Oggi sono andata al cimitero di Viareggio a salutare il mio amico e maestro Virgilio. Lui era là, in quella scatolina di legno, destinato ad essere introdotto nella tomba dove giace la sua mamma pittrice e il suo omonimo zio, morto giovanissimo.
Eravamo una trentina di persone, molti suoi ex alunni, qualche parente e diversi amici tra i quali qualche ivoriano come il suo figlio adottivo.
Eravamo una trentina di persone, molti suoi ex alunni, qualche parente e diversi amici tra i quali qualche ivoriano come il suo figlio adottivo.
Non è stato un funerale, non è stata una cerimonia, ma è stato quello che secondo me è il miglior modo di salutare una persona che è morta. Ci siamo messi in cerchio e abbiamo cominciato a raccontare ricordi di lui, di com'era, di cosa ci ha insegnato come docente ma soprattutto come uomo, della sua generosità ed anche della sua autorevolezza. Abbiamo pianto, ma abbiamo anche riso.
Virgilio in quel momento c'era, era con con noi e, come ha detto una sua amica, ce lo porteremo un po' tutti dentro di noi per il resto della nostra vita. Penso che questo sia il modo più bello per accomiatarsi.