisi hanno stabilito che si tratta di sangue umano, maschile e di antica data e questo basta."
Elena, del B&B Centro Storico di Raiano, ci dice che grazie al terremoto sono state ristrutturate case che non erano state toccate da trecento anni e ci mostra il palazzo dove Benedetto Croce incontrava la sua amante.
Antonio, impiegato comunale e presidente del CAI di Sulmona, recrimina che non si riesce ad attirare i giovani alla montagna.
Leonardo ci affianca con la sua panda scassatissima quanto i suoi denti e, vedendoci con i nostri zaini e i bastoncini in piena città, ci chiede stupito: "Ma siete italiani?" e, quando sente che siamo toscani, si commuove e ci chiede di salutargli il figlio maresciallo della Finanza a Poppi (AR).
Graziano, oste del ristorante La Terrazza a Pescocostanzo, con la sua parlantina inarrestabile ci saluta dicendoci: "Dirò una preghierina per voi".
E' l'incontro con la gente il valore aggiunto di questo cammino che attraversa a piedi (158 km in otto giorni) la bella terra d'Abruzzo con le sue montagne, i profumi dei fiori multicolori, le mandrie al pascolo e l'aria fina.
Grazie ai miei compagni di viaggio e alla prossima tappa con le ali ai piedi.

Qui le immagini del viaggio;
qui la prima parte del cammino
Di qui passò Francesco: 2010, 2011 e 2012

venerdì 20 maggio 2016

Andate a votare perché il voto è la libertà

L'ho conosciuto durante il campo di Libera del 2014.
In questa breve clip, in poche battute, c'è tutto lui: instancabile, appassionato, coinvolgente, accogliente e soprattutto simpatico. Dopo la testimonianza a Portella della Ginestra ci portò alla Casa del Popolo di Piana degli Albanesi e ci illustrò tutti i suoi cimeli, i ricordi di una militanza e di una passione politica sincera come non si trovano più.
Ci mancherai, Mario.
Mancheranno al nostro paese i tanti Mario che stanno scomparendo.

sabato 14 maggio 2016

Senza la gente non si decide niente

Firenze, sabato 14 maggio. Manifestazione nazionale contro l'inceneritore promossa dalle Mamme NoInceneritore e un sacco di altre associazioni.
Che dire? Manifestazione bella, partecipata, colorata, pacifica (alla faccia dei gufi come il mio sindaco che mettevano in guardia dai possibili infiltrati). Molto entusiasmo. E poi mi è piaciuto che siano sfilate queste migliaia di persone lungo le strade del mio quartiere.
Dopodiché torno a casa sempre col dubbio se servano o no queste manifestazioni. Temo che se l'inceneritore alla fine non si farà, sarà perché finiscono i soldi oppure perché interviene la magistratura (come per il sottoattraversamento TAV).
Ma in ogni caso è bene partecipare, è sempre bene poter dire "io c'ero". Ribadire, anche se non ci ascoltano, che "senza la gente non si decide niente".

domenica 8 maggio 2016

Ma quant'è buona la fava lunga delle Cascine!

Dopo l'esperimento del cetriolo 2015, quest'anno il piccolo orto sul balcone si è concentrato sulla coltivazione della fava lunga delle Cascine.





Niente male, devo dire.

giovedì 5 maggio 2016

5 maggio: le donne in piazza chiedono il pane

Il municipio di Sesto Fiorentino

 Il 5 maggio di centodiciotto anni fa a Sesto Fiorentino, un borgo che oggi è praticamente attaccato alla città di Firenze, le donne manifestarono davanti al Municipio e sotto i forni contro il carovita dovuto alla guerra in Africa. Quando ad esse si unirono gli operai della manifattura Ginori, le forze dell'ordine cominciarono a sparare sulla folla provocando quattro morti e numerosi feriti. Rimasero uccisi: Odoardo Parigi, operaio della Ginori, Anilina Banchelli, trecciaiola, Raffaello Mannini, mugnaio, e Delio Contini, un bambino di 9 anni.
Nel 1898 furono numerosi i moti popolari di protesta, tra i quali quelli ben più famosi di Milano ma, siccome lavoro a Sesto Fiorentino da quindici anni, mi ha fatto piacere ricordare questi morti, con i loro nomi e le loro professioni che suonano di altri tempi. 
La fame e la disperazione invece, purtroppo, non passano mai di moda.

Fonte: tuttosesto,net

domenica 1 maggio 2016

Partito il conta chilometri

A dire il vero dal 20 novembre i miei piedi non si sono mai fermati. Tuttavia i 6 km dall'ufficio a casa tre volte la settimana sono solo una base salutare per tenere a bada il metabolismo.
Ora invece è partito l'allenamento vero e proprio in vista del cammino di quest'anno. Ieri 15 km da casa a Cercina e Serpiolle, sotto scrosci d'acqua intermittenti. Oggi 16 km da casa a Fiesole e ritorno: aria tersa post temporale, vista superba, turisti, mercatino, banda del Primo Maggio in piazza di Fiesole, ma anche acacie fiorite e un rapace che volteggia tranquillo sopra il quartiere de Le Cure.
Firenze vista da Fiesole, Convento di San Francesco
25 aprile... 1 maggio... ignorati. Ormai sono in piena fase di riflusso ma non riesco a sentirmi in colpa. Coltivo comunque le mie microutopie... raccolgo le lattine gettate dai finestrini delle auto ai bordi delle strade e le butto nell'apposito cassonetto. Verranno tempi in cui potrò fare di più per migliorare il mondo ma per ora mi limito a questo.
E cammino.