Inverno, tempo di potature. Sempre tanti dubbi quando mi accingo a questa operazione, che tra l'altro mi piace da impazzire. Taglio molto? Poco? Quali rami? Farò bene? Farò male?
Stavolta ci sono andata pesante sul vecchio albero di prugne. Faceva tante prugne deliziose da luglio a settembre. Ricordo marmellate squisite. Poi da un paio di anni fa pochissimi frutti che marciscono prima ancora di maturare. Anche le foglie si accartocciano e sembrano malate. Così abbiamo deciso di dargli una bella potatura e vedere se così si rinvigorisce.
Dispiace tagliare rami dove si vedono le gemme, ma d'altra parte, adesso le fronde avranno più luce e chissà se l'albero ne beneficierà.
Ho tagliato anche tre o quattro grossi rami del nespolo giapponese. Anche questo albero nel 2019 fece tanti bei frutti ma successivamente non siamo riusciti pi a mangiare una nespola. I piccoli frutti verdi marciscono prima ancora di diventare color arancio. Vediamo se, creata luce tra i rami, si vedrà qualche miglioramento.
Certo, i rami tagliati sono proprio ferite inferte in un essere vivente che non parla e che non può scappare. Cerco di farmi perdonare spalmando il mastice per potature che dovrebbe disinfettare e aiutare l'albero a cicatrizzare. Ma nel mio cuore, piango.