martedì 9 settembre 2025

Si sbaracca

Domani si torna in città dopo quasi tre mesi. In questa giornata di pioggia, riordiniamo le cose, facciamo le pulizie, imballiamo le cose da portare a Firenze. Le nostre piantine "sotto protezione" che ci siamo portati per salvarle dalla siccità, i nostri raccolti di mele, fichi, cotogne, mandorle, bacche di rosa canina ed erbe per tisane.

Mele rotelle e cotogne
Bilancio più che positivo questa estate quasi interamente trascorsa in campagna. A parte il riposo notturno che ne ha sicuramente beneficiato, ci siamo goduti l'aria pulita, il sole, il canto degli uccelli e delle cicale, il fruscio degli alberi, le cene e i pranzi in terrazza.
Le nostre mandorle

E poi abbiamo fatto tanti lavori di manutenzione come mai ci era stato possibile: tagliato l'erba, riverniciato muri, porte, mobili, ritoccato e unto ringhiere con olio protettivo, ripristinato recinti, potato siepi, alberi e cespugli, diviso rizomi degli iris, trasferito piantine spontanee dal buio dell'abetaia, sfrondato abeti (ahinoi) caduti.

E ora si riparte. Nulla a che vedere con il rientro al lavoro degli anni scorsi. Anzi, il solito magone che mi viene alla partenza della mia casa di campagna quest'anno è accompagnato da aspettative sulle mie attività cittadine, dai corsi dell'università della terza età, a quello di aerobica, ai brani che faremo con il coro.

Finché sarà possibile, non mi fermerò! Daje!

Ortica per tisane, risotti, frittate


I nostri fichi

Bacche di rosa canina per tisane

Salvia

venerdì 29 agosto 2025

Tempesta notturna

Giovedì 28 Agosto 2025, ore 21.30. Sto guardando su RAIplay un vecchio film giapponese degli anni cinquanta, in bianco e nero con i sottotitoli. Non mi sta entusiasmando, ma ha dei giudizi molto buoni su FilmTV e quindi vorrei arrivare in fondo. Stiamo aspettando il passaggio di una perturbazione che dovrebbe essere intensa. Aria calda scioroccale si scontrerà con il fronte freddo di provenienza atlantica generando temporali forti.

Improvvisamente va via la corrente. Quindi niente WIFI e niente film giapponese. Va beh, non ho perso molto. Guardo fuori ed è tutto buio. Saltato anche il grosso lampione della strada, la cui luce di solito illumina quasi a giorno la nostra terrazza (impedendoci, tra l'altro, di vedere le stelle cadenti d'estate). Meglio. Il paesaggio è più bello così al buio. I fulmini si susseguono a brevi intervalli e sono l'unica fonte di luce fuori e dentro casa. 

Il problema è che, oltre alla pioggia piuttosto intensa, c'è un forte vento che fa oscillare i nostri alberi, soprattutto con forti raffiche. Temiamo per le nostre mele che cadranno non ancora mature e temiamo anche per le vecchie acacie i cui rami secchi propendono sulla strada. Per fortuna, non sta passando anima viva.

Apro il telefono per vedere il sito delle fulminazioni (Blitzortung.org) o Meteo&Radar e cercare di capire quanto è grossa la linea temporalesca e quanto potrà durare questa tempesta, ma niente rete dati! Siamo al buio ed isolati. Una sensazione strana, anche affascinante, ma di certo inquietante. Ci si rende conto solo in questi casi di come siamo ormai dipendenti dalla elettricità e dalla rete internet.

Non rimane che andare a letto. Per fortuna sull'e-reader la batteria mi basta per leggere un po' e ci addormentiamo sperando che riparino presto la rete elettrica perché altrimenti i cibi in freezer si deterioreranno.

Ma la corrente tornerà solo verso le sei del mattino. Passato il temporale non ci rimarrà che constatare i danni del vento: un ramo piuttosto grosso del fico e due rami piccoli dell'albizia spezzati, ma soprattutto uno dei nostri grandi abeti caduto e altri tre scapitozzati. Impieghiamo diverse ore per liberare il campo del vicino sul quale era atterrata una di queste cime (si parla di tre o quattro metri di albero). E dire che avevo proprio in programma di sfrondare un po' questi alberi ma la forza della natura ha fatto da sé. A suo modo.





giovedì 14 agosto 2025

Piante create e trasferite

Fantastico il mondo delle piante! Se non avete mai sentito una conferenza di Stefano Mancuso, consiglio di rivedere su RAIplay la puntata di Presadiretta dedicata all'intelligenza delle piante.

Sono ormai più di dieci anni che nutro questa passione, grazie ai campi di Libera e soprattutto al corso che seguii all'Oasi di Focognano. E' da allora che prendo cura del mio podere arricchendolo con nuovi alberi o arbusti.

Grande soddisfazione mi hanno dato quelle create dal seme: una decina di olmi, quattro glicini, tre passiflora, cinque melograni (creati dalla mia mamma), un paio di ginestre, una decina e più di magnolie, quattro albizie, una decina di marruche (spina-christi), un avocado, una decina di melangoli (arancio amaro), un clementino (creato dalla mia amica S.), tante calle (create separando il rizoma), un ginko biloba (creato da una signora che ce l'ha gentilmente donato quando era piccolino), quattro o cinque piantine di raphiolepis (che non si decidono a crescere nonostante gli anni). Per sei o sette  gledtsie, ancora in vaso, sto aspettando impazientemente che siano abbastanza robuste per poterle trasferire in terra. Incrociando le dita, se cresceranno, saranno alberi bellissimi, con una corteccia particolare e con degli splendidi colori autunnali.

Bello anche riprodurre per talea come ho fatto per un bel cespuglio di rosa canina di cui mi godo in tisana le squisite bacche.

Infine ci sono le piante che ho trasferito dalla città dando loro una nuova vita. Dal piccolo e buio giardino della mia vecchia casa ho trasferito numerosi figli della yucca che non finiva mai di crescere, tanti tanti ligustri, diverse nandine e oleandri, tutti nati spontaneamente. Dai vasoni nei quali erano costrette, ho liberato e messo a dimora sul terreno (con immensa fatica) due corbezzoli, un ginko biloba e innumerevoli agavi, che, compressi in un unico vaso, ora costellano il nostro podere. Stessa operazione per tre evonimi donati sempre dalla mia amica S.





Non tutte le operazioni di riproduzione sono andate bene, ma tante sì. La facilissima ma ahimé annuale ipomea ha fatto una fugace apparizione. L'alkekengi era rispuntato l'anno seguente alla creazione da seme ma il secondo anno è stato sommerso dalle numerose e prepotenti erbe spontanee. 

Abbiamo comprato tante piante in vivaio ma, ad essere sincera, come amo quelle che ho creato io (o i miei amici e parenti) non c'è confronto.

giovedì 31 luglio 2025

L'infantile piacere di colorare

 I miei ottanta metri quadri di muro. Questo grande foglio su cui lasciare un segno.

Non sono mai stata brava quanto a disegno, pittura e simili. Ricordo che alla scuola media avevo tutti sette e otto e l'unica materia in cui avevo l'insufficienza era Educazione Artistica. Tant'è che sono stata contenta di non avere una materia simile alle scuole superiori. 

Eppure verso i quindici anni mi comprai un paio di tavole già disegnate con allegata una cartolina con il dipinto da riprodurre. In quel caso dovevo limitarmi a colorarla ricercando le sfumature con le tempere ad olio. Ecco quell'attività mi piaceva tanto. Nessuna ambizione creativa. Solo riproduzione e solo per puro passatempo. Ed era così rilassante!

Ecco, anche restaurando il muro della mia casa in campagna provo lo stesso piacere. Non sono brava a realizzarci nuove opere. Mi vengono anche delle idee (come l'albero degli ospiti, il finto oblò dal quale si vede il fondo marino, ecc.) ma quando cerco di metterle in pratica non sono mai tanto soddisfatta del risultato. 

Invece ripassare che bello! Rinnovare i colori sciupati dalle intemperie, riprendere le parti di intonaco cadute al suono delle cicale e degli uccellini. Un piacere che mi ricorda gli album da colorare dei bambini e a me rilassa tantissimo.


martedì 15 luglio 2025

Giornata di una privilegiata

 Sveglia spontanea tra le otto e le nove e mezzo. Mi alzo con calma dopo i consueti esercizi di stretching. Colazione senza fretta insieme al mio compagno. La mattina mi piace dare uno sguardo ai social che sono rimasti la mia unica fonte di informazione, visto che non guardo la televisione, non sento la radio, né tanto meno compro i giornali. Pochi canali, accuratamente scelti mi bastano. 

Poi preparo il pranzo, cioè quasi sempre un'insalata con carboidrati (alternando pane, cous cous, cereali misti integrali), verdure fresche come cipolla, carota, cetriolo e rucola, qualche sottaceto (aboliti i sottoli), una fonte proteica che può essere legumi, uova sode o, raramente, tonno in scatola (al naturale). Con questa insalata e l'aggiunta di frutta è assicurato un pranzo leggero, completo e preparato in anticipo, cosa ci permette di lavorare fino a tarda mattinata. Talvolta ho da stendere il bucato o mettere al sole materassi, cuscini, ecc. In questi giorni bisogna andare a raccogliere le nostre squisite prugne che sono cadute nella notte dall'albero. Insomma tra una cosa è l'altra si fanno le dieci passate.

E' ora di cominciare a lavorare. I nostri lavori di manutenzione sono stagionali. C'è il periodo in cui va tagliata l'erba, il periodo delle potature di alberi e siepi. D'estate è il momento del restauro del murale. I famosi ottanta metri quadri di muro che tutti gli anni vanno scartati e riverniciati in gran parte. Un lavoro rilassante e anche divertente ma, che va fatto prima che sopraggiunga implacabile il sole. Per i lavori agricoli invece si va fino all'una e mezza, talvolta anche le due.

Ecco quindi il nostro pranzo estivo sotto la pergola di glicine, dopodiché tocca la telefonata quotidiana alla mia mamma per sentire come sta e farle un minimo di compagnia.

Dopo pranzo, mentre il mio compagno riposa e fuori fa troppo caldo, l'alternativa è cucinare (ad esempio le verdure per la sera o snocciolare la frutta per le marmellate) oppure, come adesso, sedermi al computer. Quest'anno ho dedicato questi momenti a riordinare i files di vecchie foto e documenti di famiglia.

Verso del quattro e mezza, cinque ci aspetta il caffè dalla nostra vicina di casa, una indistruttibile signora di novantasette anni. Per fortuna la stenta conversazione d'estate si ravviva perché ci sono suo figlio e sua nuora che sono simpatici e con cui ci troviamo molto bene.

Dopo la parentesi sociale, avanzano un paio di ore circa prima della cena. Durante le ondate di calore mi tocca l'innaffiatura del podere che mi prende da una a due ore a seconda di quanto sono accurata. Se invece ha piovuto di recente, posso ritagliarmi una seduta di ginnastica in terrazza.

Le cene in terrazza sono una delle cose più belle del vivere in questa casa. Il sole che cala, gli uccelli che cantano, il fresco che arriva quasi subito, i nostri alberelli lassù sulla collina che oscillano al vento, le chiacchiere e le battute tra noi due "vecchietti bizzosi" (come ci autodefinisce il mio sarcastico compagno) e, perché no, un po' di vino che non fa bene al corpo, ma sicuramente allo spirito.

Dopo cena, se è tardi bevo in terrazza la tisana fatta con le nostre erbe, guardo le stelle e poi vado a letto. Se invece ho abbastanza tempo a disposizione mi piace guardare un film. Spesso i film su RaiPlay sono deludenti ma un filmino ogni sera è un rito che mi piace mantenere ed ogni tanto incappo in qualche buona pellicola. 

A letto tra le undici e mezzanotte, una mezz'oretta di lettura che concilia il sonno e poi una notte, in genere molto riposante. Qui non fa mai troppo caldo, non c'è bisogno di condizionatore, anzi, spesso si può dormire a finestra chiusa con copertina, c'è silenzio. Insomma tutta un'altra storia rispetto alla casa di città.

Vita noiosa? Forse. Privilegiata? Sicuramente sì!  Clima gradevole. Aria buona. Casa ampia e confortevole. Giusta alternanza di attività fisica e relax. Niente code. Niente folla. E da quest'anno: niente ferie (che finivano sempre troppo presto). Ora come ora francamente non desidero altro. 



martedì 24 giugno 2025

Amato tiglio

 


Non è un refuso con "f-iglio". Sto proprio parlando di questo nostro albero che un post se lo merita tutto. E' stato uno dei primi alberi che abbiamo piantato nel nostro podere nel 2015 (quelli preesistenti furono messi a dimora dai miei suoceri nei primi anni Novanta). Un conoscente in paese ci consigliò questo tipo di albero in quanto molto robusto. E in effetti, non ci ha mai dato ansie (al contrario di quelli seccati al primo anno, quelli tirati giù dal vento, quelli macchiolati di malattie fungine varie, quelli che soffrono troppo la siccità, quelli che le potature "andiamoci piano", quelli che dopo dieci anni sono più bassi di noi e l'elenco sarebbe lungo). In secondo luogo, già dopo un paio di anni, ci ha regalato profumatissimi fiori, molto apprezzati dagli insetti (e anche molto buoni come infuso rilassante). Inoltre, senza bisogno di innaffiature, ha prodotto delle bellissime fronde ombrose e ora svetta lassù, maestoso colorando di un bel verde il nostro podere giallognolo.

Lunga vita al nostro tiglio! 

sabato 21 giugno 2025

Cogli l'attimo

 Una signora sulla settantina che frequento in villeggiatura ha avuto un brutto infarto lo scorso febbraio. E' sopravvissuta, abbastanza miracolosamente pare, e oggi, a distanza di quattro mesi, è ancora ricoverata. Il mio ex direttore, sessant'anni quest'anno, ha avuto un brutto ascesso da qualche parte nella gola ed è stato tenuto intubato per qualche giorno dopo l'operazione di asportazione per timore che l'infezione si propagasse ad organi vitali. Per fortuna, è fuori pericolo.

Si suole dire "oggi ci siamo, domani chissà" ma in realtà non so quanto ci crediamo. Sotto sotto ci illudiamo di essere eterni o comunque di avere davanti a noi chissà quanti anni. Facciamo programmi, progetti, rimandiamo cose che potremmo fare subito. E' normale che sia così ed è anche giusto.

Tuttavia è quanto mai necessario avere sempre a mente che dietro l'angolo ci potrebbe essere la nostra fine oppure, ancor peggio a mio avviso, ci potrebbe essere un evento che peggiora inesorabilmente la nostra vita.

Per questo, mai rimandare quello che ci piace e che è alla nostra portata. Mai dire "va beh, lo farò il prossimo anno". Assaporare e godersi tutto. TUTTO: un tramonto spettacolare, una giornata di sole, una cena risultata particolarmente gustosa, un buon vino, una tisana fatta con le nostre erbe spontanee, le chiacchierate con il nostro compagno o con un'amica, il sorriso di nostro figlio, un film che ci è piaciuto, una canzone che ci ha fatto ballare o cantare, un gruppo di rose sbocciate nel nostro podere.

Domani chissà...