mercoledì 14 maggio 2008

Il fascino dei superlativi

Ho sempre ammirato chi sa essere estroverso, espansivo, naturale, coinvolgente. Purtroppo invece sono timida, introversa e molto frenata. Ho sempre avuto paura di esprimere sentimenti ed emozioni. Non fatevi fuorviare da come scrivo sul blog. Per iscritto è tutto più facile, ma a parole è tutta un'altra storia. L'emotività mi frega sempre.
Sarà che vivo da sedici con un uomo che è più frenato di me, cinico e razionale come quasi tutti quelli che per lavoro e per passione hanno a che fare con la tecnologia. Il massimo apprezzamento che gli si può strappare è un "non è male". Sarà che i figli hanno preso entrambi da lui sotto questo aspetto e mi rimproverano se mostro un po' di entusiasmo per le cose e le persone che mi piacciono. Un po' mi diverto a provocare la loro reazione indignata. Quando in televisione appare qualcuno che ammiro, come, per esempio, Alessandro Barbero o Marco Travaglio, mi lascio andare in esclamazioni di giubilo esagerate, apposta per farmi fulminare da loro con lo sguardo, per provocarli e far loro scuotere la testa.
Ed invece, lo confesso, ammiro chi si lascia andare in esclamazioni, chi usa i superlativi con disinvoltura, chi con tutta naturalezza sa esprimere il proprio entusiasmo, come una mia amica, di cui ho perso le tracce, che trovava tutto "fantastico". Parliamoci chiaro: disapprovo chi lo fa per posa. Mi riferisco solo a chi è così in modo fresco e naturale e non si fa problemi.
Volete sapere chi mi ha indotto a questa riflessione? Ebbene la nostra vulcanica Saretta che invidio un po' (con affetto) per le sue espressioni come "amo alla follia", "meraviglioso", "felicissima". Sì, d'accordo, si tratta di entusiasmo giovanile. Purtroppo io, ahimè, non ero così nemmeno alla sua età.
Forse bisogna che cominci ad usare un po' di superlativi alla faccia dei cinici di casa mia. Che ne dite?

Nella foto: il fantastico sole di mezzanotte del mio viaggio in Islanda del 2004, il più bel viaggio che abbia mai fatto. Come sto andando? ;-)

35 commenti:

  1. Questi due ultimi post avrei potuto scriverli io, quasi uguali.
    O meglio, il penultimo sì, invece quest'ultimo quando dici:

    "Ho sempre avuto paura di esprimere sentimenti ed emozioni. Non fatevi fuorviare da come scrivo sul blog. Per iscritto è tutto più facile, ma a parole è tutta un'altra storia. L'emotività mi frega sempre."

    In questo mi ritrovo di più nella parte del cinico che più di un "non male" non gli cavi dai denti.

    Ma da giovane non ero così; ci sono diventato, come ad es. sono diventato refrattario al "telefono" e a tutto ciò che altera il rapporto vero e sincero tra noi umani.
    Hai quindi la mia più "assolutissima" comprensione.
    Irnerio

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Sai, anch'io sono proprio come te. Forse addirittura di piu'. A scrivere sono disinibito, addirittura aggressivo, a volte. Dal vivo sono invece un timido. Uno che i superlativi li usa solo nei pensieri, ma non riesce a comunicarli. Be', ora ho imparato, se non ad essere estroverso, ad assumere un atteggiamento "normale", ma durante l'adolescenza era davvero un problema. Tipo passare anni ad essere innamorato di una ragazza senza avere mai il coraggio di dichiararsi.

    Credo che sia stata la musica a tirarmi fuori. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di suonare in una band.
    Mi sono ritrovato all'improvviso sopra un palco, e li' ho scoperto che la timidezza e' solo una buccia sociale.

    A proposito di Marco Travaglio... che tristezza, vero?

    ciao
    dario

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  4. Irnerio, vedi, io ti facevo un passionale!

    Dario, chi e' che non ha avuto problemi di insicurezza nell'adolescenza? Pero' quello che dici della band e' interessante. Mi viene in mente che un grande aiuto a gestire (non a superare) la mia timidezza me lo ha dato proprio un corso di recitazione con conseguente esibizione in pubblico che feci diversi anni fa. Ti diro' che mi iscrissi al corso appositamente per questo (non certo per ambizioni artistiche!). Infatti consiglierei un'esperienza simile alla mia o alla tua a tutti i ragazzi. I miei figli ovviamente non ne vogliono sentir parlare! Manco a dirlo!

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  5. Come ti capisco. Mi riconsoco in quello che dici, in entrambe le osservazioni che fai: sia per quanto riguarda la timidezza, di cui come sai avevo gia` parlato, sia per quanto riguarda l'inabilita` di entusiasmarsi, ho anche quella!

    M.

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  6. Dimenticavo: della vicenda Travaglio preferisco non parlare per non arrabbiarmi o demoralizzarmi ulteriormente. Rimando a quello che ho scritto su questo blog di cui sono fedele lettrice:
    Viva Marco Travaglio

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  7. Marco: l'avevo capito che eri "dei nostri" ;-)

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  8. Arte,
    sono indignata! Fra gli entusiasti non annoveri me, grrrrr.... :-)
    I superlativi sono il mio forte e le manifestazioni di compiacimento ed approvazione mi appartengono. Così come quelle, a volte esagerate, lo riconosco,di sconcerto, rabbia e disapprovazione.
    E' un aspetto del carattere, così come dimostrare l'affetto con baci e strette mozzafiato.
    Non rammaricarti per come sei, ma, se avverti il bisogno di cambiare,fallo. La gioia, i sorrisi,l'entusiasmo, quelli veri, intendiamoci, pagano. Sono trascinanti e aiutano a vivere con un po' di leggerezza, che non guasta mai.
    Baci baci e stretta mozzafiato.
    Anna

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  9. Ma è davvero bellissimo questo post!:-))))

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  10. Eccellente post, da riflettere, da condividere, da rileggere.
    Personalmente sono aperto, mi piace fare i complimenti alla gente, essere estroverso, sorridere e ridere - anche e soprattutto di me stesso. Sono cambiato, sono cambiato da una quindicina di anni, dopo aver capito internamente che la spontaneità è anche naturalità, è vita, è sole, ...
    Felicità

    Rino, vivendo

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  11. Anna, hai ragione! Ci ho pensato subito dopo averlo pubblicato e mi sono detta: "ah, gia' e la spumeggiante Anna dove la mettiamo?". Ma guarda un po', stavolta sono stata impulsiva!

    Rino: invece a te ti facevo un riflessivo, un po' inglese, per intenderci.

    Interessanti questi commenti. Si imparano un sacco di cose.

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  12. ciao sono contenta che riesci a essere te stessa senza crearti tanti problemi,era l'ora! Ge.

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  13. Carla (Ge??): ma chi l'ha detto? Invece non riesco proprio ad essere me stessa se non per iscritto. E' proprio di questo che mi lamento!

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  14. Direi che stai andando perfettamente. Dai che riuscirai ad amare alla follia i superlativi!

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  15. Beh io sono sempre stata come Saretta. Sono sempre stata estroversa, chiaccherina, espansiva...in una famiglia come la tua ! Stai zitta era già un complimento rispetto al resto. Così me ne sono andata e cammina cammina ho trovato persone che mi hanno capita, aiutata e spronata. Immagina la gioia che ho provato quando una persona, qui a Loano dove 3 anni fa sono venuta ad abitare, una persona appunto che non mi conosceva mi ha detto " starei ad ascoltarti per ore, lo sai ?"
    La mia famiglia di origine : non si fa diventare gatto chi nasce cane e vicersa.
    P@ola

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  16. Odio i superlativi assoluti. Odio le persone che si lasciano andare facilmente con esclamazioni tipo: "E' meraviglioso!", "Stupendo!" o, ancora peggio, "Ottimo!". Non so se può esserci un valido motivo per spiegare questa mia ostilità, ma non riesco a sopportare un entusiasmo esagerato. Mi dà una sensazione di odio profondo. Quando a cena mia madre esclama lusinghe esagerate sul cibo, mi vien voglia di ucciderla. Poi mi calmo e penso che non andrebbe molto a mio vantaggio.
    Insomma, detesto ogni sorta di panegirico. Son fiero della mia apparente chiusura.
    Lorenzo

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  17. ho imparato che è bello lasciarsi andare alle intemperanze emotive, se non lo si fa, se ci si reprime, dopo, prima poi, ci si pente :o)

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  18. Io appartengo ai passionali, ma nel privato, "fuori" cerco di limitarmi. Ho sposato un del "non è male" e "carino" (che equivale al mio "fantastico" e al meno fine "che figata") però nella mia esperienza quelli del "non è male" non molto affascinati da quelli "del fantastico. Mio marito dice che con me non ci si annoia mai (che non è detto che sia sempre in accezione positiva...)
    A te ti vedo come una passionale-pacata. Quelle persone educate e delicate, che però hanno molta vita e decisione. E emozioni altrettanto forti, ma che forse, rispetto a quelli come me, le sanno gestire meglio.

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  19. Da giovane ero assai riservata.Pensavano che "me la tirassi",ma allora non si diceva così.Poi a poco a poco,anche grazie a mia figlia che è "l'entusiasmo e l'accoglienza"in persona,mi sono convertita ai superlativi e a volte "sbrago" anche,ma sempre in buona fede.
    Cristiana

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  20. Io son passata per diverse fasi, da ragazzina introversa e timida diciamo che mi sentivo sempre un po' fuori posto ed esclusa poi il lavoro mi ha fatto sbocciare pur mantenendo una mia vena di riservatezza. tutti mi definiscono estroversa, allegra e sempre con il sorriso sulle labbra e ben disposta ma sempre all'erta. ora sono in una fase "riflessiva" della mia vita in cui mi piace assaporare il semplice e il bello soprattutto di chi mi circonda senza tannti clamori. i superlativi li uso con moderazione perche' penso ci sia sempre un po' di piu' di quel che si prova.
    un abbraccio
    Dona

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  21. @Lorenzo: io la tua ostilita' la spiego con la voglia di ribellarsi e di affermare la propria personalita'. Quindi la trovo positiva anche se probabilmente certe volte ti fara' soffrire. Mi hai ricordato quanto odiavo le barzellette che mio padre raccontata (e tutt'ora racconta) continuamente. Lo detestavo. Ora che sono adulta, mi fa tenerezza.
    Se tua madre si sente di concedersi esclamazioni di giubilo, lascia che lo faccia, la capisco, non toglie niente al tuo nichilismo. L'importante e' essere quello che siamo ed accettarsi per quello che siamo. E' un lavoro lungo e faticoso e, ti assicuro, non finisce mai.

    Paola: complimenti per aver saputo difendere la tua personalita' dall'influenza della tua famiglia.

    Cristiana: e' bello che siano i figli ad insegnare ai genitori.

    Liber: "passionale-pacata", ma lo sai che hai ragione?

    Grazie a tutti per gli interessanti commenti. Devo aver toccato dei tasti molto sentiti.

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  22. Mah, Artemisia.
    Dalla lettura appassionata di questi commenti mi vengono un paio di riflessioni.
    Direi che bisognerebbe distinguere tre cose: la prima e' avere una predisposizione d'animo per emozionarsi delle cose. Se uno non si emoziona allora e' proprio triste.
    Se pero' si emoziona allora la seconda cosa e' voler dividere l'emozione con gli altri, aver voglia di esprimerla per godere dell'aspetto sociale dell'emozione, quello che si prova solo insieme agli altri (ma come si fa a ridere da soli? Shrek mi diverte, ma non riesco a ridere quando lo guardo da solo). Io credo che voler partecipare dell'emozione con gli altri sia una cosa fondamentale.
    Detto questo pero' non e' detto che ci si riesca, a condividere. Io ad esempio a volte mi riconosco frustrato perche' pur avendo voglia di condividere le mie emozioni con i miei cari, spesso non ci riesco. E non e' affatto colpa loro. Semplicemente e' il timore di non essere compreso, o, come dici tu, Artemisia, di essere compreso da chi non ha la stessa voglia di condividere. Sarebbe bello riuscire a condividere le proprie emozioni e ad essere un tantino capaci di suscitare lo stesso entusiasmo negli altri.

    Poi pero' sono anche d'accordo con Lorenzo. Nell'esprimersi bisogna stare attenti ai superlativi assoluti apposta perche' sono assoluti, e quindi non si adattano bene a descrivere un mondo di relativi. Ad esempio, dire che l'ingresso di Mr. Bentley nella mia famiglia sia stata la cosa piu' bella che mi potesse capitare banalizza il mondo delle cose che non sono capitate ma avrebbero potuto.

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  23. Ecco, Dario. Ecco il punto! Io non riesco a dire "la piu' bella cosa...", perche' un secondo dopo penso subito ad un'altra che passa in secondo piano e forse non lo meritava. Per esempio, quando ho scritto "il piu' bel viaggio che abbia mai fatto" me ne e' subito venuto in mente un altro che poteva contendere il primato. Allora, evito di usare i superlativi. Per questo ammiro chi lo fa con disinvoltura, non con falsita', per carita', con disinvoltura, fregandose altamente di misurare tutto esattamente e di dare a tutto e tutti l'esatta valutazione matematica. Mi ricordo un mio ex (ricercatore in fisica teorica) che di tutte le cose mi chiedeva (non di quello!!!): che voto gli daresti da 1 a 10? Li' per li' era divertente ma poi questo porta ad una sorta di ossessione di voler misurare tutto.
    Ora basta, famme lavora' che Brunetta mi licenzia. ;-)

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  24. Ti porto la mia testimonianza che penso possa servire più di mille parole: provengo da una famiglia in cui ognuno era frenato al massimo.. nessun gesto affettuoso apparente (tipo carezze o complimenti).. ma un bene per l'altro represso. Risultato: continui litigi e malumori.. fino a quando, grazie a mia moglie, son stato io per primo a spezzare questa catena.. in modo spontaneo.. non dico che ora sia tutto l'opposto, ma diciamo che ci scappa di più un complimento o una carezza che fatto da chi ti sta intorno non fa mai male... anzi!!
    Questa è la mia morale: se state in queste situazioni fate voi il primo passo.. poichè (facciamo le corna) un giorno potreste pentirvi di non averlo fatto... o semplicemente sarete spinti ad esser frenati con gli altri...

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  25. Hai ragione, Spunto. E' proprio la conclusione a cui sono giunta anch'io. Dai e dai i "ghiaccioli" si scioglieranno e comunque io potro' dire di avere fatto tutto il possibile.

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  26. ... uahu!
    sai che io invece ho il problema opposto? molto spesso quando rileggo i post li modifico perchè presa dell'entusiasmo ne piazzo un pò troppi di superlativi! ammiro molto le persone riflessive, calme, ponderate... perchè sono l'opposto!
    ma ho sempre pensato che sia giusto così... grazie mille, davvero!

    un bacissimo :)
    Sara

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  27. Eh, l'erba del vicino e' sempre piu' verde, Saretta!
    Un bacissimo anche a te!

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  28. l'erba del vicino e' sempre la piu' verdissima di tutte le erbe dell'universo!

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  29. A me piaci come sei: passionale dentro.
    Non darti regole: i passionali non ne hanno.
    Fai solo quello che ti senti. Se ti viene da dire "grazioso" dì "grazioso", se ti viene da dire "cazzutissimo!!!!" dì cazzutissimo!!!. Fai pernacchie a marito e figli.
    Consiglio alla Catalano ;-)
    marina

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  30. anch'io mi sono posta i tuo probolema. Di natura sono così anch'io, ma ora sto cercando un cambiamento. credo sia importante non rimanere sempre uguali a sè stessi: si può migliorare...essere estroversi, è indubbio, facilità la comunicazione. cercando di esserlo almeno un pochino di più aiuta ad essere più soddisfatti di sè stessi, di aver mostrato chi siamo dentro, in quella profondità che non esce mai. comunque credo, come diceva Ezra Pound, che la timidezza nasconda una profonda richhezza interiore. ciao

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  31. ma di che ti lamenti ? hai ricevuto ben 30 commenti per un problema che secondo me non lo è proprio , perchè ognuno di noi è così com'è e questo basta; tuo marito ed i tuoi figli non sono cinici, hanno semplicemente un carattere diverso dal tuo. Anch'io quando scrivo sono in un modo , quando sono in classe sono in un altro e quando sono in casa con mia mamma sono diversa.
    Fuori parlo e comunico, ma non con tutti, a casa sono libera e mi esprimo in modo diverso ma posso anche stare zitta per ore ... dipende dal momento e dal luogo o dalle persone con cui si è. Comunque sinceramente a me piace molto conversare ma non amo granch'è i superlativi, preferisco dei bei periodi lunghi !!! erica

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  32. Io ho imparato a non suarli più tanto... se non in situazioni e persone che conosco molto bene. Giulia

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  33. Quasi tutte le persone timide, introverse vorrebbero essere il contrario.In questa società per emergere bisogna farsi continuamente avanti, essere timidi è in un certo senso "penalizzante".E' un tratto innato della nostra personalità e dobbiamo imparare a conviverci anche se a dirlo è una che non smette mai di provare frustrazione per questa condizione.

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  34. La foto è da urlo !!!!
    Per i superlativi....vabbè succede di usarli ma occorre usarli con parsimonia...altrimenti si appiattisce la loro valenza.
    Anche io ho visto il sole di mezzanotte ma in Norvegia, bei ricordi.

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  35. Col tempo i superlativi diminuiscono prudentemente... Si può essere entusiasti, ma sentire dentro senza esternare troppo... Giulia

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