Che fatica!
Il motivo principale per il quale sto trascurando questo blog è dovuto alla mia attività per l'A.N.P.I.
Con il fatto del Settantesimo della liberazione mi sono infilata in una corposa attività di raccolta di testimonianze, partecipazione alle iniziative delle altre sezioni, riunioni al provinciale, trasferte per gli eventi nazionali o regionali (oltre alla consueta attività di tesseramento, mailinglist e pagina di google+).
Insomma, me lo sono proprio cercata.
Poi con questa telecamerina in mano mi sono un po' montata la testa. Mi sento un po' Diego Bianchi e sento l'irresistibile impulso a riprendere tutto ciò a cui partecipo per poi farci quelle che io chiamo "videosintesi". Un lavoro divertente e creativo di montaggio, ma quanto tempo porta via!
E poi che gratificazione l'amicizia che nasce con questi intervistati 80/90enni che mi dicono: "Ma lo sai che mi ha visto mia nipote su internet e ha detto che sono stata davvero brava?! Lo sai che persino il mio medico mi ha vista su internet e mi ha fatto i complimenti per quello che ho raccontato?!"
Insomma quando la sera dopo cena, con la stanchezza della giornata, mi metto davanti al PC a montare questi video (taglia, assembla, sovrapponi le immagini, regola l'audio, metti la dissolvenza tra le scene, sfuma, inserisci il sottofondo musicale, converti e trasferisci su YouTube, con il preziosissimo aiuto del marito informatico) talvolta mi chiedo "ma chi me lo fa fare?". Talvolta avrei voglia di buttarmi sul divano a vedermi un film come fa mio figlio.
Però poi succede come venerdì scorso che, in occasione del solito anniversario che onoriamo tutti gli anni e al quale partecipano sempre i soliti quattro vecchietti, succede che venga un sacco di gente, anche facce nuove, anche giovani, anche compagni del provinciale che persino portano il medagliere. Succede che la sala è piena, succede che mi fanno pure i complimenti. Sì, una gran fatica, ma anche una certa soddisfazione.
Ed infine, (perché no?) bando all'anonimato, eccomi qui a fare compagnia sullo schermo ai miei intervistati ai quali auguro, con tutto il mio affetto, ancora cento anni ad aiutarmi a tener viva la sezione ANPI Enrico Rigacci di Firenze.