E così riparti con la tua valigina ormai scassata, figlio mio così ermetico e così sfuggente. Due settimane di ferie a casa nostra e ti abbiamo visto sì e no per tre cene. Sempre così parco di parole, sempre distratto dalle tue cose. Una meteora. E non si può neanche dire "arrivederci a..." perché il tuo futuro è così sospeso e precario che neanche tu sai quando ritornerai in Italia.
Non ce la faccio ad aspettare il pulman che parte. Ti bacio, ti abbraccio e mi rincammino verso il sole giallo che sta nascendo sulla periferia cittadina, ingoiando il solito magone.
A presto, ragazzo mio! 💜
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