venerdì 30 novembre 2007

Scateniamoci

Scherza coi fanti e lascia stare i santi. Non chiamiamole "catene di Sant'Antonio". Chiamiamole "interviste itineranti". Accetto questa solo perchè il mio amico Heike (ex Accakappa) è permaloso sotto la dura scorza del cinico e io gli voglio bene.

Chi o cosa ti ha spinto a creare un blog?
Dato che sono sempre stata una grafomane incallita, il marito informatico da tempo mi suggeriva di aprire un blog, ma, come al solito, non gli davo molto retta (sant'omo!!). Finchè lo scorso 6 gennaio, appena alzata, entrai in camera di mio figlio quattordicenne che era già sveglio e giocava al suo videogioco del momento augurandogli buon giorno. La sua risposta ("Lasciami in pace, torna a letto, non cominciare subito a rompere...") innescò una delle mie migliori inc...ture e quando sono molto imbufalita sento il bisogno di dare una svolta alla mia vita. Così ho deciso di aprire un blog, nato quindi come sfogatoio e poi diventato qualcos'altro (anche se non so bene che cosa).

Il tuo primo post?
Appunto "Perchè scrivere un blog?" praticamente un programma ...

Il post di cui ti vergogni di più?
Nessuno. Perchè dovrei? Più o meno riusciti, più o meno sentiti, ma so' tutti piezz'e'core.

Il post di cui sei più fiero?
Forse La dura vita della consumatrice critica

Per quanto pensi che continuerai a scrivere sul tuo blog?
Finchè mi divertirò.

La cosa che non mi piace di questi giochini è chiamare in causa gli altri. Quindi non la passerò a nessuno però nominerò qui tutti i miei amici blogger. Chi vorrà, senza alcun impegno, si potrà divertire a fare la sua autointervista, chi non vorrà... avrà tutta la mia comprensione.

Ad Alessio che sarà in bicicletta sull'Etna;
ad Anna che starà lottando contro i mulini a vento;
a Carmela alle prese con i suoi alunni detenuti;
a Davide impegnato a dimostrare che bravo medico sia;
a Dona che sarà a fare le sue splendide fotografie;
a Erica che starà creando i pupazzi con i suoi alunni;
a Fabioletterario affaccendato con i suoi teneri alunni;
a Giulia che spero stia meglio;
ad Irnerio, dove sei Irnerio?
a Lorenzo che spero stia studiando;
a Luciano-Idefix che tiene a bada la comprensibile rabbia di Idefix;
a Marina che starà scrivendo i suoi lunghissimi, splendidi, dieci post giornalieri;
a Me che e' talmente demoralizzato che non scrive più;
a Mirco che starà scrivendo il programma elettorale degli Under40;
a SPunto che starà stilando l'elenco di ciò di cui ci dobbiamo indignare questa settimana;
a Stella che starà preparando la sfilata dei suoi modelli;
a Verrocchio che spero stia studiando.

Un abbraccio a tutti,

mercoledì 28 novembre 2007

DURC!

Spiacente per Accakappa che dal titolo forse spera in un post di argomento fumettistico, ma il post di oggi invece parla di una pratica burocratica (orrore!). Da qualche anno come pubblica amministrazione dobbiamo chiedere a tutte le ditte con le quali stipuliamo contratti di fornitura o di servizi un certificato che si chiama DURC. Si tratta del Documento Unico di Regolarità Contributiva rilasciato dall'INPS o dall'INAIL o dalle Casse Edili che attesta che la ditta ha pagato regolarmente i contributi INPS e INAIL ai propri dipendenti. Senza questo certificato non possiamo pagare le relative fatture. Quest'obbligo comporta lavoro in più per noi, per i nostri fornitori, per l'INPS e per l'INAIL ma visto che lo scopo è la lotta al lavoro nero, ben venga questa seccatura in più.
C'è un problema però. Il DURC permette di scoprire se la ditta non ha pagato i contributi per i dipendenti regolarmente assicurati ma non di scoprire se ha altro personale a nero. Per questo ci sono le ispezioni. Peccato però che quando la mia dirigente ha chiesto all'INPS se le ispezioni vengono veramente fatte, il funzionario abbia risposto: "Signora, non abbiamo personale sufficiente nemmeno per emettere i certificati, si figuri per fare le ispezioni!"
Oibò! Anzi: DURC!

domenica 25 novembre 2007

Stop!

E' da un po' di tempo che corro più del solito, che mi faccio prendere la mano dalle cose che premono, premono, premono. In ufficio ci sono diverse scadenze e cerco di mantenerle. Gli impegni familiari si accavallano e cerco di ottemperare a tutto. C'è sempre qualcosa rimasto indietro, qualcosa che è rimasto nella lista dei "to do item". E il blog? Non lo posso trascurare. Il blog è il mio spazio. Lo devo difendere con le unghie e con i denti. E i miei
amici blogger? Accidenti, non li posso trascurare. Sono preziosi. Non posso arrivare a commentare sempre buon ultima.
Fermati, Artemisia! Il mondo va avanti anche senza di te. Non essere presuntuosa. Non pretendere troppo da te stessa!
Dove diavolo sono i cinque minuti tutti per me?

Ore 16:35. Vi dice nulla quest'ora? A me dice che mancano dieci minuti alla fine della partita della Fiorentina dopo di che mio figlio rivorrà il suo computer. Arbitro, quanto dai di recupero che devo finire questo post schizzato?
Scusatemi: oggi sono nervosa. Chissà perchè!? Forse è stata l'ennesima litigata con mio figlio che mi ha messo in circolo l'adrenalina. Anzi, sì lo so. Non ridete. Lo so che è stupido, anche un po' retrogrado e probabilmente anche poco provato scientificamente.
Si chiama sindrome premestruale.

venerdì 23 novembre 2007

Lavoratori di tutto il mondo unitevi!

Settimana di elezioni delle RSU (rappresentanze sindacali unitarie).
A vent'anni, quando ho cominciato a lavorare, ritenevo che fosse completamente inutile iscriversi al sindacato. Dopo i primi durissimi dieci anni, allorchè i rapporti con la nostra capufficio erano arrivati ad un punto insostenibile, trovammo un valido aiuto in un ricercatore che era allora il nostro rappresentante territoriale per la CGIL. Fu lui che fece capire alla nostra aguzzina che non poteva continuare a vessarci e al direttore che non poteva continuare a fare finta di nulla. Così mi iscrissi alla CGIL e con quella tessera in tasca mi sentii più protetta.
Dopo le due maternità, nel 1996 fui coinvolta in qualche attività sindacale e nel 1998 (anno delle prime elezioni) sono stata eletta RSU. Nella nostra piccola realtà, dove tutto è demandato alla contrattazione nazionale, le RSU hanno ben poco da fare e quindi il mio impegno di sindacalista è piuttosto marginale.
Del sindacato in Italia se ne parla spesso male. I sindacati tradizionali sono stati spesso accusati di aver difeso situazioni di privilegio assurde, come per esempio le baby pensioni, di aver frenato lo sviluppo economico e la modernità arroccandosi in modo miope sulle posizioni conquistate. Anche recentemente sono contestati di difendere i diritti delle vecchie generazioni a scapito dei giovani che questi diritti non li hanno. Chiunque potrà citarmi casi di persone che si sono servite del proprio ruolo nel sindacato per assicurarsi vantaggi personali, tipo far assumere parenti e così via. Purtroppo c'è qualcosa di vero in queste accuse ma il sindacato non è solo questo.
Personalmente ho conosciuto nella CGIL persone oneste e valide. Inoltre non dimenticherò mai l'emozione di aver partecipato alla grande manifestazione a difesa dell'articolo 18 organizzata il 23 marzo 2002 dalla sola CGIL (non dimentichiamoci che CISL e UIL avevano firmato lo scellerato Patto per l'Italia!).
Infine tutte le volte che pensiamo che il sindacato è inutile o addirittura dannoso, per favore, guardiamo a chi non ce l'ha e non lo può avere. Nel Sud del mondo solo i lavoratori che si organizzano in sindacati possono, spesso rischiando la loro vita oltre che il licenziamento, sperare di migliorare le loro durissime condizioni di lavoro (vedi SINALTRAINAL contro Coca Cola in Columbia). Non è un caso che nelle dittature la prima cosa che viene proibita è l'attività sindacale.
Quando il lavoratore è solo è sempre l'anello debole della catena.

martedì 20 novembre 2007

Snoccioliamole!

Ce n'è per tutti i gusti. Snoccioliamo le buone notizie:
  • È stato approvato il 15 novembre 2007 ad ampia maggioranza (99 Paesi a favore, 52 contrari e 33 astenuti) il testo della risoluzione per la moratoria della pena capitale nel mondo, da parte della Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU. (http://www.governo.it/Notizie/Ministeri/dettaglio.asp?d=37338)
  • La Liguria abbassa le tasse di trecentomila contribuenti Grazie al risanamento dei conti della sanità, la Giunta regionale ligure ha approvato un provvedimento fiscale che abbassa le tasse a circa un terzo dei contribuenti facendo risparmiare 55 euro l'anno. Il provvedimento - che passa ora all'esame del Consiglio regionale - riguarda i contribuenti con un reddito compreso tra i 13 mila e i 20 mila euro annui (oltre 288.000 sul totale dei contribuenti liguri, pari a poco più di 900.000). Si tratta quindi di quasi un terzo dei cittadini liguri che pagano l'Ire. (Reportonline)
  • Firenze: un medico di famiglia per gli irregolari Nasce a Firenze il primo ambulatorio per gli immigrati e gli Italiani senza fissa di dimora tramite un accordo tra l'associazione di volontariato Niccolò Stenone e la ASL10. Una squadra di 100 medici e 20 odontoiatri volontari garantirà tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì anche alle persone senza regolare permesso di soggiorno il diritto alle prestazioni essenziali. (L'Unità 17.11.2007)

domenica 18 novembre 2007

Le difficili scelte del finesettimana

Sabato mattina. Finalmente si può dormire un po' di più. Ma ecco che il figlio grande (l'unico che va a scuola il sabato) si alza, si lava cantando e scende le scale sbattendo i piedi. Provo a riaddormentarmi ma dopo cinque minuti sussulto perchè i suoi compagni suonano il campanello. Ho capito: non c'è speranza. Mi alzo e vado a fare colazione in pasticceria.
Il sabato è una calamita che attira tutto quello che non si è riusciti a fare durante la settimana. Se si considerano le aspettative questa giornata dovrebbe essere di 120 ore. Bisogna quindi fare delle scelte. Il frigo è vuoto. Ci sono un paio di bollettini da pagare alla posta. Bisogna andare a comprare le scarpe ai figli, ai quali i piedi crescono a vista d'occhio. C'è anche da fare un certificato all'anagrafe. E poi ci sono le partite dei figli, non si può sempre svicolare. Il sabato e la domenica poi sono gli unici giorni in cui si può cucinare e mangiare qualcosa di decente, che non siano avanzi riscaldati o cibi comprati in gastronomia.
Ma oggi, approfittando che l'adorato marito si offre per fare da solo la spesa settimanale, scelgo la cultura e me ne vado ad una visita guidata a cura degli Amici dei Musei. E' sempre piacevole andare a Palazzo Pitti e ricordarsi che un tempo la Toscana era considerata uno stato ricco e importante ed i Medici una famiglia di successo, imparentata con i regnanti di mezz'Europa. L'oggetto della visita di oggi sono gli affreschi nelle prime quattro stanze del Museo degli Argenti. Affreschi del 1600, opera di Giovanni di San Giovanni, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli (non mi dite che non li conoscete!) che celebrano la grandezza della casata medicea.
Dopo pranzo ci dividiamo. A me tocca la partita del figlio grande, a lui quella del piccolo.
La seconda parte del pomeriggio va via a cucinare. Dopo cena tocca la "serata culturale", cioè il tentativo di strappare i figli dai videogiochi almeno per una sera e convincerli a guardare insieme un film. Dopo un bel po' di discussioni l'unico film che accettano di vedere è Frankenstein junior! Meglio che nulla!
Domenica. Ci sono diverse opzioni possibili, ciascuna con i suoi vantaggi e con i suoi difetti:
a) la "domenica utile": consiste nel fare tutte le cose che non è possibile fare in altri giorni come l'odiosissimo cambio di stagione e faccende varie che mi fanno persino desiderare il lunedì. Certo però di solito sono attività che non sono riuscita ad eliminare e che quindi mi ritrovo fatte. Le donne mi capiranno...
b) la "domenica familiare": a pranzo dai suoceri oppure dai miei genitori. Ogni tanto fa piacere.
c) la "domenica nella natura": una bella escursione a piedi sui monti toscani suggerita dalla mia carissima "lettrice silente" di Lammari, sempre piena di idee in merito. Sono le domeniche che mi ricaricano di ossigeno e di energia (anche se c'è da svegliarsi presto e si torna stanchi). Purtroppo non sempre il tempo lo permette e poi le cose di cui al punto b) rimangono tutte lì da fare.
d) la "domenica di sbraco": la preferita del marito. Fare solo cose rilassanti, prendersi tempo, senza pretese: leggere il giornale, navigare per blog, lasciare commenti qua e là, scaricare e guardarsi un video di Arcoiris. Purtroppo il mio inseparabile senso di colpa non riesce mai a farmi scegliere questo tipo di domenica. Qualcosa me lo ritaglio, certo, ma una domenica di sbraco totale non se parla proprio!

venerdì 16 novembre 2007

Che giornata!

Ore 6:50 Suona l'odiosa sveglia. Il marito scatta subito in piedi ma io ho bisogno di qualche minuto per rendermi conto di dove sono e per stirarmi la schiena. Mi alzo, mi lavo, mi vesto. "Buon giorno, ragazzi! Coraggio! Bisogna andare a scuola!" Colazione, saluti ed esco per prendere il bus delle 7:40. Il viaggio in bus è una delle poche oasi di pace. Mi metto gli auricolari nelle orecchie e mi lascio trasportare. Oggi sono nei mari tropicali con Melville oppure nella Pietroburgo di Dostoevskij oppure nel ghetto di Varsavia. Accidenti, sono già arrivata alla mia fermata!

Ore 8:00 entro in ufficio, accendo il computer, una sbirciatina alla posta personale. Evviva, ci sono un paio di commenti dei miei amici blogger! Un caffè veloce alla macchinetta e affronto le mie scartoffie. Ci sono un sacco di ordini, trasferte e mandati di pagamento da controllare e firmare. Ora di pranzo. Mentre tutti i mei colleghi vanno a mensa, io mi chiudo nel mio ufficio, mangio il mio yogurt e apro Google Reader per leggere i miei 25 blog preferiti. Caspita, quanti nuovi post! Da dove comincio? Ad A come Accakappa o da V come Verrocchio. Beh, peschiamo nel mezzo e cominciamo dalla saggia Giulia. Lascio qualche commento ma presto è l'ora di ricominciare a lavorare.

Ore 16. Corro per prendere il mio bus. Arrivo a casa. "Salve, ragazzi, come va?" Nessuna risposta eppure sono in casa. "Ci siete o nooo!!!" Ecco che arrivano un paio di "Ciao!" scocciati. Mi faccio una bella tazza di tè (con companatico!) e mi informo sulle novità a scuola ("avvisi? note? bei voti? brutti voti? morti? feriti? dispersi?").

Oggi è martedì (oppure giovedì), preparo la borsa, inforco la bici e vado in palestra. Torno alle 19:30 e il maritino mi fa trovare la cena pronta (che tesoro!).

Oggi invece è lunedì (mercoledì o venerdì) e ho un paio di ore libere. Libereeee???? Sì, infatti c'è da caricare la lavatrice, ripiegare e riporre i panni asciutti, risentire tedesco al figlio maggiore, risentire storia al piccolo, stirare qualche camicia, cucinare le verdure, fare l'orlo ad un paio di pantaloni, stendere i panni... meglio di gran lunga la palestra!

Dopo aver cenato e sparecchiato, ecco forse (forse!) un po' di pace. Apro il computer portatile e mi leggo qualche altro post, se ce la faccio ne pubblico uno anch'io oppure guardo i miei programmi preferiti registrati tramite Vcast (Report, Anno Zero, Parla con me). Se non ci fosse la rete!

Ore 23. Gli occhi cominciano a chiudersi. Provo a leggere qualche pagina di un libro ma la mia forte fibra cede. Meno male che domani è sabato!
Buona notte.

martedì 13 novembre 2007

Soldi ben spesi/3

Conoscendo lo stato della libertà e dell'indipendenza dell'informazione in Italia, non meraviglia che il nostro paese sia solo al 35° posto della classifica di Reporter sens frontière preceduto anche dal Costa Rica e dal Ghana.
Il problema è che l'informazione è in mano a chi detiene il potere economico, da un lato i proprietari dei grandi giornali (banche comprese, vedi ultima puntata di Report) e il proprietario di tre reti televisive nazionali su sette e dall'altro (non dimentichiamolo!) i grandi inserzionisti pubblicitari, cioè le multinazionali. Infine la Rai che non si riesce a liberare dai partiti politici. Come può un giornalista, magari precario, sentirsi libero di avanzare critiche al potere?
Sì, poi c'è la rete. La rete, per il momento, è un gran bello spazio di libertà ma purtroppo nel nostro paese è accessibile solo ad una minoranza di persone ed inoltre bisogna prendere con le molle ciò che è pubblicato in rete perchè, proprio grazie alla sua libertà, vi si trovano informazioni sbagliate e fuorvianti.
Ecco allora l'importanza di sostenere, anche economicamente, ogni più piccolo spazio di controinformazione. Ogni voce che possa levarsi fuori dal coro.
Personalmente ho deciso di sostenere:
- Controradio (tessera annuale di sostegno 50 euro), una radio locale che trasmette in Toscana e che è inserita nel circuito di Popolare Network. In realtà non ho tempo di ascoltarla e sinceramente non mi piace la musica che trasmette, ma i GR di Popolare Network e il Microfono aperto serale sono un per me un punto di riferimento importante.
- Altreconomia (abbonamento annuale di base 27 euro, sostenitore 35 euro), di cui ho più volte parlato, rivista edita da una serie di associazioni noprofit, che rappresenta una piccola voce per un'economia diversa da quella liberista.
- Altroconsumo (abbonamento annuale 74 Euro), la rivista storica dell'omonima associazione di consumatori e che offre le note indagini comparative su prodotti, servizi, ecc. ed inoltre, ai propri soci, consulenza in molti campi.

- Arcoiris TV, un grande archivio di video e audio, di interviste, convegni, documentari, grazie al quale riesco a partecipare, anche se in differita, a iniziative della società civile. Arcoiris TV è completamente gratuita ma trovo che sia importante contribuirvi.

sabato 10 novembre 2007

Eccole, eccole, eccole...

Anche Giuliano Marrucci, il simpatico giornalista di Report che si occupa delle Good News, mi ha confessato la sua difficoltà a trovare buone notizie che avvengano in Italia.
Non avevo dubbi. Però oggi sarà che c'è il sole, sarà che mi sono svegliata bene... e allora eccole qua. Piccine, insignificanti, irrilevanti, ininfluenti, ma fa tanto piacere trovarle!

Treviso: E il venerdì il parroco trasformò la chiesa in moschea per gli islamici
(L'Unità, sabato 10 novembre 2007)
E' una chiesa. Ma tutti i venerdì diventa moschea, per favorire l'integrazione religiosa. Accade a Paderno di Ponzano Veneto (Treviso), dove il parroco di Santa Maria Assunta, don Aldo Danieli, ha deciso di riservare alcuni locali della parrocchia alla preghiera e all'incontro degli immigrati musulmani. A Ponzano i nuclei familiari di immigrati stranieri sono 232, circa 650 persone, prevenienti soprattuto dal Nord Africa e dall'Est Europa. "E' inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia. Papa Woytila li ha chiamati cari fratelli musulmani - precisa il sacerdote-, come si fa allora a chiudergli la porta? Per me sono tutti figli di Dio". Così, agli immigrati di fede musulmana. Don Aldo, 69 anni, ha spalancato le porte, mettendo loro a disposizione per la preghiera del venerdì l'oratorio della parrocchia, con annessa cucina e palazzetto. "Loro me l'hanno chiesto e io ho detto di sì - precisa il parroco-. Gli oratori del resto rischiano di fare le ragnatele". Una iniziativa avviata due anni fa, che all'inizio ha fatto storcere il naso a più di un parrocchiano con le conseguenti perplessità del vescovo e della Curia. "Il vescovo quando l'ho incontrato non ha avuto il coraggio di dirmi niente. Se me lo avesse proibito, non avrei obbedito".

Più bici in città: arriva un fondo di 15 milioni
(L'Unità, sabato 10 novembre 2007)
Quindici milioni di euro dal Fondo triennale per la mobilità sostenibile e per promuovere l'utilizzo del trasporto ciclistico urbano e l'intermodalità tra bici e mezzi pubblici. A questi stanziamenti va aggiunto il milione e 250 mila euro per finanziare i primi 11 progetti di bike sharing presentati da altrettanti comuni. Sono alcuni degli interventi a favore dell'utilizzo della bicicletta stanziati dal ministero dell'ambiente in occasione della prima Conferenza nazionale della bicicletta. "Possiamo quindi essere più fiduciosi. L'obiettivo di proporre un sistema integrato che incentivi l'utilizzo dei mezzi pubblici, riduca la pressione del trasporto privato e favorisca la mobilità dolce, è più vicino. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è necessario da parte delle istituzioni, locali e nazionali, uno sforzo congiunto per aiutare al bicicletta e, con essa, tutti noi" Percoraro Scanio ha così annunciato che il prossimo impegno sarà di istituire un Servizio Nazionale della Bicicletta presso il Ministero dell'Ambiente, in collaborazione con le istituzioni interessate. Il servizio nazionale dovrà farsi carico dell'elaborazione di un piano della mobilità ciclistica nelle città anche intervenendo sul codice della strada e favorendo servizi come, per esempio, il bike sharing.

Promosso!
(Artemisia's blog)
Vi ricordate Kambale il bambino congolese che sosteniamo a distanza tramite al Reach Italia?
Oggi è arrivata la sua pagella del 2 luglio 2007. Non solo è stato promosso ma ha riportato ben 12 Excellent e 5 Bon. 221 giorni di presenza a scuola su 222. Questo il giudizio:
"Le garcon est corageux en classe, il travaille bien en classe. Il passe dans la classe superieure avec 79 pourcent".
Lo so che di questa notizia non importerà nulla a nessuno, ma io sono contenta.

giovedì 8 novembre 2007

Quando per scrivere ci vuole coraggio

Vedere fare scempio della propria terra in nome del profitto può anche lasciare indifferenti. Ma Roberto Saviano non è rimasto indifferente. Ha preso la penna e ha scritto il suo ormai famoso "Gomorra, Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra". Il "romanzo no fiction", come lo chiama lui, vuole farci capire che la camorra non è una questione solo criminale, ma è soprattutto un fatto imprenditoriale. I boss sono sempre più dei manager che pongono il profitto al di sopra di ogni cosa, al di sopra della loro stessa vita. Inoltre l'autore vuole sfatare il mito che la camorra, come del resto la mafia e le altre organizzazioni di questo tipo, sia solo un problema del sud Italia. L'immensa quantità di soldi che girano in queste attività trovano possibilità di essere investiti nel nord d'Italia, ma anche d'Europa.
Saviano dice che il libro nasce dalla sua volontà rabbiosa di scrivere e di raccontare con lo strumento letterario questo potere. La letteratura come qualcosa che urla e soprattutto che mostra. Dice di essersi ispirato in questo a Don Peppino Diana e al suo documento "per amore del mio popolo non tacerò".
Il romanzo ha avuto uno strepitoso successo, probabilmente inatteso. Tantissime copie vendute, tradotto in molte lingue, numerosi premi vinti.
A chi non lo avesse letto consiglio almeno l'intervista di Fahreneit (22 min.) o il video-articolo sul sistema Camorra (40 min.) pubblicato su Arcoiris.
Domenica sera mentre guardavo la sua intervista a Che tempo che fa mi sono chiesta chi gliel'ha fatto fare a questo ragazzo di 28 anni, un po' timido, dallo sguardo limpido e profondo, che è stato minacciato di morte dai boss del Casalese e ora vive sotto scorta 24 ore al giorno.
Alla domanda di Fazio, Saviano ha risposto che non si è pentito di quello che ha fatto.
Stiamo vicini a questo ragazzo.

martedì 6 novembre 2007

Non mi sento motivata

Ascoltando la presentazione dei progetti europei a cui partecipa il mio ente, ho capito cosa c'è che non va nel mio lavoro. Manca la motivazione e il senso di appartenenza. Delle varie proposte presentate con grande enfasi, la mia struttura partecipa solo ad una e solo tramite un piccolo gruppo distaccato.
Come faccio a sentirmi un tassello, pur piccolo, ma indispensabile di qualcosa che si sta costruendo?
Io penso che la dirigenza dovrebbe coinvolgere di più il personale perdendo, per esempio, quella mezz'ora in più per spiegare all'impiegato amministrativo, quale sono io, cosa serve quell'oggetto che sta ordinando o al tecnico cosa serve quel circuito elettronico che sta montando.
Nella mia struttura locale avverto un appiattimento generale, un "tirare a campare". Non è motivante notare che durante la settimana in cui sono stata assente si sono semplicemente ammucchiate un po' di carte in più sulla scrivania ma alla fine non cambia quasi niente se io ci sono o non ci sono. Per carità, fa piacere andare in ferie senza ansia, ma è anche triste sentirsi solo un passacarte.
Trovo poco sensate cose come il "fare squadra" o la mission o "l'orgoglio aziendale" e altre stupidaggini che cerchiamo di importare dagli USA. D'altro canto però se in TV o sul giornale si parla di qualcosa di cui si è fatto parte, anche solo scaricando un camion o pagando una fattura, fa piacere perchè ci dà l'idea di non aver semplicemente scaldato la scrivania.
Perchè i nostri capi questo non lo capiscono?

domenica 4 novembre 2007

Auguri, babbo!

Quando ero piccola ti adoravo. Mi ricordo che prendevo in giro la mamma perchè questo ti faceva ridere. Poi mi sentivo in colpa ma la tentazione di averti come spettatore era troppo grande. Mi ricordo che cercavo di correre più forte degli amichetti e dei cugini maschi perchè sentivo così di conquistare la tua ammirazione.
Da adolescente, la tua rigidità e la tua ansia mascherata da principi morali mi ha fatto soffrire non poco. Ma se non ho fatto sciocchezze, se non ho ceduto alla tentazione di colpi di testa, è stato grazie ai valori che tu e la mamma mi avete saputo trasmettere.
In questi ultimi anni sto apprezzando la saggezza che hai raggiunto con la vecchiaia. Sono contenta che tu abbia imparato a metterti in discussione, ad ammettere le tue debolezze, ad ammettere che non sempre hai ragione tu.
Vorrei dirti quanto mi fate tenerezza tu e la mamma perchè vi becchettate continuamente ma si capisce che siete sempre più importanti l'uno per l'altra.
Oggi compi settant'anni. Non so come ti senti. Io credo che sia un buon periodo per te. Nonostante gli acciacchi dovuti all'età, credo che tu possa vivere con serena tranquillità la tua nuova condizione di patriarca.
Auguri babbo!

giovedì 1 novembre 2007

Soldi ben spesi /2

Di questo nostro paese bistrattato e disprezzato da tutti, a cominciare dagli stessi Italiani, non si deve mai dimenticare l'enorme patrimonio storico e artistico. Dobbiamo averne consapevolezza e cura. Dobbiamo difenderlo con le unghie e con i denti. A questo scopo sono importanti le associazioni di volontari che si ricollegano alla Federazione Italiana degli Amici dei Musei. Come accennato in un precedente post , sono da anni socia dell'Associazione Amici dei Musei Fiorentini ed è grazie a loro, alle loro visite guidate e alla loro passione, che ho capito fino in fondo il valore e l'unicità della mia città che altrimenti sarebbe una città come tante altre nel mondo.

Luca Della Robbia - Madonna della mela (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, 1441-45)

Sabato scorso, tanto per andare sul concreto, ho partecipato alla prima visita guidata per quest'anno sulle sculture dei Della Robbia al Bargello. La dr.ssa Diletta Corsini, studiosa di storia dell'arte, ci ha illustrato, con il suo consueto coinvolgente entusiasmo, il successo di questa famiglia a partire dal Quattrocento, quando il capostipite Luca, che era già affermato scultore, capì che la terracotta invetriata poteva essere il materiale vincente per sculture di grande effetto ma non costose come quelle di marmo.
Scrive Giorgio Vasari: "Luca della Robbiiola scultor fiorentino, il quale s'affaticò ne i marmi lavorando molti anni. Et avendo una maravigliosa pratica nella terra, la quale diligentissimamente lavorava, trovò il modo di invetriare essa terra co 'l fuoco, in una maniera che e' non la potesse offendere né acqua né vento. E riuscitoli tale invenzione, lasciò dopo sé eredi i figliuoli di tal secreto."
Il segreto dei Della Robbia passò da Luca al nipote Andrea e poi ai suoi figli e si diffuse talmente che persino a Maiorca (luogo di origine della maiolica) si sono trovate delle robbiane.

Gli Amici dei Musei fiorentini organizzano anche conferenze, corsi di storia dell'arte, gite e attività didattiche per le scuole. Hanno un'importante funzione di stimolo e sorveglianza sulle scelte delle istituzioni nel campo della manutenzione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico della mia città. Inoltre talvolta i volontari degli AMF tengono aperti musei e monumenti che, a causa di carenza del personale, rimarrebbero chiusi.
Per tutto questo penso che i 70 euro all'anno di tessera siano soldi ben spesi.


Virando di 180 gradi sull'argomento, permettetemi l'ennesimo sfogo alla mia frustrazione di madre incompresa. Sabato a pranzo butto là: "Ragazzi, lo sapete che gli Amici dei Musei fanno visite guidate anche per ragazzi la domenica mattina? Che ne dite?"
D:"Figurati se spreco la domenica mattina per gli Amici dei Musei!"
E:"Primo ho la partita, secondo, se anche non ho la partita, non c'ho voglia!"
D:"Non me ne importa nulla!"
E:"Contaci!"

Soldi ben spesi, ma fiato sprecato.