sabato 10 settembre 2016

L'ANPI, Libera e lo spleen autunnale


Settembre è il mese del ripensamento (cantava Guccini), è il mese in cui si fa il punto (dico io). E così faccio il punto sulle due attività sulle quali ho speso una discreta quantità di tempo libero e di energie negli ultimi anni: quella di attivista dell'ANPI e di volontaria alla bottega di Libera.
Mi sono iscritta all'ANPI nel 2009 (grazie al prezioso suggerimento di Luposelvatico) e successivamente ho scoperto che nel mio quartiere esisteva una storica ma piccola sezione gestita (praticamente da solo) da un adorabile partigiano. Così mi sono proposta di dargli una mano e poi visto il suo inevitabile (purtroppo) suo venir meno di forze e di lucidità, mi sono trovata in mano la gestione di questa sezione e sono entrata anche a far parte attiva dell'ANPI cittadino. 
Mi sono divertita, lo ammetto: ho conosciuto diversi anziani con cui ho fatto amicizia e di cui ho raccolto i loro ricordi che ho pubblicato su YouTube, ho partecipato attivamente ad eventi in città e anche fuori, ho gestito la comunicazione in internet e con gli iscritti, il tesseramento, i contatti con il provinciale e altro, certo con l'aiuto di altri iscritti (anche di quello prezioso del mio compagno) ma ho sentito su di me la responsabilità di tenere le fila e di prendere iniziative e decisioni.
Ho conosciuto un'associazione dal glorioso passato ma dalla sparuta e disorganica partecipazione attuale, fatta di persone accoglienti e affettuose ma assai disorganizzate. Un'associazione dove nessuno ci guadagna un centesimo (anzi!) ma dove ognuno va per conto suo, prende le iniziative che gli piacciono e le porta avanti a capoccia sua. Nell'ANPI la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Per questo mi sono disamorata e, dopo aver lanciato, un paio di gridi allarme sul futuro della nostra piccola sezione, ho deciso di lasciarla spengere di morte naturale. Anche se, devo dire, gli attacchi mediatici di cui è stata oggetto l'ANPI da parte di certa stampa allineata al governo mi fanno una gran rabbia e mi fa ancora più rabbia che sia solo grazie a questa polemica che la gente si sia accorta che l'ANPI esiste e che c'è gente, come me, che non è stata partigiana ma che ci impiega tempo ed energie per portare avanti i valori che erano alla base della Resistenza. Hai voglia a fare eventi, interviste, libri, DVD, incontri, conferenze, ecc.: non ti fila nessuno! Che tristezza! Povero Smuraglia! Che a novant'anni avrebbe diritto di vivere tranquillo quello che gli resta da vivere invece di andare a "duellare" con un giovanotto spocchioso di provincia!
E che dire della bottega dove ho trascorso un bel po' di solinghi sabato pomeriggi di inverno aspettando i clienti scaldata da una ventolina da bagno! Non si sa quando riaprirà, non si sa chi se ne occuperà, ma quello che di sicuro si sa (da tempo) è che ai vertici di Libera regionale non gliene frega niente delle sorti della bottega.
Ecco perché in questi giorni sono depressa e malinconica. Sento che devo fare qualcosa. Ho bisogno di cose da fare che mi divertano e siano anche utili (non mi diverto se non sono utile a qualcuno e a qualcosa). Sono fatta così. Non mi basta condurre una vita normale, casa, lavoro, famiglia. Ho bisogno di stimoli e di impegni. Sono la mia benzina. E infatti sto già esplorando...

2 commenti:

  1. Sono davvero curiosa di sapere dove ti porterà il tuo esplorare ma sono certa che sarà qualcosa di interessante anche per noi tuoi lettori.
    A presto!

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