Mi colpisce quante volte nella vita di tutti i giorni la gente parla di soldi. Sul lavoro, per esempio, si misura di solito il successo di una persona in base allo stipendio. Il denaro è un tema che spesso si impone anche nei rapporti familiari ed affettivi: quante volte si litiga tra coniugi o tra genitori e figli a causa dei soldi! Quante volte si rompono i rapporti tra fratelli per colpa dei soldi!
Che tristezza! Perchè tutto si deve misurare con il metro del dio denaro? Perchè poi questa convinzione diffusa che i soldi non ci bastino mai? Ma è proprio vero?
Non voglio passare per quella che pontifica sulla fame nel mondo con la pancia piena, però ho notato che spesso chi si lamenta di non avere "abbastanza" soldi in realtà non ha problemi a soddisfare i bisogni che in economia si chiamano "primari" (Accakappa correggimi, se sbaglio) bensì semplicemente non riesce a soddisfare tutte le voglie consumistiche proprie e della propria famiglia indotte dalla pubblicità. Prendiamo per esempio la piramide dei bisogni di Maslow. La pubblicità ha proprio lo scopo di suscitare nuovi desideri e, esauditone uno, ce ne suggerisce un altro sempre più impegnativo, cosicchè non siamo mai veramente contenti perchè in definitiva non abbiamo soddisfatto i bisogni più alti della piramide.
Certo i bisogni che vanno oltre la sopravvivenza dell'individuo e che mirano all'autorealizzazione (cosiddetti "secondari") sono assai importanti, ma siamo sicuri che il denaro sia lo strumento giusto per raggiungere gli strati più alti della piramide?
Io penso che bisogna fermarsi un attimo e provare a capire se cominciando a valorizzare quello che si ha non si riesca in realtà a vivere meglio.
A questo proposito mi è piaciuta molto la citazione del Dalai Lama che Mirco ha riportato nel suo blog: Se non simpara a dire "questo per me è sufficiente" non ci sarà mai contentezza vera; è come una partita in cui la linea di meta venga continuamente spostata, cosicchè vincere è impossibile.
purtroppo nel periodo che stiamo vivendo chi è sano, chi pensa con la propria testa, e chi si accontenta, rappresenta un danno economico. Quindi cerchiamo di fare più danni possibile.
RispondiEliminaE' tutto strutturato per creare nuovi e continui desideri, ma ci rendiamo conto a che stato di infelicità estrema ha portato questo stile di vita, le persone sono stremate e sempre più insicure interiormente. una volta la religione suppliva, ma ora dice cose vecchie e fa campagne per paura di perdere potere (che ha gia perso).
I soldi rappresentano una supplenza esteriore a questo vuoto, ma è solo apparente.
Continuiamo nella nostra strada che poi lentamente le cose cambiano e stanno già cambiando
E' proprio da qui che dobbiamo partire, hai toccato il punto, il consumismo sfrenato ha prodotto tanti danni. Grazie per essermi venuta a trovare e per avermi lasciato i tuoi messaggi. E' bello sentirci uniti, Un abbraccio Giulia
RispondiEliminaHai detto benissimo. La piramide di Maslow è uno degli strumenti più belli ed interessanti delle scienze economiche (ma come tutti gli altri è altamente opinabile). Il concetto è che una volta soddisfatto i bisogni più elementari non ci si sente soddisfatti, ma si continua a desiderare ad un ordine superiore, del tipo: ho fame -> mangio; passata la fame (che un'urgenza) ho bisogno di sicurezza -> cerco un lavoro qualunque; ottenuta tranquillità economica voglio essere apprezzato dai miei colleghi -> cambio lavoro per uno migliore, e via così. La particolarità della piramide è che una volta raggiunta la cima, cioè un lavoro stabile, piacevole, economicamente valido, non si smette di desiderare. I desideri di autorealizzazione, al contrario di quelli primari, non possono essere esauditi mai comletamente. E questo è, a mio dire, una rappresentazione molto azzeccata della natura umana.
RispondiEliminaUn saluto