tag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post2426456505635364670..comments2024-01-14T20:50:20.570+01:00Comments on Message in the bottle: La passione tristeArtemisiahttp://www.blogger.com/profile/04886097067098376364noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post-87842381701205439962011-06-12T10:20:26.569+02:002011-06-12T10:20:26.569+02:00Nemmeno io ho letto il libro, Annamaria, ma più ch...Nemmeno io ho letto il libro, Annamaria, ma più che altro mi interessa l'argomento.<br />Io credo che un po' di invidia la proviamo tutti e il primo passo per superarla è proprio quello di ammetterlo come ha fatto Marco. Poi probabilmente si supera con l'età acquistando un po' di autostima, conoscendo i propri limiti ma anche le proprie capacità. Quando arrivi a pensare "chissenefrega se gli altri sanno fare quello che io non so fare" è una grande liberazione.Artemisiahttps://www.blogger.com/profile/04886097067098376364noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post-22097166811917189772011-06-07T15:32:35.071+02:002011-06-07T15:32:35.071+02:00Concordo con quello che dice l'autrice. L'...Concordo con quello che dice l'autrice. L'invidia è una "passione" da cui grazie al cielo da molto tempo sono guarita. <br />Ciao<br />GiuliaEmiliahttps://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post-26662498961642279582011-06-06T14:43:14.390+02:002011-06-06T14:43:14.390+02:00Io lo ammetto.
Ero un invidioso fuori da qualsiasi...Io lo ammetto.<br />Ero un invidioso fuori da qualsiasi classificazione.<br />Non emulatore, non indignato: invidioso.<br /><br />Invidiavo i miei compagni che erano bravi a fare sport quando io ero imbranato con qualsiasi aggeggio di forma sferica; invidiavo i miei compagni che facevano musica e io mi vergognavo a dire ai miei che avrei voluto imparare a suonare; invidiavo mia cugina quando veniva portata da mio nonno in palma di mano.<br />Perché tutto questo? Perché la mia autostima era pari al romanzo d'esordio di Bret Easton Ellis: meno di zero.<br /><br />Credo sia questa la ragione per cui non sopporto gli atleti che vincono tutto, e godo quando l'eterno secondo riesce a battere il campione.<br /><br />Però, ecco, è molto più gratificante una vittoria sul campo quando entrambi sono al pieno della forma, che una vittoria per uno stupido errore dell'avversario.<br /><br />Così come io sono stato assai più felice a battere la secchiona della classe sul filo di lana piuttosto che il giorno in cui lei prese un votaccio :-)Marcohttps://www.blogger.com/profile/00829843002244070531noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post-195216992062897182011-06-04T08:50:13.217+02:002011-06-04T08:50:13.217+02:00Buongiorno, cara, è molta bella questa riflessione...Buongiorno, cara, è molta bella questa riflessione: la trovo profonda e veritiera. Il libro che citi non l'ho letto e mi sembra molto interessante, quindi un grazie per averlo segnalato. <br />L'invidia... so che esiste come sentimento, ma non credo che possa ritorcersi su di un altro. Mi fanno pena coloro che si rodono e perdono il tempo ad osservare l'altro, forse dipende dalle esperienze infantili, magari dovevano essere in competizione e non riuscivano ad eguagliarli, oppure erano degli sfaticati che amavano l'ozio, sono tanti i presupposti. Chi osserva per migliorarsi, come fai tu, è molto positivo, lo sperimento io con la scrittura: leggo e rileggo, cerco di memorizzare espressioni degli autori che ritengo validi.<br />Buon tutto, cara e buona pausa estiva.<br />un bacione<br />annamariaannamariahttps://www.blogger.com/profile/15058831261019915693noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1738820572253148997.post-51432384387072769682011-06-02T17:49:57.991+02:002011-06-02T17:49:57.991+02:00L'invidia, a differenza dell'emulazione, è...L'invidia, a differenza dell'emulazione, è sterile e distruttiva.<br /><br /><i>L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.<br /><br />Carlos Ruiz Zafòn </i>lucida folliahttps://www.blogger.com/profile/05504584155449935310noreply@blogger.com