Fa uno strano effetto entrare nella sede della Scuola Normale Superiore di Pisa. Si respira un'aria di altri tempi. Non tanto per il bel palazzo della Carovana, per l'arredamento antico, per i libroni polverosi, per gli stemmi alle pareti, quanto perché qui si può dire forte quello che ormai non è più di moda: studiare è bello, anzi, è la cosa più bella del mondo. La passione per la fatica intellettuale, l'amore per i libri, il piacere di impegnarsi è quello che accomuna questi sessanta ragazzi e ragazze che oggi ricevono il loro bel diploma, non spendibile purtroppo nel mercato del lavoro, ma di cui sono giustamente orgogliosi.
Sono contenta che mio figlio sia tra questi. Lo vedo a suo agio salutando i vecchi amici del collegio dove ha trascorso due anni, esperienza che lui, così parco di superlativi, ha definito bellissima.
Un po' troppo autocompiacimento nei discorsi dei due presidi della scuola, mentre bravi i rappresentanti degli allievi che non hanno risparmiato qualche critica alla Normale.
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