sabato 10 ottobre 2015

Oggi ho fatto guerrilla gardening

Cos'è guerrilla gardening? E' una cosa fantastica, a parer mio. 
Ecco come si definiscono su loro sito:

"è un gruppo aperto a tutti, un gruppo di appassionati del verde che ha deciso di interagire positivamente con lo spazio urbano attraverso piccoli atti dimostrativi, quelli che noi chiamiamo "attacchi" verdi. L'attività principale del gruppo è quella di rimodellare ed abbellire, con piante e fiori, le aiuole e le zone dimesse o dimenticate della città."

E così, a forza di trapiantare pezzi della tenace palma, che ho scoperto chiamarsi yucca e che continua a ributtare sempre e in qualsiasi condizione, ho pensato che, piuttosto che affollare il mio microgiardino già costipato di piante, avrei potuto "infestare" il vicino giardino pubblico (sì, quello che contribuisco ad aprire/chiudere) in uno dei vari angolini un po' desolati senza un filo d'erba né una pianticella.

Ed ecco qua il mio "attacco verde" di stamattina all'alba:


Se questi "tronchetti troncati" non attecchiranno, non sarà un problema. Se invece prenderanno, vorrà dire che tra qualche anno ci sarà un angolino "tropicale" nel giardinetto pubblico.

“L’erbaccia è una pianta di cui non si conoscono ancora le proprietà” (R.W. Emerson)

6 commenti:

  1. Solo un dubbio (su un'azione che reputo molto positiva): ma non sarebbe meglio qualche tipo di pianta più autoctona? a volte l'introduzione di piante (o animali) "alieni" alla lunga si può rivelare un mezzo disastro.

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    1. Boh, devo dire che ce n'erano già un paio di questi tronchetti in altri angoli del giardino e comunque non sono infestanti, ma solo molto robusti.

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    2. In un ambiente urbano faccio sempre molta fatica a comprendere il concetto di "autoctono".
      Le citta' sono snaturate, il verde e' residuale e - proprio parlando di Yucca, ne abbiamo a migliaia sui nostri balconi.
      Cosi' come abbiamo piante "aliene" sui nostri terrazzi e sui davanzali, che magari disperdono semi e polline. Quindi, riuscire a rimanere "autarchici" e' utopistico, secondo me.

      Complimenti, quindi, per la tua prima azione di guerrilla gardening. Se bazzichi su Facebook, ti consiglio di iscriverti al gruppo "Guerrilla Gardening Italia", che raccoglie le piu' disparate esperienze di giardinaggio non autorizzato.
      Poi, se ne avessi voglia, potresti farti un giro sul mio blog dedicato esclusivamente al guerrilla gardening: www.fantedifiori.blogspot.com
      Io mi dedico al giardinaggio sovversivo da qualche annetto nel mio piccolo paesino della provincia bolognese (Quarto Inferiore).

      Aspettiamo altre azioni da parte tua!

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    3. Grazie, Fante di fiori.
      Cerco di tenermi lontana da FB però mi abbono volentieri al tuo blog. Ciao.

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  2. Il mio era solo un dubbio. È vero che il concetto di 'autoctono' è molto relativo, che dalla diversità e dalla commistione nasce la vera ricchezza, ma comunque ritengo che fare un po' di attenzione non fa male.
    Ritengo un atteggiamento errato sia quello che non se ne preoccupa sia quello che se ne preoccupa troppo.

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    1. Sì hai ragione. Per chiarire: per piccolo pezzetto di terra che ho in Lunigiana, abbiamo ordinato una serie di piante autoctone (sorbo, tiglio, corbezzolo, gelso e melograno).
      Qui siamo in città in un angolo come vedi dalla foto piuttosto abbandonato e se non ci sta la yucca ci sta la terra brulla senza nemmeno un filo d'erba. Poiché la yucca non è infestante non credo di aver fatto danni.
      E' giusto però porsi la questione.

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