come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.
I bellissimi versi di questa canzone di Ivano Fossati mi accompagnano tutti i giorni dalla porta di casa alla fermata dell'autobus da un paio di mesi a questa parte. Ogni giorno mi godo infatti, durante il viaggio, una puntata de Il tempo e la storia di Rai3 di cui questa canzone costituisce la sigla. Naturalmente il tutto registrato e caricato su un vecchio Ipod. Totalitarismi, vicende internazionali, guerre, politica del Novecento, biografie di scrittori e capi di stato, eventi mondiali e anche qualcosa di più lontano nel tempo come i Sumeri o Cleopatra. All'inizio la trasmissione non mi convinceva. Mi sembrava troppo breve, un po' sensazionalistica. Poi però, col tempo, mi ha preso. Gli storici che vi partecipano sono tutti di alto livello, i documenti interessanti e soprattutto è bravo Massimo Bernardini a porre le domande e le curiosità che verrebbero spontanee a noi telespettatori per primi. Certo, le puntate sono così tante che ormai non riesco a seguire altro nei miei viaggi di breve pendolarismo. Ma Fossati tutte le mattine, mentre corro come una matta, mi sussurra per ben quattro volte che c'è tempo. Ed è così lenitivo per la mia consueta ansia!
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