martedì 25 dicembre 2018

Ce l'ho fatta a farvi sorridere

Un Natale speciale questo. Io che ho sempre detestato le riunioni familiari in occasione delle feste, quest'anno ho chiesto proprio come regalo di compleanno l'aiuto di tutti per poter riuscire ad essere tutti insieme, compreso mio padre. Grazie quindi al mio compagno e ai miei figli, siamo riusciti a portare a casa nostra il babbo, che non usciva da due mesi dall'RSA. Chissà cosa avrà capito lui che ha partecipato come poteva, con tutta la sua fragilità, con tutta la sua difficoltà nel fare gli atti più semplici. E la mamma con la sua ansia di non saperlo gestire, con il dolore di vederlo ridotto così, con le lacrime trattenute a stento.
E' stata dura, ma dai e dai, alla fine, ce l'ho fatta a farvi sorridere (o quasi).


venerdì 21 dicembre 2018

Se lo studio è una passione

Fa uno strano effetto entrare nella sede della Scuola Normale Superiore di Pisa. Si respira un'aria di altri tempi. Non tanto per il bel palazzo della Carovana, per l'arredamento antico, per i libroni polverosi, per gli stemmi alle pareti, quanto perché qui si può dire forte quello che ormai non è più di moda: studiare è bello, anzi, è la cosa più bella del mondo. La passione per la fatica intellettuale, l'amore per i libri, il piacere di impegnarsi è quello che accomuna questi sessanta ragazzi e ragazze che oggi ricevono il loro bel diploma, non spendibile purtroppo nel mercato del lavoro, ma di cui sono giustamente orgogliosi.
Sono contenta che mio figlio sia tra questi. Lo vedo a suo agio salutando i vecchi amici del collegio dove ha trascorso due anni, esperienza che lui, così parco di superlativi, ha definito bellissima.
Un po' troppo autocompiacimento nei discorsi dei due presidi della scuola, mentre bravi i rappresentanti degli allievi che non hanno risparmiato qualche critica alla Normale. 


domenica 2 dicembre 2018

Un anno di diario del nostro podere. Ventesima e ultima puntata.



Ed eccoci di nuovo all'autunno inoltrato.
I nostri alberi sono ormai quasi spogli e si preparano all'arrivo del freddo. Il nespolo è di nuovo in fiore ma non in modo spettacolare come un anno fa. Il glicine generoso ci fornisce un tappeto di foglie secche ottimo per pacciamare tutte le nostre amate piante.

Ancora nuovi alberelli da piantare: due allori e un ibisco già ad alberello.
Roberto sposta anche le ultime marruche accanto alle altre al confine col vicino, mentre io interro di nuovo i bulbi ma quest'anno, per variare dai narcisi e anemoni dell'anno scorso, metto a dimora tulipani, iris e agli.

Un grosso lavoro che ci tocca è liberare il confine dai rami di acacia caduti per il vento di un mese fa, anche se il ramo più grosso non è alla nostra portata e appoggia pesante e minaccioso sui fili del telefono.

E' passato un anno dal primo post diario del podere e, come Pia Pera nell'Orto di un perdigiorno, finisco qui il racconto sistematico. Ma la mia passione per le piante e la natura non finisce qui. Tornerò a parlare di questa minuscola porzione del pianeta a cui sono sempre più affezionata e alla quale torno sempre più volentieri appena posso.
Non per nulla, come recita il tag di questi post, le piante ci salveranno.