Periodo interlocutorio. Si preannunciano cambiamenti importanti che non voglio scrivere finchè non si realizzano, perchè... non si sa mai... Come quando pensi al futuro, ti immagini tra uno o due anni e ti chiedi: starò sempre lavorando o no? Abiterò ancora in questa casa? Mio figlio maggiore lavorerà? In Italia o all'estero? In Toscana o fuori? Mio figlio minore vivrà ancora con noi o avrà finalmente trovato la sua sistemazione abitativa e familiare? E la mamma ci sarà ancora?
Periodo interlocutorio, appunto. Intanto sono qui, in questa prima domenica mattina fredda di questo inverno. Sono qui, combattuta tra la pigrizia che la bassa temperatura ha il potere di infondermi e la sensazione di perdere tempo prezioso.
Tempo. Sembra che passi così, con indifferenza, con nonchalance, salvo poi mancare sempre. Un attimo ed è finito anche quest'anno. E mentre ti dici che comunque è un successo esserci arrivata viva e sana, eviti di pensare che hai un anno in meno da vivere. Lo so, sono pensieri tetri, pensieri di una sessantenne, pensieri invernali.
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