martedì 3 aprile 2007

Cinque minuti tutti per me

Mi sto divertendo molto a tenere questo blog. Non tanto per il pubblico, sempre esiguo ma affezionato (presto pubblicherò un ringraziamento ufficiale), quanto perchè mi aiuta a tirar fuori una parte di me che da tempo restava sopita. Perchè? Chi o cosa le impedisce di uscire?
Mi sto rendendo conto che quello che mi manca è un po' di tempo da sola con me stessa per pensare.
Quando ero ragazzina e avevo molto più tempo libero, riflettevo tanto e su tutto. Poichè non erano anni sereni (quando mai l'adolescenza lo è?), consideravo deleteria questa attività e la chiamavo "farmi le seghe mentali". Spesso prendevo carta e penna e buttavo sul foglio il risultato del mio rimuginare.
Ora con il lavoro, la casa e la famiglia, tempo per riflettere non ne ho. Non ci sono i tempi morti in cui posso guardarmi dentro e "fare il punto" (vedi "...e non mi basta mai").
Mi accorgo però che questa attività mi è essenziale. A parte il futile motivo che in questo modo i post mi vengono meglio (ed è un giudizio del tutto soggettivo), un po' di pace serve più che altro a focalizzare meglio quello che voglio o comunque a non lasciare che la quotidianità occupi interamente la mia vita, mio malgrado.

A questo proposito riporto una pagina del mio diario di quando avevo vent'anni:
8 Agosto 1985
"Questo è il mio primo scritto da quando sono arrivata in questa nuova casa [la sospirata casa dove vivere da sola, nda]. D'improvviso ho sentito il bisogno di prendere in mano la classica carta e penna. Perchè? Perchè per un attimo ho avuto paura. Paura che tutti questi miei cambiamenti fossero un'involuzione anziché una crescita. Paura che perdere l'abitudine a guardarmi vivere mi facesse inaridire fino a diventare una di quelle persone che di solito definivo “vuote e superficiali”. Paura che questo mio “star bene” di questo ultimo periodo, fosse perdere una parte di me, negativa forse, ma non inutile. Paura che il cosiddetto “appiattimento del sistema” non sia altro che questo, un ridimensionare le rabbie, gli odi e gli ideali dell'adolescenza per poi trovarsi uno dei tanti elementi inseriti nel processo produzione-consumo. Non c'è risposta a queste paure.
Quello che sento però è che sto bene, sono serena, mi sento in pace con tutti e soprattutto con me stessa. Ho valorizzato il rapporto con i miei genitori staccandomene, al lavoro mi sento a mio agio, e poi sto vivendo un rapporto molto soddisfacente e coinvolgente. Dopo tanti esperimenti sono approdata alla considerazione che solo un rapporto d'amore mi fa stare veramente bene, fermo restando che è così difficile raggiungerlo e anche mantenerlo che ci si deve ritenere fortunati quanto lo si vive. Questi sono i dati di fatto che mi fanno pensare di essere sulla strada giusta. Ci sono però altri dati che mi preoccupano anche se forse non sono gravissimi. Per esempio il fatto che non riesco più a leggere, non riesco più a trovare entusiasmo per qualche poesia o romanzo, non parliamo poi dell'entusiasmo per studiare. Non ho più voglia di andare ai concerti o agli spettacoli. Ma forse sarà solo perchè è estate.
Tutto sommato quindi spero che si tratti semplicemente di darmi dei momenti miei per un po' di riflessione, come queste sere solitarie d'agosto."

3 commenti:

  1. L'ho detto tante volte, e tu lo sai perchè l'hai letto, ma io sono noioso e parlo del mio blog a tutti. Ma lo faccio perchè sono stato sorpreso dalla capacità ammaliatrice di questo mezzo. E' proprio vero quello che dici, e ti dirò di più: scrivere ha valore terapeutico, non solo ho imparato di nuovo a scrivere (sono stupidaggini, ma è pur sempre scrivere), ma cambia anche il modo in cui ti rapporti agli altri. Scrivere per gli sconosciuti serve, è utile, fa bene.
    Ciao e grazie per questo bel post.

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  2. tanti auguri (anche se è una festa che non sento molto, ormai mi sembra tutto un commercio per vendere uova di pasqua)
    bacione
    mirco

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  3. ciao, ho letto il tuo post.
    sicuramente facciamo tutti una vita un pò (tanto) frenetica e probabilmente è più semplice pensare agli altri che a se stessi, ma....bisogna impegnarsi anche a questo. ogni tanto una ricarica serve, altrimenti a lungo andare...cosa abbiamo da dare??!!

    per il resto scusa se non sono passata prima a farti gli auguri per queste feste, spero tu le abbia passate bene. un saluto *

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