lunedì 25 dicembre 2023

Sessantuno

Oggi compio sessantuno anni e, per l'occasione, faccio una seconda eccezione al mio proposito e pubblico una mia foto. Tanto non sono così interessante da custodire gelosamente l'anonimato ed i miei lettori sono pochissimi (ma sempre graditi). Tanti anni sono passati da quando ho cominciato a scrivere qui (e, a dire il vero, anche da quando pubblicai la mia faccia per la prima volta). Tanta acqua sotto i ponti, come si suol dire. Qui sono nella terrazza della mia amata casa in Lunigiana e sono circondata dalle mie adorate piante. Alla mia età capitano anche cose positive, oltre l'artrosi e il vederci e sentirci sempre meno. Ad esempio mi scopro una disinvoltura che non ho mai avuto, nel senso che riesco a dire quello che penso senza curarmi troppo del giudizio degli altri. In fin dei conti, non mi devo fare spazio nel mondo e non devo farmi accettare. Per l'altro sesso, per esempio, sono trasparente e libera dal timore degli sguardi che mi inquietava da ragazza. E poi (vogliamo dirlo?) essere libera dal ciclo mestruale e dal problema della depilazione è veramente una manna!

Certo, so che gli anni che mi rimangono non sono tanti. Anche ad essere molto fortunata sono sicuramente meno di quelli alle spalle e soprattutto potrebbero essere anni di sofferenza (questa è la cosa che temo più di tutti). So che molti sogni a questo punto rimarranno chiusi nel cassetto e capiterà sempre più spesso di dover prendere atto di cose non che non potrò più fare.

Tuttavia mi sento anche "giovane" nel senso che, se la fortuna mi assiste, ho diversi progetti per il futuro. Spero presto di reimpossessarmi del mio tempo andando in pensione, di trovarmi bene nella nuova casa che sto comprando e nel nuovo quartiere dove andrò ad abitare. Mettendo quindi da parte l'ansia (che non è poca) quindi guardo avanti e spero.

venerdì 8 dicembre 2023

Inizia il decluttering

Abbiamo messo il primo importante mattone per i progetti di cui al precedente post. Manteniamo ancora il riserbo che non si sa mai...

Contemporaneamente è iniziata l'operazione di decluttering, termine con il quale si intende il liberarsi degli oggetti superflui. Il concetto di "superfluo" è troppo vago. Mi piace di più alzare l'asticella dell'essenzialità per diventare più leggeri.

 "Nonna, mi regali il libro Zanna Bianca?" E mia nonna, che non aveva affatto il senso della misura, un giorno arrivò con l'intera collana Vallecchi di romanzi per ragazzi. Avevo circa nove, dieci anni e mi piaceva leggere, anche perché, a fine anni Sessanta, non c'erano internet, videogiochi, social network e neppure tanti canali TV. E così me li sono letti praticamente tutti e molti mi sono anche piaciuti. Sono sicuramente oggetti "superflui" nel senso che non ho intenzione di rileggerli e, se avrò nipoti, non mi illudo che li apprezzeranno. Ma per me "hanno un significato" e quindi li ho portati nella casa in campagna insieme al "Giornalino di Gian Burrasca", altra passione della mia infanzia soprattutto grazie alla fiction di Rita Pavone, e a "Sussi e Biribissi" che mi fu regalato e consigliato da mio padre ed infatti mi ricorda tanto lui. 

Con dolore dovrò liberarmi delle audiocassette delle Fiabe Sonore (chi di noi boomer se le ricorda?) perché non avrò più il supporto dove ascoltarle. Per fortuna che c'è YouTube!

Il decluttering continua....

domenica 26 novembre 2023

Pensieri invernali

Periodo interlocutorio. Si preannunciano cambiamenti importanti che non voglio scrivere finchè non si realizzano, perchè... non si sa mai... Come quando pensi al futuro, ti immagini tra uno o due anni e ti chiedi: starò sempre lavorando o no? Abiterò ancora in questa casa? Mio figlio maggiore lavorerà? In Italia o all'estero? In Toscana o fuori? Mio figlio minore vivrà ancora con noi o avrà finalmente trovato la sua sistemazione abitativa e familiare? E la mamma ci sarà ancora?

Periodo interlocutorio, appunto. Intanto sono qui, in questa prima domenica mattina fredda di questo inverno. Sono qui, combattuta tra la pigrizia che la bassa temperatura ha il potere di infondermi e la sensazione di perdere tempo prezioso. 

Tempo. Sembra che passi così, con indifferenza, con nonchalance, salvo poi mancare sempre. Un attimo ed è finito anche quest'anno. E mentre ti dici che comunque è un successo esserci arrivata viva e sana, eviti di pensare che hai un anno in meno da vivere. Lo so, sono pensieri tetri, pensieri di una sessantenne, pensieri invernali.

sabato 21 ottobre 2023

Tran tran e fuga

La mia attuale routine prevede:

- sveglia alle 6.30 nei giorni feriali, libera il finesettimana;

- possibilmente tre giorni alla settimana al lavoro in bici (mezz'ora all'andata e mezz'ora al ritorno ad andatura sostenuta, che fanno tre ore di buona attività fisica);

- arrivo in ufficio intorno alle 8 e uscita intorno alle 16;

- pranzo sulla scrivania con un primo e un po' di frutta (80 gr se pasta, 50/60 se riso, preparato la sera prima e scaldato in micronde);

- tre volte la settimana, al pomeriggio, 40/50 minuti di ginnastica nell'angolo fitness della mia casa (programma di corpo libero con un po' di pesi, più o meno sempre lo stesso);

- nel tempo che rimane libero nel pomeriggio: cucinare la cena, spesso verdure, ascoltando podcast con la cuffia wireless;

- la domenica pomeriggio: visita alla mia mamma;

- sabato mattina: spesa settimanale ed il resto della giornata cucina o riordino in casa o pulizie straordinarie.

Vita piuttosto monotona di una sessantenne in città. Poteva andare peggio.

In ogni caso ci sono anche le evasioni:

  • finesettimana o ponti in Lunigiana a curare il mio fazzoletto di terra e a godermi la natura collinare toscana;
  • un film a sera, registrato oppure su RAIplay, talvolta impegnato e talvolta leggero, qualche volta soporifero, altre appassionante. Tutti rigorosamente annotati su FilmTV con un commento breve e un voto;
  • i libri letti prima di dormire, digitali o cartacei, e quelli ascoltati la notte nei momenti di insonnia. Tutti rigorosamente votati e recensiti brevemente su Anobii. Più di seicento libri letti e recensiti dal 2010,  quasi 150 ascoltati la notte.

Leggere libri e guardare film è come vivere mille vite in una sola. 

Sono la mia fuga dal tran tran (che parola buffa: Voce imitativa di un movimento ritmico, lento e monotono, spesso usata per designare un ritmo di vita, di lavoro, ecc., noioso e sempre uguale).


 

domenica 24 settembre 2023

Passioni

 


Una di queste sere ho visto il film "Una stagione da ricordare". Non è un gran film ma a me è piaciuto molto perché mi sono entusiasmata durante le scene sulle partite di pallavolo. Improvvisamente, come una madeleine mi sono tornati in mente gli anni della mia giovinezza, tra i sedici e i ventidue anni, quando giocavo a pallavolo. 

Non eravamo una grande squadra, anzi, perdevamo quasi sempre, ma mi divertivo tanto, cioè "divertivo" non è il verbo giusto. Mi dava grandi emozioni: gioia quando facevo punto con una schiacciata (ero martello) ed esplodeva l'esultanza del pubblico e delle compagne, rabbia quando sbagliavo, paura quando andavo alla battuta o quando ero in ricezione, eccitazione quando riuscivamo a "sentire" la partita e ci caricavamo l'una con l'altra. In quegli anni pensavo che mai mai nella mia vita avrei smesso di giocare a pallavolo. Tant'è che continuai anche quando, finita la scuola, cominciai a lavorare, nonostante la stanchezza degli allenamenti serali. Tant'è che, chiusa la squadra, andai a giocare in un'altra ben più lontana da casa mia. Ecco che però, durante quell'ultimo anno, capii che qualcosa si era rotto. Era scattato qualcosa e cominciai ad annoiarmi e a percepire il tutto come un rito. A quel punto l'impegno di tre sere a settimana più la partita nel finesettimana, i viaggi in motorino, soprattutto di inverno col freddo ed il mal tempo, cominciarono a pesarmi. Ma soprattutto la pallavolo non mi dava più sufficienti emozioni per giustificare il sacrificio e smisi. 

Fu la prima volta che capii che una passione, di qualsiasi tipo, è come un fuoco e, come tale, capita che si spenga. Ne ho attraversate altre nella mia vita di varia durata ed intensità di emozione.

Dal 2005 al 2010 ho fatto una quindicina di viaggi a piedi con lo zaino in gruppo e con la guida. Ne ho parlato anche in questo blog. In alcuni di questi ho provato grandi emozioni e alla fine dei viaggi più belli e più riusciti non vedevo l'ora di segnarmi al prossimo tanto che pensavo che avrei fatto tutto il catalogo di quella associazione e poi avrei attinto a quello di un'altra. Poi anche lì è scattata la molla: durante l'ultimo viaggio (che pure mi piacque) percepii una sorta di stanchezza per il rito di fare conoscenza col gruppo, conoscere persone magari anche interessanti ma che sapevo che non avresti visto più (solo con la mia cara amica S. si è sviluppata una vera amicizia che ha vinto il tempo e la distanza). Percepii distintamente che dietro il lavoro della guida c'era sì leggittimamente il guadagno ma che la voglia di alimentare il proprio ego era maggiore di quella di trasmettere ai partecipanti qualcosa in cui si crede (non ultimo la speranza di fugaci avventure). Passione finita.

Dal 2011 al 2016 ho partecipato ad una decina di campi di Libera sulle terre confiscate alla mafia. Anche in quel caso forti emozioni: vedere il coraggio dei lavoratori delle cooperative che sfidano il loro difficile contesto, ascoltare le testimonianze dei parenti delle vittime, imparare tante cose sul lavoro agricolo e sul contatto con la terra (per me, cittadina, elemento alieno) e anche, perché no, il rapporto di me adulta con i giovani ventenni, ascoltarli con umiltà e ammirazione. Poi lo scatto della molla: un campo poco interessante e soprattutto il limite dei 35 anni sancito sul catalogo allo scopo ovviamente di scoraggiare la partecipazione di una ultracinquantenne. Passione finita

Ci sono passioni che purtroppo ho dovuto abbandonare, con grande dispiacere, per questioni di salute: le escursioni in mountain bike nel 2004 che mi causavano problemi alla schiena, i pellegrinaggi a piedi con la mia amica S. a causa della coxartrosi. Per queste la molla non è scattata ma ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco.

La mia passione principale da qualche anno, si sarà capito, è il mio podere in Lunigiana. Mi dona emozioni sbirciare su questo pezzo di terra ogni più piccolo cambiamento, ogni cosa che succede ad opera di un essere vivente: un ragno che fa una ragnatela, una piantina spontanea che nasce, il lombrico che migliora il terreno, una pianta che si riprende grazie alle mie cure, una farfalla particolare che si posa su un fiore, un albero che fiorisce, i frutti che maturano. In questi anni la cosa che desidero più di tutti è abitare là e poter assistere tutti i giorni allo spettacolo della natura in questo piccolo impervio pezzo di terra in collina.

Quanto durerà? Scatterà anche per questa la molla? Ne sono certa. Posso solo sperare che avvenga prima che l'età e il fisico mi impediscano di andarci (cosa che sicuramente avverrà). Così non dovrò piangere e rassegnarmi ma semplicemente passare ad un'altra passione. 

Perchè le passioni, cioè quelle attività che ti donano emozioni, sono la benzina della vita. Guai a non averne!

Io in partenza dalla mia casa in campagna dopo quattro settimane


mercoledì 23 agosto 2023

Contrastare il deterioramento

Manutenzione: insieme delle operazioni con cui si conserva e si mantiene in buono stato qualcosa.

Ecco la balaustra in muratura che delimita il nostro piccolo giardino pensile attiguo alla terrazza non l'abbiamo affatto manutenuta. Le intemperie, gli sbalzi di temperatura, il susino che ci ha appoggiato i suoi rami, i muschi e i licheni che l'hanno colonizzata. Anni e anni di abbandono, tanto che alla fine abbiamo pensato di sostituirla. Facile a dirsi! Non si riesce neppure ad ottenere un preventivo!

Così mi sono stufata di inseguire l'ennesima impresa edile che fa la preziosa e mi sono decisa quest'anno a salvare il salvabile. 

L'intonaco del corrimano se n'è quasi tutto andato e il calcestruzzo si sgretola. 

 

Diverse colonnine sotto hanno perso pezzi e mostrano l'anima di ferro.

Anche in questo settore mi piacerebbe saper fare: intonacare, stuccare, riparare, districarmi tra i diversi prodotti che si trovano in commercio (cemento, calce, malta, stucco, gesso, fissativo, protettivo, impermeabilizzante). Ma sono un'inetta, dotata solo di buona volontà e tenacia.

E così mi sono cimentata, dapprima in una stuccatura maldestra, poi nella stesura di un fissativo per muri deteriorati ed infine nella mia amata pittura al quarzo per esterni, che costa un occhio della testa ma che si dà con grande soddisfazione.

Altra grande difficoltà (ahimé ben nota) è ottenere, aggiungendo appositi coloranti al bianco della pittura al quarzo, la tinta voluta o almeno una costante. L'intento era un grigio chiaro ma la prima mandata mi è venuta inspiegabilmente celeste e l'ho dovuta coprire. Il colore finale è un po' più chiaro di quello che avevo in mente ma per il primo anno mi accontento. 


Che peccato non essere intervenuta prima, quando ancora si poteva salvare l'intonaco!

Vedremo se davvero ho opposto resistenza al passare del tempo e se l'anno prossimo riuscirò a fare qualcosa di un po' più efficace.


domenica 20 agosto 2023

Mobili di un tempo

La mobilia della casa in campagna che ho ereditato non incontra proprio il mio gusto. Io sarei per un arredamento luminoso e minimalista. Questi mobili invece sono scuri e pesanti.

Periodicamente però li devo curare, soprattutto con l'antitarlo e la cera. Questa operazione mi ha fatto apprezzare la loro fattura e capire che si tratta comunque di manufatti artigianali, curati come facevano una volta. Nella nostra era Ikea, scovare le etichette dei mobilifici che li hanno realizzati ha una qualche magia:


e lucidandoli si apprezzano i particolari come le maniglie


o le decorazioni un po' liberty



Mi piacerebbe essere più abile e sapere restaurare, riparare e valorizzare gli oggetti. Un po' come nella serie "Pezzi unici" che sto seguendo, dove al di là della vicenda un po' tirata per le lunghe e delle riprese da ufficio del turismo della mia città, la passione e l'abilità dell'artigiano che ridona nuova vita agli oggetti rotti o deteriorati fa da vera protagonista.

Ho scovato dentro un cassetto questo portamatite (piuttosto kitch a dire il vero):

Tenendo conto che la casa dista da Cucigliana cento chilometri e che nel 1927 non ci si muoveva facilmente come oggi, posso immaginare che l'omaggio risalga allo stesso viaggio fatto in occasione della scelta dei mobili, che quindi risalgono alla fine degli anni Venti. Mi piacerebbe saperne di più. Per esempio, perché questo acquisto importane proprio in quel periodo? Matrimonio? Eredità? Purtroppo mio suocero, a cui poter chiedere, non c'è più...

martedì 15 agosto 2023

Murales, croce e delizia

 Anche per quest'anno ho finito il restauro del murales della terrazza di cui ho già parlato qui. Quest'anno, sinceramente, ne avevo poca voglia. Sono ormai sette anni che la decorazione e la manutenzione di questo muro di ottanta metri quadri occupa diverse mattine delle mie vacanze agostane. D'altra parte un muro che sta alle intemperie tutto l'anno non si può lasciare a se stesso. Anche gli ospiti, alcuni dei quali in passato ci si sono davvero dedicati con impegno, quest'anno latitano. E quindi la fatica è tutta mia. Così la parte bianca è stata solo imbiancata e le zone di intonaco cadute sono state bene o male ripristinate. 

Il settore più difficile, il paesaggio a effetto trompe-l'œil che i miei amici realizzarono con tanta pazienza così nel 2016 

è quello più ostico per me che sono solo "un'imbianchina" (e anche maldestra). Tra l'altro è anche quello che soffre di più perchè più esposto all'acqua, al sole e agli sbalzi di temperatura.

Mentre per i panni stesi e la ringhiera bene o male si tratta di ripassare, tutti gli anni mi si pone il problema di come rifare le montagne nello sfondo e non ho ancora trovato una soluzione soddisfacente.

Nel 2016 la mia amica S. realizzò, con una spugna imbevuta nel colore annacquato, i monti sfumati stile acquarello. Molto belli ma svanirono completamente durante l'inverno.

Nel 2018 la povera S. ci riprovò con un patchwork ispirato alle "Apuane che sanguinano", ma anche quella versione si perse sfogliandosi.

Nel 2020 provai anch'io un rattoppo della serie "finisci gli avanzi degli smalti" di dubbia riuscita

Scoraggiata, nel 2021 ho cercato di andare sul facile

Quest'anno ho pensato che le montagne non possono stare "sopra" e il cielo azzurro "sotto" ed allora ho ambiziosamente pensato di rendere nello sfondo l'idea dei boschi che presentano varie zone di tonalità diverse dal grigio al verde chiaro. 

 

Il risultato, che fa tanto tuta mimetica, non mi soddisfa per niente ma la pazienza è finita, le cose da fare sono tante e gli aiuti, come dicevo, scarseggiano.

Ma come diavolo si rende un paesaggio collinare sullo sfondo di panni stesi?!?!?

Ci aggiorniamo al prossimo anno... chissà...

Post Scriptum: lo sfondo celeste della ringhiera, pur non essendo affatto realistico non si tocca perchè solo il ripasso di quello mi porterebbe via una settimana di lavoro.

domenica 13 agosto 2023

Meriggiare

 


Ovvero, secondo la Treccani: "Stare in riposo, all’aperto e in luogo ombroso, nelle ore calde del meriggio".

Domenica di agosto, primo pomeriggio caldo e assolato. Atmosfera soporifera nella mia casa in Lunigiana. Anche se in vacanza non si distinguono i giorni feriali da quelli festivi, oggi si percepisce che è domenica. Ancora meno macchine che passano sulla strada; ancora più silenzio, rotto dalle cicale, da qualche uccellino e dal fruscio del vento tra gli alberi.

L'ho scritto tante volte ma mi ripeto: come sto bene in questa casa! In tutti i periodi dell'anno ma in questo ancora di più. Non mi manca la città rovente e puzzolente, ma non avrei assolutamente voglia nemmeno delle località di villeggiatura, ora affollatissime. Ho un po' paura di diventare troppo asociale, ma sinceramente non desidero altro.

Anche se le mie giornate qui alla fine sono uguali a quelle puntualmente descritte l'agosto scorso,  non mi annoio affatto, anzi, il tempo vola: restauro del muro della terrazza, potatura della siepe di lauro ceraso, pulizia delle cantine, antitarlo ai mobili, ecc.

Le visite quest'anno si sono concentrate nella prima metà del mese e la sindrome da abbandono puntualmente si è fatta sentire alla partenza della mia amica S. e soprattutto all'ennesima partenza per gli USA di mio figlio maggiore. Ma ora rimangono ben altre due settimane di innaffiature, di cene in terrazza, di lavori all'aria aperta, di mele cotte, di foto di fiori, insetti, animalini e caffé dalla vicina.


 


venerdì 28 luglio 2023

Decluttering, ovvero viva la dematerializzazione

 

Approfittando di giorni di lavoro molto tranquilli, ho svuotato l'armadio del mio ufficio di diversi oggetti inutili ma soprattutto di carta, tanta carta, sei carrelli di carta anche più pieni di quello della foto.

Mi sono passati per le mani i miei quarant'anni di lavoro. Periodi contrassegnati da attività diverse che neanche ricordo più: quando facevo la segretaria scientifica e battevo al computer gli articoli dei fisici zeppi di formule, quando facevo la rappresentante sindacale, quando davo una mano alla biblioteca, quando ho fatto parte del comitato per le pari opportunità, gli appunti dei colloqui con i diversi direttori che si sono avvicendati, quando facevo il backup su CD, ma soprattutto gli anni duemila, quando ho cominciato a fare la responsabile della contabilità e tutto era su carta, tabelle sui tagli alla spesa, rendiconti, circolari, dispense dei vari corsi di formazione, libroni di normativa superata (e comunque ora reperibile in rete). 

Emozioni contrastanti: un passato che non torna più ma anche un atto liberatorio (soprattutto il lancio dentro il cassonetto): Ed inoltre ho provato anche a mettermi nei panni di chi presto prenderà il mio posto. Lo dico serenamente, andare in pensione, per l'ambiente di lavoro che hai frequentato per tanti anni, è un po' come morire . Si usa termini come "da quando non c'è più", "quando c'era lui/lei", "chi mi succederà", ecc. Non c'è da averne paura ma è così.

Proprio per questo ho cercato di facilitare il compito di chi verrà al mio posto facendo declattering (rimuovere oggetti non necessari, sgombrare, riordinare) perché non si trovi la valanga disordinata di carte che mi sono trovata io. 

Altra considerazione: da metà degli anni dieci, le carte nell'armadio sono praticamente scomparse: documenti in pdf, firma digitale, PEC, fattura elettronica, repository online e poi, dopo il Covid, il salto forzato verso gli incontri da remoto dove le slide, i manuali, gli atti dei convegni si mettono in condivisione e non si stampano più. Nonostante tutti i problemi di invecchiamento del supporto informatico, credo che sia comunque un progresso.

E così l'armadio si svuota e la cancelleria ancora buona rimane inutilizzata e indesiderata: cartelline trasparenti a elle, coi fori, classificatori con gli anelli, fascicolatori col bottone o con il laccetto. Nessuno li vuole più. I CD e i relativi porta CD volano addirittura nel cassonetto dell'indifferenziato.

Alla fine, confesso, mi sono sentita più leggera e mi preparo a passare il testimone.

domenica 23 luglio 2023

Umili preziosi fiori di campo

La mia vicina di casa, qui in Lunigiana, fa tagliare l'erba nel suo podere una volta l'anno, ad estate inoltrata, per risparmiare e non dover farla ritagliare. Noi invece cominciamo ad aprile e finiamo il giro ad inizio estate, principalmente per eliminare le alte spighe delle graminacee. 

Non è che così non ricresca più, ma le spigone alte sono sostituite da altre infestanti molto più gradevoli e decorative: i fiori di campo. Avete presente la Primavera di Botticelli? Le leggiadre fanciulle non posano i piedi su un prato rasato all'inglese ma su un vero e proprio catalogo di fiori variopinti.

Mi piace la mattina quando mi alzo, mi affaccio alla finestra e vedo proprio così i pianelli del mio podere: una festa per api, vespe, calabroni e altri insetti.

 

 

 

Il giallo della costolina giuncolina la fa da padrone in questo periodo,



 

 

 

 


  

       ma anche la bellissima cicerchia selvatica


 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

Cominciano a vedersi i garofanini selvatici , 

 

 

 

 

 

mentre il dorato iperico, il cui infuso mi concilia il sonno che è un piacere, ha superato il suo momento.



Ma perché snobbare quelli più bruttini e meno appariscenti: 

i bianchi ombrelli della Daucus Carota, i minuti fiorellini della nepitella, l'ecodesign della piantaggine, la delicata linaria, il fucsia dell'acetosella

Ogni creatura, anche la più umile, ha il suo posto e la sua utilità. Eppure qui in campagna si continua a considerare come "pulito" un terreno rasato e povero. Ma perché l'essere umano deve intervenire sulla natura prepotentemente invece di lasciarla stare?

martedì 18 luglio 2023

Se n'è andato anche l'ultimo


 

Ho visto morire uno ad uno quelle ottime persone conosciute nei miei anni di attivista per l'ANPI, partigiani e antifascisti, anziani con le loro difficoltà ma con tenacissima volontà di vivere e di fare. Persone con fermi principi che mi hanno regalato i loro ricordi nelle video interviste e non solo. 

Alfio Tabani, Ettore Casacci, Franco Billi, Silvano Sarti ed altri. Lui ancora più coriaceo resisteva, con i suoi novant'anni e passa, era presente a tutte le celebrazioni e a tutte le cerimonie. Ricordo quando si becchettava con Silvano Sarti sulla versione della canzone che i partigiani fiorentini cantavano entrando in Firenze liberata. "Non faceva mica così, sai!" E come si è arrabbiato quando gli hanno rinnovato la patente per un solo anno (tenendo conto dell'età)! Mi ricordo come mi parlava volentieri della sua casa in campagna a Vaiano e anche quando mi ha regalato un paio di marmellate fatte da lui. Un bel carattere forte, un fiorentinaccio doc.

E alla fine se n'è andato anche lui, passato indenne dal COVID, alla venerabile età di 99 anni.

Che dispiacere! Addio, Leandro! Grazie per tutto! 💔


Qui Leandro parla ai ragazzi dell'ITI Leonardo da Vinci il 24 novembre 2014

e qui protagonista del video allegato al libro "Avevamo vent'anni, forse meno" realizzato con l'ANPI di Peretola



lunedì 10 luglio 2023

Crepuscolo sul passo del Bernina



Passo del Bernina. 

Da un lato ho la Valposchiavo, che è Svizzera ma anche già un po' Italia, e sullo sfondo le Alpi Orobie bergamasche. Dall'altra l'Alta Engadina verso Saint Moritz, che è proprio Svizzera Svizzera, con il sole che cala dietro una cresta rocciosa. 

Davanti il massiccio del Piz Cambrena con il suo ghiacciaio, un po' grigio in questa stagione, ma sempre suggestivo, che muore nel fragore dei suoi numerosi rivoli. 

In basso a destra il lago nero e a sinistra il lago bianco separati da una diga: il primo diventerà Danubio e morirà nel Mar Nero, il secondo diventerà Po e morirà nell'Adriatico.

Poi il passo, con l'albergo giallo dove dormirò stanotte, col parcheggio ormai vuoto. Non ci sono più turisti a giro, né i ciclisti, né il trenino rosso. Rimangono solo le mucche che pascolano con la loro sinfonia di campanacci. 

Mi godo questo crepuscolo in cima alle Alpi. Aspiro il profumo dei fiorellini bianchi di achillea moschata che per me sono sinonimo di pascolo di alta montagna. Mi immergo in questo silenzio, respiro forte questa aria fina pensando alla città rovente che mi aspetta a valle, alla routine, alla vita di corsa. Fare tesoro di questo momento magico e portarselo nel cuore come un amuleto per tutto l'anno.







(Promemoria diaristico: quattro giorni di vacanza con la mamma per coronare il suo sogno di prendere il trenino rosso del Bernina. Primo giorno: viaggio per Milano e poi Sondrio ed infine Tirano dove abbiamo pernottato. Secondo giorno: trenino prima fino a Bernina Hospitz, il punto più alto, poi a Saint Moritz e poi di nuovo al passo del Bernina per dormire in quota. Terzo giorno: escursione al giacciaio di Morterasch, poi recupero bagagli al passo e poi di nuovo a Tirano. Quarto giorno: viaggio di ritorno con sosta a Sondrio e rischio di perdere il treno a Milano. Tempo splendido e bellissimi posti.)


venerdì 30 giugno 2023

Tutto scorre... mannaggia!

Il tempo scorre sempre più veloce. Lo so, è una banalità. Ma è solo per dire che, in questa giornata di ferie e temporali, apro il blog pensando che l'ultimo post risalga ad un mesetto fa e scopro invece che è di marzo, bene tre mesi e mezzo fa! Come è possibile? E' possibile. 

Avrei voluto scrivere qualcosa sulla settimana passata qui in Lunigiana ad aprile, delle fioriture godute e di quelle perse, dei piccoli animaletti scoperti e apprezzati grazie all'ottimo Nicola Bressi (https://twitter.com/Nicola_Bressi ), del breve soggiorno a Genova per un concorso e dell'ansia che mi crea sempre toccare le vite sconosciute in cerca di fortuna leggendo i loro curriculum vitae, del passaggio fulmineo di mio figlio "americano" e dello scoprirlo, per caso, innamorato (finalmente!), del cambiare capoufficio dopo ben otto anni e di tante altre piccole cose e sensazioni che avrei potuto raccontare in questo mio diario elettronico.

Ed invece tutto è passato così, senza che me ne rendessi conto. Inizia una settimana e subito si arriva al venerdì. "Ed è subito sera" scriveva il poeta. Meglio non pensarci... Anche perché il temporale è passato, il sole è spuntato ed io posso tornare a ripulire qualche mia adorata piantina dalle infestanti. 

boccioli di rose Lady of Shalot
Boccioli di cui mi sono persa la schiusa




lunedì 13 marzo 2023

Ciao, zio Costante!

 

Quando eri giovane (ed io una bambina) mi ricordavi un po' Gianni Morandi. Probabilmente per la pettinatura ma anche nei modi. Tra i cognati eri considerato "quello di campagna" perché venivi dall'Umbria e avevi una parlata un po' ruspante. Però eri un compagnone. Mi ricordo i frizzi e lazzi con mio padre e con l'altro zio che frequentavamo. Mi ricordo quando ti ho sentito dire raggiante: "Vittorio, ho convinto la suocera a votare comunista!" e via grandi risate.

E poi ti ricordo quel giorno che ti incontrai al parco, camminando con fatica dopo l'ictus, cercavi di tenerti in esercizio. Hai guidato la macchina finchè hai potuto, come una scommessa contro la decadenza fisica che incombeva.

E poi ti ricordo alla festa per i settanta anni della zia, quando guardavi il video di ricordi che abbiamo montato io e mia cugina e ti colavano copiose le lacrime per la commozione mostrando così tutta la tua fragilità di anziano.

Dopo gli ultimi anni di dolore e malattia, ora puoi riposare in pace, caro zio.

sabato 4 marzo 2023

Scarabokkio compie trent'anni

Quanti anni son passati da quando un esserino mi cresceva nella pancia! E mia madre che si raccomandava: "Mangia di più se no farai uno scarabocchio!" Ci piacque tanto questa battuta che io e tuo padre abbiamo preso a chiamarti Scarabokkio per un po'. 

Ed invece sei venuto un bel bambino, vivace ma timido, osservatore e riflessivo. La tua maestra durante i colloqui ci chiedeva: "Lo vedo sempre assorto, ma a cosa pensa?" Non meraviglia che tu abbia fatto del riflettere il tuo mestiere.

Come non dimenticare le tue crisi: "I miei compagni sono tutti più bravi di me!" piangevi nei primi giorni del liceo, e poi ti sei preso due lauree e un dottorato.

Così oggi il tuo trentesimo compleanno ti trova dall'altra parte dell'oceano a parlare ad un congresso.

Buon compleanno, ragazzo mio! Ti mando un bacio intercontinentale. 💝

domenica 26 febbraio 2023

La Terra è meravigliosa, ma anche la stratosfera non scherza

Domenica con tempo da lupi: pioggia, vento, freddo.

D'altra parte era previsto. Il vortice polare stratosferico è sotto il major warming col secondo impulso che ha portato la nuova inversione dei venti a 10 hPa e questo impulso ha effetti importanti ai fini troposferici perché ha impatti sulla circolazione delle medie latitudini

In realtà mi è ancora del tutto chiaro questo linguaggio però la meteorologia sta diventando la mia nuova passione. Per tante persone basta la app sul cellulare per vedere se domani piove o fa caldo o freddo e via. Invece a me piace capire se le mie amate piante in Lunigiana andranno in carenza di acqua o rischieranno gelate o, non sia mai, c'è la possibilità di una tempesta di vento. Oppure voglio sapere in anticipo quanto sarà la temperatura minima il mattino successivo, per capire se prepararmi per andare in bicicletta al lavoro (sopra i 5 gradi) oppure se sarà freddo ma non troppo e posso puntare sullo scooter oppure se sarà un tempo proibitivo e devo accontentarmi del bus. 

Insomma, a partire da queste esigenze pratiche, ho cominciato a seguire meglio quegli affascinanti fenomeni che riguardano l'atmosfera e che incidono sulla nostra vita e anche sull'economia.

Detesto il Meteo.it perché spara titoli sensazionalistici inutili e fuorvianti ("morsa del gelo", "ultimo disperato urlo del caldo africano", "Caronte arroventa l'Italia", "sciabolata artica", ecc.).

Non male la nuova grafica dell'Areonautica Militare dove si possono confrontare le previsioni con le osservazioni.

Ma la mia passione è il Consorzio Lamma, non solo perché si concentra parecchio sulla mia regione, ma anche perché li sento "familiari" essendo ricercatori che lavorano come me al Polo Scientifico fiorentino.
Li seguo su Twitter e ora anche su Telegram ma in particolare adoro la diretta YouTube del venerdì pomeriggio durante la quale, in dieci, quindici minuti, danno un quadro della situazione e affrontano i temi del periodo, la siccità, le anomalie termiche e pluviometriche e questo benedetto vortice polare. Il vortice polare sta lassù, in cima al nostro splendido pianeta. Se fa il suo mestiere va tutto bene ma se ondeggia o si indebolisce ecco che l'aria fredda ci arriva giù da noi con giornate come questa.

Adoro anche le viste da satellite, dove si vedono i fenomeni dall'alto (sabbia del deserto soffiata verso di noi, grande area di alta pressione, nebbie, vortici ecc.). Guardare la terra dall'alto ci fa sentire piccoli ma ci fa anche ridimensionare le nostre quotidiane preoccupazioni e l'ansiogena situazione della nostra povera Italia. Come scrive il bravo Giulio Betti, la Terra è davvero meravigliosa.



giovedì 16 febbraio 2023

Magagne tecnoburocratiche

Negli anni ho dovuto imparare ad usare le piattaforme telematiche più disparate e sono convinta che la tecnologia ci abbia davvero migliorato la vita. Sono anche una fautrice della cosiddetta "transizione digitale".

E però....

Tra le sacrosante verifiche che devo fare sulle imprese come funzionaria di una stazione appaltante, c'è il certificato di ottemperanza della legge 68 del 1999, secondo la quale le imprese con più di 15 dipendenti devono aver assunto un certo numero di disabili o di altre categorie protette. Il certificato va chiesto ai centri per l'impiego della città o della regione in cui ha sede l'impresa, tradizionalmente via PEC, ma alcuni C.P.I. si sono dotati di un canale online.

Poichè dal loro sito web non sembra esserci altra possibilità, mando richiesta via PEC alla regione dove ha sede l'impresa sulla quale sto facendo le verifiche e mi rispondono, dopo una settimana con tanto di lettera protocollata, che le richieste vanno fatte online. Così mi accingo a capire come funziona questo portale e scopro che mi devo registrare prima io come cittadina, con tutti i miei dati personali (stiamo parlando di una regione ben lontana da quella in cui vivo), poi devo registrare il mio ente con tutti i suoi dati e solo alla fine riesco ad arrivare alla schermata dove fare richiesta.

Il sistema però mi blocca l'invio a causa un carattere speciale "nel campo indirizzo". Ma quale indirizzo? Dopo diversi tentativi alla fine telefono al call center e scopro che il carattere speciale è nell'indirizzo dell'impresa (un maledetto "cappellino", cioè un accento circonflesso). A chi  sarà venuto in mente di scrivere "seconda traversa" così "2^"? Chiedo all'operatrice dell'assistenza di modificarlo ma lei indignata mi dice che non possono toccare i dati e che va chiesto al centro per l'impiego. Telefono al centralino del CPI: "mandi una mail". Alla mail nessuna risposta. 

Dopo qualche giorno contatto l'impresa nel caso che loro potessero fare qualcosa. "Ma come?" mi dice la referente "Un altro ente ha incontrato lo stesso problema mesi fa. Pensavo avessero risolto!" Chiamo quest'altra stazione appaltante e mi dicono che hanno penato un bel po' per questa faccenda finchè, insistendo, hanno ottenuto il certificato ma via PEC. E il famigerato "cappellino" è rimasto scolpito nella roccia... Per fortuna il loro certificato, che mi hanno gentilmente passato, è ancora valido.

Certo se la transizione digitale deve essere questa... povera Italia! Per completezza, l'efficientissimo portale regionale in questione è stato realizzato grazie ai fondi POR (fondi europei per le regioni). Complimenti!

domenica 22 gennaio 2023

Spleen stagionale

Questo periodo dell'anno è quello che mi abbatte di più. Certo, il freddo è previsto e necessario dal punto di vista climatico. Tuttavia in giorni come questi, soprattutto in giorni festivi, mi sento moscia. Perdo la mia consueta vitalità e non ho voglia di fare niente. 

La casa è freddina. Il termometro segna 16 gradi. Non voglio alzare il termostato perché, soprattutto quest'anno, è doveroso e opportuno risparmiare gas.

La tentazione sarebbe quella di sedermi sul divano con una copertina sulle ginocchia e navigare in internet o guardare qualche film. Ma so che poi mi sentirei in colpa. Non si può solo mangiare e poltrire!

Non sento l'impulso di fare riordini e pulizie straordinarie come mi era venuto tre anni va durante il lock down. Era una reazione al divieto di uscire di casa che, da un certo punto di vista, è stato utile perché chissà tra quanto tempo ritroverò la voglia di fare i lavori di manutenzione che abbiamo fatto in quel periodo.

 Mi sono ripromessa di fare una seduta di cyclette che avrebbe il grande vantaggio di scaldarmi ma non trovo il coraggio di mettermi in maglietta e pantaloncini. Sto trovando mille scuse per rimandare.

Dai forza, sono le 11!!!! Uno scatto di orgoglio e vai sui pedali!!!

PS la foto è di stamani, ma non è mia. L'ho "rubata" ad un mio amico che abita in campagna. Rende bene l'atmosfera grigia e fredda di questa domenica di inverno.

 

FATTO!!