Ieri, giornata di sciopero dell'ATAF contro la sua privatizzazione, i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico hanno fatto saltare anche le corse nelle fasce garantite. Oggi, arrivata alla fermata, ho appreso dalla palina che il servizio è soppresso per sciopero ad oltranza.
Premesso che non so tutti i risvolti della vicenda e non mi piace parlarne senza conoscerli (come fanno tutti), mi limito a dubbi e spunti di riflessione che mi provocano sentimenti contrastanti:
- sono anni che si parla di privatizzazione dell'ATAF e sono anni che i lavoratori protestano ma se non fossero arrivati a gesti come questo (Genova docet) quanti si sarebbero accorti della questione?
- le fermate pullulano soprattutto di studenti che al gelo aspettano invano. Che colpa ne hanno questi ragazzi?
- nel mio posto di lavoro sono arrivati tutti tranquillamente. Bella forza: a parte gli studenti, gli stranieri e gli anziani (cioè i deboli) chi prende più l'autobus? Sospetto che il disagio creato sia ben al di sotto di quello che si poteva prevedere (anzi, i tassisti brindano) e che si tocchi così con mano quanto poco si sia puntato al trasporto pubblico.
- in una società in cui sembra di non poter smuovere niente, in cui sembra non ci sia modo di fermare il trend liberista, qualcuno prova a fermare il processo. I lavoratori di Poste Italiane sono accampati da un mese davanti al vicino centro di smistamento contro la vendita della loro azienda, ma chi se n'è accorto?
- i bus della società dell'interland stanno circolando tranquillamente: i lavoratori sono già "privatizzati" e infatti hanno condizioni di lavoro assai peggiori dei dipendenti ATAF. Forse quest'ultimi stanno solo difendendo privilegi?
Sono dubbi a cui non mi so dare una risposta.
Aspetta che qualcuno non possa più permettersi di prendere la macchina o, peggio ancora, il taxi, e vediamo se i disagi saranno ancora inferiori alle attese...
RispondiElimina:-) Marco, il tuo nick e' quasi un bifronte profetico :-)
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