21-23 settembre 2018
Arrivando al solito di venerdì pomeriggio il primo pensiero va ai frutti da raccogliere. Ci sono ancora un po' di fichi, piccoli ma dolcissimi perché stavolta per fortuna il sole li ha asciugati conservando il loro nettare. Poi ci concentriamo sulle noci, alcune già cadute le recuperiamo da terra mentre altre le facciamo cadere sui teli battendo i rami con una canna. Non sono molte ma speriamo che siano buone. Decidiamo che è ora di cogliere anche le mele rotelle. Purtroppo sui rami non ne sono rimaste molte. Alcune sono ancora indietro ma, prevedendo di non tornare che tra due o tre settimane, non vogliamo rischiare di trovarle tutte per terra e le cogliamo tutte: tre cassette più una di mele rotolate da fare cotte. Altro raccolto: i semi del finocchietto selvatico con i quali contiamo di fare ottime tisane.
Il tempo è bello e caldo, solo un po' di nuvole il sabato mattina. I nostri alberi sembrano sentire già l'autunno: praticamente spogli i susini, ingialliti quasi tutti ma soprattutto i ciliegi, il gelso e la catalpa. Ripulisco un po' tutte le piantine basse e do loro un po' di concime. Roberto invece pianta due aster (detti anche settembrini) che abbiamo comprato ad un mercatino a Firenze. Dicono che sono molto robusti e rustici.
Mette un po' di malinconia l'estate alle nostre spalle ma la campagna ha una luce più bella in questa stagione. Le giornate sono più corte e sabato sera mettendoci a tavola in terrazza ci fa compagnia uno spettacolare tramonto. Non vorrei essere in nessun altro posto al mondo.