lunedì 8 dicembre 2025

Primo pomeriggio di giorno di festa

Primo pomeriggio di un giorno di inverno. L'alta pressione regala un bel cielo azzurro. Il sole è già vicino all'orizzonte. Sono le giornate più corte dell'anno. Mi piace ricordare che questo è il periodo delle luci umane nel buio dell'universo. Non c'entra nulla la nascita di Gesù Bambino né tanto meno l'ubriacatura consumista dei centri commerciali. E' il periodo in cui l'essere umano ha paura del buio e quindi accende: le luci sul balcone, l'albero di natale, le luminarie nelle strade, accende tutto quello che può per scongiurare la morte. E la nascita del Cristo è solo una versione della speranza dell'uomo che ci sia ancora una primavera e ancora nuove vite.

Va beh lasciamo stare questi pensieri filosofico-antropologici e godiamoci questo sole tenue e questo silenzio da giorno di festa. Nella casa dove vivo da un anno a questa parte si è sempre a contatto con il cielo, con i tramonti, con gli azzurri, con le nuvole, con la luna piena, con le stelle. C'è un discreto silenzio. Il traffico è lontano. Si sente solo qualche aereo che passa.

La sensazione è sempre quella: disperato bisogno di fermare il tempo. Fermare i granelli di sabbia che inesorabilmente diminuiscono nella parte superiore della clessidra, perché la vita è maledettamente troppo corta. Tra poco compirò sessantatre anni e penso che il tempo davanti a me, comunque vada, sarà sempre troppo breve in confronto a tutto quello che voglio fare. Per questo continuo in un certo senso "a correre", anche se certamente non come quando lavoravo. 

Mi godo le notti riposanti. Finalmente dormo bene e talvolta anche a lungo. Non ho mai avuto dubbi che gran parte della mia insonnia fosse dovuta a quella maledetta sveglia puntata che mi faceva salire l'ansia.

Mi godo i ritmi giornalieri e i pasti tranquilli ad orari scelti da me e dal mio compagno. 

Mi godo attività nuove, possibilmente anche un po' sfidanti ma senza essere competitive. Aerobica, ballo, canto, lezioni e conferenze, visite guidate alla scoperta di luoghi della mia città, giri in biciletta approfittando delle giornate belle come questa, film serali senza troppi colpi di sonno.

Mi godo l'affetto del mio compagno di vita e di lotta contro la vecchiaia che incombe, con la sua ironia, il suo scetticismo, i nostri battibecchi da anziani.

Mi godo anche la compagnia della mamma, che per quanto pesante con tutte le sue paure, le sue sicurezze infondate e le sue idiosincrasie, difende con le unghie la sua autonomia e si autoaccudisce, lasciandomi il solo compito di farle compagnia una volta alla settimana. 

Mi godo l'autonomia e l'affetto distante dei miei figli che ormai sono uomini e non hanno più bisogno di me (per fortuna ancora non ho bisogno io di loro). Tra poco dovrei anche godermi la rinnovata vicinanza del maggiore che torna dagli Stati Uniti dopo tre anni. 

Il tempo è una convenzione. L'umanità lo misura in secoli, anni, mesi, minuti, perché non riesce a dominarlo. Il tempo non ci basta mai. Il tempo non mi basta e quello che ho lo riempio avidamente di parole e di incontri. Tanto avidamente che non riesco mai a fermarmi, come ho fatto adesso, per buttar giù qualche impressione sul mio vecchio blog.

sabato 20 settembre 2025

Senso di impotenza

Inondati costantemente da notizie e da informazioni, assistiamo alle ingiustizie, alla crudeltà e alla malvagità umana senza poter fare nulla. I Russi che continuano a bombardare impunemente l'Ucraina, disperati che annegano nel Mediterraneo senza che nessuno li salvi e soprattutto Israele che rade al suolo e fa strage di una piccola popolazione senza che nessun governo osi obiettare. 

E noi? Noi assistiamo impotenti nella nostra bolla, nella nostra protetta e pacifica quotidianità. Anch'io parlo di piantine, di balletti e di canzoncine e mi sento un verme.

Ammiro chi ha piantato tutto e si è imbarcato nella Global Sumud Flotilla (anche se sarà più che altro un'operazione dimostrativa, ma almeno faranno notizia).  E non sono solo giovani che non hanno nulla da fare!

Bravi i portuali di Ravenna che hanno intercettato un carico in partenza con armi destinate ad Israele! E bravi Comune, Provincia e Regione ER che hanno bloccato la sua partenza!

A noi non rimane che partecipare ad una o più delle manifestazioni di protesta, come quella di ieri della CGIL


oppure utilizzare strumenti di boicottaggio come consumatori: vedi lo stop alle noccioline israeliane a marchio Coop o la app Boycat (con la quale si possono evitare anche prodotti americani viste le assurde politiche dell'attuale governo).

E' poco, lo so. E' nulla. Ma è meglio dell'indifferenza... 

venerdì 19 settembre 2025

Bilancio del primo anno di libertà dal lavoro

Più o meno un anno fa, sono andata in pensione. Mi sembra passato tanto tempo. Ancora la notte sogno talvolta i colleghi (non so perché, nei sogni sono sempre in trasferta e quasi mai in ufficio). Un anno intenso che ho riempito di tante cose, anche importanti ed emozionanti.

Un grosso impegno di tempo ed energia è stato cambiare casa con tutto ciò che questo ha comportato. Anche il viaggio di tre settimane negli Stati Uniti è stato un evento memorabile, così come straordinario è stato vivere in campagna per quasi tutta l'estate.

Mi sono resa conto che un anno è passato (sarei per dire "volato") stamani recandomi a fare la prima attività "da tempo libero" che ho fatto appena andata in pensione: fare la volontaria nella giornata di sensibilizzazione dell'uso della bicicletta distribuendo merendine e volantini ai ciclisti. Anche quest'anno mi sono divertita e anche rinfrancata constatando quanti si muovono con la bici (complice ovviamente la bellissima giornata). 

 Mi aspetta un anno sicuramente più tranquillo, ma comunque sono contenta perché so che lo riempirò di varie attività interessanti e divertenti (coro, Balla&Snella, corsi dell'età libera, volontariato, ecc.). E nello stesso tempo, incrocio le dita perché il futuro non si sa mai cosa ci riserva.

martedì 9 settembre 2025

Si sbaracca

Domani si torna in città dopo quasi tre mesi. In questa giornata di pioggia, riordiniamo le cose, facciamo le pulizie, imballiamo le cose da portare a Firenze. Le nostre piantine "sotto protezione" che ci siamo portati per salvarle dalla siccità, i nostri raccolti di mele, fichi, cotogne, mandorle, bacche di rosa canina ed erbe per tisane.

Mele rotelle e cotogne
Bilancio più che positivo questa estate quasi interamente trascorsa in campagna. A parte il riposo notturno che ne ha sicuramente beneficiato, ci siamo goduti l'aria pulita, il sole, il canto degli uccelli e delle cicale, il fruscio degli alberi, le cene e i pranzi in terrazza.
Le nostre mandorle

E poi abbiamo fatto tanti lavori di manutenzione come mai ci era stato possibile: tagliato l'erba, riverniciato muri, porte, mobili, ritoccato e unto ringhiere con olio protettivo, ripristinato recinti, potato siepi, alberi e cespugli, diviso rizomi degli iris, trasferito piantine spontanee dal buio dell'abetaia, sfrondato abeti (ahinoi) caduti.

E ora si riparte. Nulla a che vedere con il rientro al lavoro degli anni scorsi. Anzi, il solito magone che mi viene alla partenza della mia casa di campagna quest'anno è accompagnato da aspettative sulle mie attività cittadine, dai corsi dell'università della terza età, a quello di aerobica, ai brani che faremo con il coro.

Finché sarà possibile, non mi fermerò! Daje!

Ortica per tisane, risotti, frittate


I nostri fichi

Bacche di rosa canina per tisane

Salvia

venerdì 29 agosto 2025

Tempesta notturna

Giovedì 28 Agosto 2025, ore 21.30. Sto guardando su RAIplay un vecchio film giapponese degli anni cinquanta, in bianco e nero con i sottotitoli. Non mi sta entusiasmando, ma ha dei giudizi molto buoni su FilmTV e quindi vorrei arrivare in fondo. Stiamo aspettando il passaggio di una perturbazione che dovrebbe essere intensa. Aria calda scioroccale si scontrerà con il fronte freddo di provenienza atlantica generando temporali forti.

Improvvisamente va via la corrente. Quindi niente WIFI e niente film giapponese. Va beh, non ho perso molto. Guardo fuori ed è tutto buio. Saltato anche il grosso lampione della strada, la cui luce di solito illumina quasi a giorno la nostra terrazza (impedendoci, tra l'altro, di vedere le stelle cadenti d'estate). Meglio. Il paesaggio è più bello così al buio. I fulmini si susseguono a brevi intervalli e sono l'unica fonte di luce fuori e dentro casa. 

Il problema è che, oltre alla pioggia piuttosto intensa, c'è un forte vento che fa oscillare i nostri alberi, soprattutto con forti raffiche. Temiamo per le nostre mele che cadranno non ancora mature e temiamo anche per le vecchie acacie i cui rami secchi propendono sulla strada. Per fortuna, non sta passando anima viva.

Apro il telefono per vedere il sito delle fulminazioni (Blitzortung.org) o Meteo&Radar e cercare di capire quanto è grossa la linea temporalesca e quanto potrà durare questa tempesta, ma niente rete dati! Siamo al buio ed isolati. Una sensazione strana, anche affascinante, ma di certo inquietante. Ci si rende conto solo in questi casi di come siamo ormai dipendenti dalla elettricità e dalla rete internet.

Non rimane che andare a letto. Per fortuna sull'e-reader la batteria mi basta per leggere un po' e ci addormentiamo sperando che riparino presto la rete elettrica perché altrimenti i cibi in freezer si deterioreranno.

Ma la corrente tornerà solo verso le sei del mattino. Passato il temporale non ci rimarrà che constatare i danni del vento: un ramo piuttosto grosso del fico e due rami piccoli dell'albizia spezzati, ma soprattutto uno dei nostri grandi abeti caduto e altri tre scapitozzati. Impieghiamo diverse ore per liberare il campo del vicino sul quale era atterrata una di queste cime (si parla di tre o quattro metri di albero). E dire che avevo proprio in programma di sfrondare un po' questi alberi ma la forza della natura ha fatto da sé. A suo modo.





giovedì 14 agosto 2025

Piante create e trasferite

Fantastico il mondo delle piante! Se non avete mai sentito una conferenza di Stefano Mancuso, consiglio di rivedere su RAIplay la puntata di Presadiretta dedicata all'intelligenza delle piante.

Sono ormai più di dieci anni che nutro questa passione, grazie ai campi di Libera e soprattutto al corso che seguii all'Oasi di Focognano. E' da allora che prendo cura del mio podere arricchendolo con nuovi alberi o arbusti.

Grande soddisfazione mi hanno dato quelle create dal seme: una decina di olmi, quattro glicini, tre passiflora, cinque melograni (creati dalla mia mamma), un paio di ginestre, una decina e più di magnolie, quattro albizie, una decina di marruche (spina-christi), un avocado, una decina di melangoli (arancio amaro), un clementino (creato dalla mia amica S.), tante calle (create separando il rizoma), un ginko biloba (creato da una signora che ce l'ha gentilmente donato quando era piccolino), quattro o cinque piantine di raphiolepis (che non si decidono a crescere nonostante gli anni). Per sei o sette  gledtsie, ancora in vaso, sto aspettando impazientemente che siano abbastanza robuste per poterle trasferire in terra. Incrociando le dita, se cresceranno, saranno alberi bellissimi, con una corteccia particolare e con degli splendidi colori autunnali.

Bello anche riprodurre per talea come ho fatto per un bel cespuglio di rosa canina di cui mi godo in tisana le squisite bacche.

Infine ci sono le piante che ho trasferito dalla città dando loro una nuova vita. Dal piccolo e buio giardino della mia vecchia casa ho trasferito numerosi figli della yucca che non finiva mai di crescere, tanti tanti ligustri, diverse nandine e oleandri, tutti nati spontaneamente. Dai vasoni nei quali erano costrette, ho liberato e messo a dimora sul terreno (con immensa fatica) due corbezzoli, un ginko biloba e innumerevoli agavi, che, compressi in un unico vaso, ora costellano il nostro podere. Stessa operazione per tre evonimi donati sempre dalla mia amica S.





Non tutte le operazioni di riproduzione sono andate bene, ma tante sì. La facilissima ma ahimé annuale ipomea ha fatto una fugace apparizione. L'alkekengi era rispuntato l'anno seguente alla creazione da seme ma il secondo anno è stato sommerso dalle numerose e prepotenti erbe spontanee. 

Abbiamo comprato tante piante in vivaio ma, ad essere sincera, come amo quelle che ho creato io (o i miei amici e parenti) non c'è confronto.

giovedì 31 luglio 2025

L'infantile piacere di colorare

 I miei ottanta metri quadri di muro. Questo grande foglio su cui lasciare un segno.

Non sono mai stata brava quanto a disegno, pittura e simili. Ricordo che alla scuola media avevo tutti sette e otto e l'unica materia in cui avevo l'insufficienza era Educazione Artistica. Tant'è che sono stata contenta di non avere una materia simile alle scuole superiori. 

Eppure verso i quindici anni mi comprai un paio di tavole già disegnate con allegata una cartolina con il dipinto da riprodurre. In quel caso dovevo limitarmi a colorarla ricercando le sfumature con le tempere ad olio. Ecco quell'attività mi piaceva tanto. Nessuna ambizione creativa. Solo riproduzione e solo per puro passatempo. Ed era così rilassante!

Ecco, anche restaurando il muro della mia casa in campagna provo lo stesso piacere. Non sono brava a realizzarci nuove opere. Mi vengono anche delle idee (come l'albero degli ospiti, il finto oblò dal quale si vede il fondo marino, ecc.) ma quando cerco di metterle in pratica non sono mai tanto soddisfatta del risultato. 

Invece ripassare che bello! Rinnovare i colori sciupati dalle intemperie, riprendere le parti di intonaco cadute al suono delle cicale e degli uccellini. Un piacere che mi ricorda gli album da colorare dei bambini e a me rilassa tantissimo.