Sembra che sia una tradizione addirittura pagana, ma io non la conoscevo assolutamente prima che me ne parlasse una mia collega: raccogliere dopo il tramonto del 23 giugno un certo numero di fiori spontanei, metterli a bagno nell'acqua e lasciarli all'aperto tutta la notte a ricevere la "rugiada degli dei". L'acqua che si ottiene pare abbia proprietà miracolose.
Della serie "non ci credo ma mi diverto", ieri sera ho raccolto almeno un esemplare dei molti fiori che ho trovato nel mio podere (non tutti spontanei a dire il vero): rosa, glicine, santolina, elicriso, ibisco, sedum, lamium, cicerchia selvatica, albizia, achillea, coreopsis, trifoglio, iperico, papavero, ginestra.
Non ho avuto il coraggio di lavarmi con l'acqua ottenuta pensando a quanto è suscettibile la mia pelle. Così mi sono solo bagnata le mani e le braccia e poi ho donato l'acqua sacra e il suo contenuto al cespuglio di evonimo che si è recentemente ammalato. Speriamo che sia miracolosa almeno per lui.