mercoledì 28 ottobre 2009

Pollice nero

L'esperimento "giardino decente" lanciato quest'estate e di cui ho raccontato in questo post non sta dando i frutti sperati. Il trifoglino seminato a luglio è cresciuto solo nella metà dello spazio che riceve più luce. A settembre (prevedibilmente latitante il resto della famiglia) l'ho seminato ancora e dapprima faceva ben sperare perché il terreno si era cosparso di tante piantine belle fitte. Successivamente si sono riformate le chiazze che vedete in primo piano. I gatti randagi del quartiere sono tra i primi sospettati ma non ne abbiamo le prove mentre di sicuro c'è un via vai di merli che razzolano e becchettano nel terreno. In più mi sa che i figli abbiano preso troppo sul serio la mia raccomandazione di risparmiare l'acqua raccogliendola dall'acquaio e temo che ci abbiano buttato l'acqua salata di cottura magari ancora calda. Insomma il giardino fa schifo quasi quanto prima.
Nel frattempo ho anche seminato la rucola ma dopo un mese questo è il misero risultato:

Mentre la semina dei fiordalisi gentilmente offerti da Equipaje ha dato origine a dei tenerissimi virgulti che mi paiono così fragili e indifesi contro le insidie di cui sopra. Ce la faranno a passare l'inverno?


Insomma mi sento sempre di più come Nanni Moretti nel film Bianca mentre innaffiava le piante del terrazzo e continuava a chiedere loro: "Ma insomma che cosa c'è che non va? Poca acqua? Troppa acqua? Poca luce? Troppo sole?"
E poi dicono che le piante risentono dell'amore con cui vengono curate. Ma io la parietaria la odio e allora perché continua a crescere rigogliosa?

domenica 25 ottobre 2009

La scommessa e la resistenza al cambiamento


Sarà nota anche agli amici non fiorentini la notizia della pedonalizzazione di Piazza del Duomo a Firenze, decisa con grandi strombazzamenti dalla giunta del neosindaco Matteo Renzi. La chiusura a tutti i tipi di veicoli a motore dello spazio che vedete in questa foto comporta sostanziali cambiamenti soprattutto nelle linee di bus che attraversano la città da una parte all'altra e che passavano da questa piazza accanto al Battistero. Stiamo parlando di più di 2000 autobus al giorno che saranno fatti transitare nei viali di Circonvallazione impattando con il resto del traffico cittadino.
La pedonalizzazione è soprattutto l'audace risposta renziana al dibattito cittadino se far passare o no il tram accanto al Battistero e alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, due gioielli architettonici e simboli della città. Vi ricorderete quanto la destra cittadina avesse calvalcato lo spauracchio del tram accanto al Duomo fino a farne un referendum consultivo (lo raccontai in questo vecchio post).
Forse non a tutti è noto, ma il sindaco non ne fa mistero, che il provvedimento in questione è la contropartita promessa al governo nazionale (non ho capito cosa ci guadagnerebbe) in cambio di una "legge speciale per Firenze" cioè, in particolare, dell'uso di alcuni spazi appartenenti al demanio (pare che alcuni già passino nel giro di un mese agli enti locali).
Alcune mie considerazioni personali:
  1. I Fiorentini credono di essere ancora al tempo di Dante e amano dividersi sempre tra Guelfi e Ghibellini, cioè tra entusiasti a prescindere e decisamente contrari.
  2. I Fiorentini (ma forse un po' tutti) sono tendenzialmente conservatori, resistenti al cambiamento, "si stava meglio prima", "si è sempre fatto così", ecc. Secondo me invece va dato atto alla giunta Renzi di aver avuto il coraggio del cambiamento e non è poco.
  3. Non ho capito perché, per esempio, anche nel forum di FirenzeInBici sono contrari alla pedonalizzazione di una piazza (dove è consentito l'accesso ai ciclisti) mentre dovrebbero essere i primi ad esser contenti.
  4. Posso testimoniare che la situazione precedente (con il passaggio di oltre 2000 bus al giorno più furgoni, taxi e motorini) accanto al Battistero era indecente (altro che tranvia). Qualche mese fa stavo cercando di seguire una lezione degli Amici dei Musei sulle porte del Battistero e vi assicuro che non riuscivo a sentire nulla della spiegazione tale era il rumore.
  5. Nutro però qualche timore riguardo alle ripercussioni sul traffico perché si è constatato più volte come esso si regga su un fragile equilibrio, tanto che basta un allagamento, una manifestazione alla Fortezza da Basso o un qualsiasi problema in un punto della città che essa si blocchi e le strade si intasino. Speriamo che l'abbiano studiata bene.
  6. Il percorso dei bus si allunga e non di poco e ciò non solo non incoraggia l'uso del mezzo pubblico, del quale io sono una fervida sostenitrice, ma temo che scoraggi anche chi attualmente lo usa. Per questo io sarei stata più favorevole alla pedonalizzazione della piazza contemporaneamente all'entrata in funzione del tram.
Insomma l'operazione, secondo me, è una scommessa, forse un po' azzardata e frettolosa, ma coraggiosa. Domani vedremo se funziona.

Sull'argomento consiglio di vedere l'ultima puntata di Ambiente Italia.

giovedì 22 ottobre 2009

Perchè andare alle primarie del PD e votare Marino

IMHO:

1) Ogni possibilità di esprimere la propria opinione è sacrosanta e va difesa utilizzandola. Con una legge elettorale ignobile grazie alla quale all'elettore è concesso solo di mettere una croce su liste scelte dalle segreterie di partito, teniamoci cari questi spazi. Consiglio sul tema l'articolo di Don Farinella su Micromega.

2) Il Partito Democratico è l'unico, pur con tutti i suoi difetti (litigiosità, scarsa coerenza, collusioni malavitose, scarsa laicità), per il momento e temo ancora per poco, che ha la minima speranza di battere questa destra cialtrona e populista. Le sue probabilità di successo dipenderanno dalla linea che deciderà di adottare e di qui l'importanza di chi andrà a fare il segretario.

3) Sia Bersani che Franceschini, pur essendo persone preparate, sono uomini di apparato, politici di professione da anni e pertanto è naturale che si preoccupino più di mediare tra le correnti che di ascoltare le richieste dell'elettorato. Sarò un po' grillina ma penso che la politica debba essere un servizio che si presta a termine, non un mestiere. Ignazio Marino è un chirurgo. Si è buttato in questa avventura ma ha una sua professione.

4) L'obiezione più comune: "Marino non sarebbe male ma non ha nessuna speranza" non mi sembra una buona ragione per restare a casa. Innanzitutto non è detto (gli iscritti che hanno votato ai circoli sono alcune centinaia di migliaia, gli elettori del PD sono milioni). E poi perché arrendersi prima ancora di vedere i risultati? Al solito preferisco fare che pentirmi di non aver fatto.

5) Alla lista di Marino aderiscono, guarda caso, quelle che secondo me sono le persone migliori del PD, come Felice Casson, mentre gli altri candidati hanno degli appoggi discutibili soprattutto al Sud. Non faccio nomi perché tanto li saprete, ma questa secondo me è la più nauseante.

6) Marino non parla in politichese ma in modo chiaro e concreto. Non è un trascinatore però non è vero che si occupa solo di temi etici o di laicità come molti pensano. Nella sua mozione sono presenti proposte interessanti come il contrasto ai monopoli e alle corporazioni, la banda larga gratuita in tutto il paese, il NO al nucleare, processi equi e veloci, ecc.

7) Un amico blogger mi ha detto che diffida di lui perché ha la doppia cittadinanza. E allora? Il fatto che abbia vissuto tanto all'estero secondo me è un valore aggiunto perché probabilmente riesce a vedere meglio le storture del nostro paese che oramai noi diamo per scontate.

Insomma, perchè no?

mercoledì 21 ottobre 2009

Segnali di civilta'

Il 5 ottobre 2009, dopo analoghe approvazioni a Pisa, Vicenza, Calenzano e alla provincia di Cagliari, il Consiglio comunale di Firenze ha approvato l'istituzione di un Registro dei Testamenti biologici. Ancora una volta possiamo contare sugli enti locali per opporci al degrado civile provocato da chi ci governa.
Che lo spirito illuminista del Granduca Leopoldo (di cui tengo questo ritratto appeso nel mio ufficio) stia ancora aleggiando su di noi?

La delibera del Consiglio è stata approvata con il voto favorevole di 26 consiglieri della maggioranza, compreso il voto della lista Spini e di Un'altra città, contrari i 18 consiglieri dell'opposizione e 3 consiglieri PD (Antonio De Crescenzo, Massimo Fratini, Salvatore Scino: abbiamo anche noi le nostre Binetti!).

domenica 18 ottobre 2009

In fuga dalla scuola

Giorni fa mi è venuto a trovare un giovane fisico che è stato a contratto da noi per un paio di anni e poi, avendo perso le speranze di stabilizzare il suo rapporto di lavoro con il nostro Ente ed avendo due figli piccoli, ha accettato un posto di ruolo in una scuola di provincia. Gli ho chiesto come gli stesse andando ed ha esordito sorridendo con un "Benissimo!"
"Benissimo? A scuola?"
"Ma no, benissimo proprio perché comincia a concretizzarsi la speranza di venir via dalla scuola."
E lì è cominciata la sua analisi impietosa di ciò che sta vivendo. Secondo lui, non è tanto un problema di Gelmini quanto il fatto che il mestiere di insegnante è diventato da anni un "mezzo mestiere", cioè un lavoro che viene scelto dalle donne perché l'orario permette di conciliare gli impegni familiari e dai professionisti che hanno così uno stipendio basso ma sicuro mentre il pomeriggio si possono dedicare alla loro vera attività remunerativa. Questo, sempre secondo lui, va avanti da diversi anni e con la complicità di tutti.
"Ma gli insegnanti motivati e bravi ci sono, no?" obietto io.
"Certo, ma siamo la minoranza," mi risponde, "e dal punto di vista educativo abbiamo completamente fallito."
Così mi racconta la sua esperienza alla maturità quando uno dei suoi alunni più bravi ha protestato scandalizzato perché durante l'esame non gli veniva permesso di parlare e di consultarsi con il compagno.
"Questi ragazzi", afferma il mio ex collega, "sono venuti su imparando che copiare è un'attività tranquillamente tollerata, che i più furbi vanno avanti mentre chi fa il proprio dovere è un coglione. Capisci? Come facciamo a dirgli adesso che pagare le tasse è un dovere? Li abbiamo tirati su noi così. Che società del futuro abbiamo preparato?"
A quanto ho capito, sta lavorando per ottenere un contratto di ricerca negli Stati Uniti. Ecco perché è contento.


P.S. Per chi fosse curioso, la ricercatrice precaria di cui ho parlato nel post Essere madre e precaria oggi ha accettato un posto fisso presso un ente locale. Il tipo di lavoro le piace molto meno però ha trovato un po' di sicurezza.

giovedì 15 ottobre 2009

Dov'è la fregatura?

In questi giorni ho ricevuto a casa un depliant del Gruppo Consiliare del PD toscano che in copertina recita: "Impegno Mantenuto. La Toscana taglia 11 consiglieri e 4 assessori, per un risparmio di 2,5 milioni di euro l'anno". Bene! Una buona notizia. Ma perché spendere diversi soldi per mandare a casa di tutti i Toscani questa notizia e per di più (ho scoperto successivamente) pagare anche un inserzione sui giornali? Lo si scopre aprendo il depliant dove viene spiegata la proposta di legge elettorale per le elezioni regionali avanzata dal gruppo consiliare del PD che contempla, indovinate un po', la soglia del 4%. Ahhhh, ecco che cosa ci vogliono vendere!
C'è anche una parte per le FAQ, cioè "4 domande e 4 risposte" che avrebbero lo scopo di spiegare al popolino i vantaggi della nuova legge.

"E' vero che con la nuova legge elettorale i piccoli partiti non saranno più rappresentati in Consiglio regionale?"
"Falso. Le novità introdotte garantiscono piena rappresentanza a tutti i soggetti politici titolari di riscontro elettorale".
E sarebbe una risposta? Primo è incomprensibile, secondo fatemi capire come sarei rappresentata se il partito per cui ho votato non supera la soglia del 4%.

"La nuova legge mette a rischio l'alleanza di centrosinistra in Regione?"
"Falso. Essa favorisce anzi il rafforzamento di un'esperienza basata sulla piena condivisione di programmi e prospettive anzichè sulla convenienza della partecipazione ad una coalizione per la soglia di sbarramento agevolata."
Io la capisco così: "o state con noi e fate quello che diciamo noi o sparite".

Ultima ciliegina:
"Perchè non sono state reintrodotte le preferenze per scegliere i consiglieri regionali?"
"Il dibattito sulla scelta degli eletti sarà per il PD l'impegno della prossima legislatura, non essendo maturate nel resto del Consiglio regionale le condizioni per una riflessione e decisione da assumere in tempo per le regionali del 2010."
Cioè "intanto facciamo fuori le minoranze rompicoglioni e poi si vedrà".
Ma allora insistete nel considerare l'elettore un semianalfabeta che è in grado solo di fare una croce senza nemmeno avere la possibilità di scegliersi le persone che preferisce?

Premetto che la Toscana in questi anni, a mio parere, è stata governata bene. Da noi il sistema sanitario funziona egregiamente e la Regione, insieme agli altri enti locali, rappresenta l'unico argine alla devastazione prodotta dai provvedimenti del governo (in fatto di accoglienza degli stranieri, in fatto di fondi alla ricerca, di contrasto all'abusivismo edilizio, ecc.), premetto che io sono sempre stata favorevole al maggioritario e detesto il frazionamento in piccoli partitini (gli Italiani se potessero ne farebbero uno a testa), però sinceramente questo depliant mi sembra una presa per i fondelli.

domenica 11 ottobre 2009

Post della settimana... volata

Ci sono. Non sono ancora incantata ad inseguire le bellezze dell'Aspromonte. Semplicemente non ho avuto un attimo per tirare il fiato. Questa settimana è passata senza che io me ne accorgessi. Il lavoro in ufficio è particolarmente pressante. 857 post da leggere (110 di amici). Sono ricominciate (per fortuna) tutte le mie trasmissioni preferite (Blu Notte, Le Storie, Parla con me, Anno Zero, Ambiente Italia, oggi anche Report). Gli impegni familiari si fanno più intensi. Soprattutto la mia attività di tassista, sorte comune a tutti i genitori di figli adolescenti. Se poi capita una richiesta di aiuto per i compiti (che un tempo avrei salutato come una benedizione del cielo e che ora, devo ammetterlo, mi trova spiazzata) non si può dire di no. Oltretutto lo faccio volentieri anche se si somma a tutte quello cose che mi ero ripromessa di fare in questa domenica, prima fra tutte scrivere un nuovo post.
E così non ho saputo nemmeno dare un titolo un po' meno banale a questo post scritto in fretta e furia nel quale vorrei parlare di due o tre sollecitazioni avute in questa settimana, nessuna particolarmente eclatante ma tutte degne almeno di una piccola nota.
Allora cominciamo.

Da circa quindici giorni è in edicola Il Fatto Quotidiano. L'ho comprato solo nel fine settimana affiancandolo a L'Unità (che mi sembra si stia facendo meno interessante ma non è certo il momento di abbandonarla). Non è per un motivo economico , ma proprio durante la settimana non ce la faccio a leggere i quoditiani. La prima impressione è stata quella di un giornale un po' troppo grillino ma adesso lo sto apprezzando sempre più perchè è un concentrato di firme una più valida dell'altra (da Enrico Fierro a Marco Lillo, da Carlo Vulpio a Sandra Amurri, da Furio Colombo a Bruno Tinti).

Ho appreso con dispiacere che dal 7 settembre la trasmissione di Radio2 "Alle otto della sera", una finestra di cultura con firme molto prestigiose (quali Luciano Canfora, Giordano Bruno Guerra, Piergiorgio Odifreddi, Valerio Massimo Manfredi, Franco Cardini, Demetrio Volcic), è stata declassata a settimanale anzichè giornaliera per lasciare il posto ad una di intrattenimento. In diversi post ho raccontato il piacere che mi ha dato imparare tante cose dalle monografie di questa trasmissione che ascolto scaricandola in podcast (come "La caduta di Costantinopoli", "Fabbriche", "La battaglia di Adrianopoli" e altri che sono recensiti nella mia biblioteca personale). Io lo vedo come un piccolo segnale negativo cioè che si vuole il pubblico radiotelevisivo sempre più ignorante e l'ho scritto anche nell'email di protesta che ho inviato sia alla redazione alleottodellasera@rai.it sia nella form Contatta la RAI.

Non voglio scrivere niente sull'attualità perchè la situazione politica italiana è sempre più scoraggiante e non mi piace lamentarmi. Solo un piccolo accenno sulla scuola che mi tocca da vicino. Dalla scuola media frequentata da mio figlio minore arriva l'ennesimo grido di dolore, cioè l'ennesima circolare in cui "La Dirigente scolastica, il Collegio docenti e il Consiglio di Istituto ritengono doveroso e necessario informare le famiglie della difficile situazione finanziaria in cui versa questa istituzione scolastica e delle preoccupazioni per la gestione del servizio". In poche parole 122.359,42 euro di credito verso il MIUR, assegnazioni del ministero per il momento: ZERO euro. In pratica non hanno i soldi neppure per i registri e i libretti delle giustificazioni. Nel frattempo al liceo scientifico di mio figlio maggiore, gli studenti hanno deciso di occupare di nuovo. Questi ragazzi hanno tutte le ragioni per protestare e soprattutto, alla loro età ,hanno diritto a sperare che qualcosa cambi, che si possa fare qualcosa. Purtroppo però le occupazioni dell'anno scorso non hanno portato grandi risultati e quindi temo che questa decisione porterà loro solo danno perchè perderanno preziosi giorni di lezione. Analogamente a quello che stanno facendo gli operai, dovrebbero, a parer mio, inventarsi sistemi di lotta diversi, ad impatto mediatico più eclatante e originale (non dico salire sul tetto ma qualcosa che faccia notizia).

Infine, almeno una nota positiva ci vuole. Ieri sono ricominciate le visite guidate con gli Amici dei Musei. Questa settimana sono andata al Museo Bardini che ha riaperto dopo dieci anni di restauro. Gli ambienti sono stati riportati esattamente come li voleva il grande antiquario fiorentino che ha donato la sua immensa collezione alla città. Pareti blu, luce dal soffitto, opere esposte come nella sua show room. Un ottimo lavoro fatto dalla direttrice e curatrice Antonella Nesi con i soldi del mio comune. Ogni tanto qualcosa di cui andare orgogliosi.
Buona settimana!

sabato 3 ottobre 2009

Il sentiero dell'Inglese (Aspromonte)

"Il nome Calabria in se stesso ha non poco di romantico. Nessun'altra provincia del Regno di Napoli stimola tale interesse o ispira tanto ancor prima di avervi messo piede."
Così comincia il "Diario di un viaggio a piedi" che il pittore Edward Lear compì dal 25 luglio al 5 settembre 1847 lungo le impervie vie delle montagne dell'Aspromonte. Al contrario di Lear, la Calabria non mi aveva mai ispirato perché temevo che fosse ormai irreparabilmente vittima dello scempio paesaggistico dovuto alla edificazione selvaggia. Invece dopo questo viaggio a piedi nell'area grecanica del Parco Nazionale dell'Aspromonte ho dovuto ricredermi.
A parte che l'Aspromonte è ricco di vegetazione e di suggestivi paesaggi, un fascino particolare ce l'ha la fiumara Amendolea, una striscia di pietre bianche che serpeggia dalle strette gole dell'interno fino al mare. La fiumara sembra dotata di imprevedibile volontà: oggi scorre in un punto, domani potrebbe scomparire del tutto, il giorno dopo scorre su un altro tracciato ed un altro ancora esonda e distrugge i coltivi che nel frattempo gli uomini hanno creato approfittando del suo fertile limo.

Un'altra cosa che ho trovato molto interessante è l'esile sopravvivenza del grecanico, un greco antico corrotto tramandato nella popolazione di quest'area dai tempi della Magna Grecia, rinforzato nel periodo bizantino insieme al rito ortodosso, per essere successivamente osteggiato e declassato a lingua di pastori e contadini. Grazie all'isolamento di questi luoghi ed alla loro economia chiusa, questa lingua si è tramandata per secoli oralmente (infatti utilizza caratteri latini) fino alla seconda guerra mondiale. Successivamente stava quasi per scomparire del tutto finchè, recentemente, è stata dichiarata minoranza linguistica e si sta quindi un po' recuperando.
Ad Amendolea abbiamo seguito un'avvincente spiegazione di Ugo Sergi, gestore dell'azienda agrituristica Il Bergamotto. Dagli anni novanta Ugo ha infatti ripreso l'attività di suo padre, coltivando, con metodo biologico, questa misteriosa pianta che cresce solo in questa fascia dal microclima particolare e che contiene ben 350 componenti chimici tra i quali uno potentemente fotosensibile.
Ma il valore aggiunto di questo viaggio è la passione con la quale Andrea Laurenzano e i suoi compagni della cooperativa Naturaliter ti guidano per questa loro terra e te la raccontano, permettendo a chi vive in una città del Nord, come me, di assaporare i prodotti locali, di conoscere la gente che si ostina a vivere in questi paesi sperduti e di apprezzare la loro squisita ospitalità mediterranea.
Queste attività che, tra mille difficoltà, coniugano lavoro e valorizzazione del territorio, sviluppo e attenzione all'ambiente, rappresentano una vera scommessa. Una scommessa che dopo tredici anni pare essere vincente, anzi, come dicono Andrea ed Ugo: "nu miracolo".

Album con immagini del viaggio


Altri post sui miei viaggi a piedi:
Perchè fare un viaggio a piedi?
I misteri dei tufi etruschi
Uno dei "salotti buoni" del pianeta Terra
Di ritorno dal Parco Nazionale d'Abruzzo
Engadina
Corsica Mare e Monti
Di ritorno dalla Val Maira