mercoledì 25 giugno 2008

Ma allora di chi fidarsi?

Ci sono delle persone che hanno ai miei occhi un fascino particolare, il fascino di chi la sa lunga. Il loro modo di porre le questioni mi dà l'idea che abbiano capito più degli altri come stanno le cose. Uno di questi è il giornalista freelance Paolo Barnard, autore di numerose inchieste scomode ed ex collaboratore di Report. Recentemente Barnard ha messo sotto accusa la Rai e in particolare Milena Gabanelli di averlo abbandonato di fronte ad una causa civile che sta affrontando come conseguenza diretta di un’inchiesta da lui realizzata per Report nel 2001 sui comportamenti delle case farmaceutiche. Non voglio entrare nel merito della questione che è complessa. Qui potete trovare la lettera di accusa di Barnard e qui la risposta della Gabanelli.
Mi ha colpito molto invece un articolo che ho trovato su Criticamente
"L'informazione è noi" (considerazioni analoghe trovate anche in questa intervista su Arcoiris TV) dove Barnard si scaglia con quelli che lui chiama "i paladini dell'Industria della Denuncia e della Indignazione" e ce n'ha per tutti: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Piero Ricca, Gianantonio Stella, Lorenzo Fazio, Gianni Barbacetto, Gino Strada, Il Manifesto, i comitati No TAV, il centro sociale XM24 di Bologna, Michele Santoro, Aldo Grasso, Sabina Guzzanti.
Non so voi, ma io leggendo questo articolo dove si spara a zero sui più famosi (anche se non tutti dello stesso spessore) punti di riferimento dell'informazione alternativa , mi sono sentita come Verdone nel film "Borotalco" quando gli viene detto "Tu lo sai, ad esempio, che John Wayne era frocio?". "Nooo!!! Che notizia!"
Barnard parte affermando che: "Lo scadimento dell’informazione in questo Paese riflette ciò che noi siamo, in tv particolarmente." Scrive inoltre che è inutile scagliarsi contro la legge Gasparri perché: "c’è la Gasparri nei salotti di milioni di Italiani di varie età che ogni sera, pomeriggio o mattina scelgono col loro telecomando le peggiori fregnacce televisive?" E anche in edicola: "Lì l’informazione c’è, ma al chiosco dei giornali Sorrisi e Canzoni TV o CHI vendono cento volte Micromega o Limes." E conclude: "Silvio Berlusconi non ci ha rimbecilliti, ci ha semplicemente rispecchiati."
Fino a qui mi trova più che d'accordo, come anche concordo sul fatto che fare dei Beppe Grillo e dei Marco Travaglio dei guru della denuncia è dannoso perchè porta con sè "l’auto assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come sempre entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra becera inerzia, per ciò che ci accade."
Barnard dice che prima si dovrebbero educare "gli italiani a essere civici, cioè a partecipare, altrimenti è inutile denunciare compulsivamente."
Quando passa però a definirci un popolo "che si divide inesorabilmente in ‘parrocchie’ o ‘mafie’" qualcosa comincia a stonarmi. Per dimostrare questa sua tesi, Barnard racconta di come i personaggi e le associazioni che sopra ho elencato lo abbiano dapprima contattato per un'intervista o un intervento pubblico e poi si siano defilati in modo più o meno sincero. Secondo Barnard questa è la riprova che anche il "nel cortile antagonista che dovrebbe dovrebbe essere la fucina delle uniche speranze rimaste in Italia di ottenere un’informazione libera si replicano le meschinità del sistema-potere perchè anch’esso è divenuto ‘parrocchia’".
Ecco che le mie perplessità aumentano. Possibile che tutti ce l'abbiano con Barnard perché è l'unico veramente libero? Possibile che le resistenze ad invitarlo siano solo dettate dalla difesa della propria parrocchia? Possibile che Barnard sia il solo "libero battitore, capace di guardare e se necessario criticare a 360 gradi tutto e chiunque, e cioè gli sconosciuti e i distanti, ma anche i conosciuti e i compagni di strada"?
Siccome il giornalista giustamente scrive che bisogna "incoraggiare i cittadini a coltivare l’abitudine al dubbio, ovvero il dubbio che ciò che gli stessi divi dell'Antisistema scrivono o proclamano possa essere parziale, miope, sbagliato, addirittura manipolatorio", beh, allora io cittadina mi pongo lo stesso dubbio anche su quello che scrive Barnard che, pur con tutto il fascino di chi pare aver capito come stanno veramente le cose, è altrettanto categorico nel trinciare giudizi.
Al di là del suo caso personale, il tema vero di questo post e la domanda che vi pongo è questa: di chi ci possiamo fidare allora?

37 commenti:

  1. Direi che è molto chiaro: per quanto riguarda l'informazione non ci si può fidare di nessuno.
    Appena possibile andare alle fonti, e se non è possibile, leggere più commenti diversi possibili. E alla fine fare la tara su tutti.

    È triste (e faticoso) ma è così

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  2. Forse di chi non cerca di dare la colpa agli altri ma si limita a "raccontare " i fatti e piu che altro a non criticare se non accusare quelli con cui uno ha lavorato e condiviso una certa linea di "informazione " .
    Ciao a tutti angela

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  3. Più si sa, più si desidera sapere; più si desidera sapere, più si è liberi di scegliere e farsi un opinione. Solo gli approfondimenti fanno conoscere - spesso, ma non sempre - i fatti così come sono successi, seppur talvolta ognuno di noi, automaticamente, li fa suoi a proprio modo.
    Il tutto con le pinze, al di sopra del bene e del male!

    Rino, di tutto, di più.

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  4. Sulla querelle personalmente penso che la Gabbianelli non potesse fare di più. Ciò nonostante numerose mie conoscenze da tempo mi avevano spiegato come mandasse allo sbaraglio i suoi collaboratori privi di ogni protezione (i veri giornalisti di inchiesta) ricevendo poi i premi come autrice. E' il meccanismo che è perverso. Io penso che la Rai, una volta accettato di mandare in onda un programma, debba assumersene la responsabilità.
    Su Barnard so poco, ma chiederò ad amici che lo conoscono.
    Dall'intervista che riporti mi sembra, a dir poco, esagerato!
    marina

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  5. Infatti credo che sulla questione della protezione legale dei giornalisti Barnard abbia ragione. Sbaglia secondo me quando legge tutto come "chiusura della parrocchia che si autoprotegge". E' normale che uno non si disponibile ad andare contro con chi conosce bene, ha lavorato insieme, ecc. In nome di cosa?
    Comunque Marina, non riporto frasi dell'intervista ma dell'articolo. Chi ha voglia puo' leggersi le 19 pagine.

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  6. di chi ci possiamo fidare, allora?
    Ed io rincarerei la dose:
    qual'e' il metro per decidere se ci si puo' fidare oppure no?

    Se ci facciamo una opinione dalla lettura dei fatti, e i fatti ci vengono raccontati da chi e' potenzialmente fazioso anche se sicuramente dichiarera' di non esserlo, allora come facciamo a sapere se la nostra lettura dei fatti, anche ammesso di andare sempre alla fonte, come suggerisce Julo D. non sia essa stessa faziosa?

    Escluderei il secondo suggerimento di Julo D., cioe' di ascoltare il piu' possibile e decidere facendo la tara su tutti, perche' questo significherebbe dare ragione chi fa la voce piu' grossa (o, nel migliore dei casi, piu' convincente, se si tratta di una tara pesata).

    Per quanto mi riguarda in genere ci sono delle persone di cui mi fido. Ad esempio, uno di questi e' Gino Strada. Perche'? Boh!, intanto mi pare una gran bella persona, ma se devo davvero dire come faccio a sapere che e' un giusto e puro... non so...

    Alla fine anche Gesu' Cristo e' stato crocifisso, mi pare... figuriamoci se non possiamo permetterci di fare altrettanto con... chesso'... Beppe Grillo.

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  7. Bella domanda, Artemisia...personalmente non ho risposte.
    Nel campo della informazione, diffido istintivamente, da sempre, da chi ha le idee sempre troppo chiare, da chi ha capito sempre tutto, da chi ha individuato il nemico (spesso dalla propria parte)...da chi urla e attacca con aggressività, persino quando parte da una posizione ragionevole.
    Diffido dei martiri, di quelli che offrono da soli il petto al nemico.
    Diffido, dunque non mi fido.
    Ascolto, leggo, metabolizzo, ma con la piena consapevolezza che ogni visione è necessariamente parziale, ogni opinione è legittimamente faziosa, ogni punto di vista è limitato da una interpretazione soggettiva della realtà: e questo vale anche per quel che dico e scrivo io.
    Cerco spesso dati numerici che mi aiutino ad oggettivizzare la realtà, sperando non siano finti o falsi: sapere che ogni giorno vengono prenotati un miliardo di barili di petrolio quando la produzione reale è di 85-90 milioni di barili, e che basta anticipare solo il 6% del costo coprendo il resto con dei "pagherò", (e qualcosa di simile avviene per il mercato del riso e dei cereali, con esiti ancor più drammatici) fa comprendere benissimo il legame tra speculazione e vita delle persone, rivela la natura fondamentalmente ed intrinsecamente bestiale del capitalismo e rende ancor più insopportabile la vista del nano ridens, nefasto spacciatore di menzogne e miserabile devastatore delle istituzioni.

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  8. Ciao, Dario. Ben tornato! Eri in vacanza o semplicemente latitante? :-)
    Si', infatti il punto e' che noi comuni mortali non possiamo andare alle fonti. A me e' capitato di notare che conoscendo direttamente un ambiente o una questione se ne ha tutta un'altra visione rispetto a quello che la conosce "di seconda mano". E quindi vattelapesca come sono veramente le cose.
    Anch'io mi fido di Gino Strada ma, guarda caso, Barnard parla male anche di Gino Strada. Per curiosita' leggi l'articolo in questione a pagina 6 e 7.
    E' vero pero' che bisonga sempre fare la tara su tutti, cioe' non prendere tutto per oro colato, ma e' anche vero che di qualcuno alla fine, per istinto o per ragione, dobbiamo pur fidarci. Io per esempio ho la mia lista.

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  9. Lupo, hai indicato i criteri che uso anch'io: diffidare di chi ha le idee troppo chiare e di chi urla e aggredisce.

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  10. Semplicemente latitante, e anche un po' "scazzato" (scusa il turpiloquio, ma nel mio vocabolario e' la parola che rende di piu' l'idea).

    Diffidare di chi e' antipatico e fa la voce grossa? Quindi, se Gino Strada fosse antipatico e facesse la voce grossa, diffideresti di Gino Strada?
    Il punto e' proprio questo, secondo me. Per decidere se uno dice la verita' bisognerebbe vedere se dice la verita', non se lo dicono alcuni indicatori che a priori sappiamo benissimo essere poco affidabili.
    Ma come facciamo a sapere se uno dice la verita' per poter dire che dice la verita'? Non possiamo, e quindi siamo un po' nel fango.

    Io, poi, non mi fiderei nemmeno dei numeri. Ma non perche' possono essere falsi (anche se oggettivamente potrebbero anche esserlo), ma perche' i numeri di per se non dicono poi molto. E' la loro interpretazione che importa, invece. E quella puo' essere anche lei faziosa, eccome. A meno che si ha anche la metodologia corretta per interpretare nel modo piu' reale quei numeri, ricostruendo quindi la verita'. Ma siamo sempre li'. O siamo noi dei guru che sanno dov'e' la verita' o sanno ricostruirla in modo preciso, oppure dobbiamo rassegnarci a fidarci di quelli che ci sembrano piu' guru degli altri, seguendo ancora quegli indicatori poco affidabili.

    Io una mia idea su come va il mondo ce l'ho. Corrisponde a verita'? Non lo so, ma io ci credo. Anche perche', poi, non posso farne a meno... in qualcosa dovro' pur credere, no?

    Io la butto la'... c'e' anche un altro modo per decidere se uno ha ragione. Cioe' seguire le previsioni che derivano da una sua interpretazione dei fatti. Se tali previsioni si avverano significa che aveva ragione oppure ha avuto una fortuna sfacciata.
    Per esempio ho sentito Giulietto Chiesa prevedere l'attacco alle torri gemelle. Per la verita' non ha previsto che l'attacco si facesse proprio in quella data e proprio alle torri gemelle, ma ha previsto l'imminenza di un grande attacco terrorista in suolo americano compiuto da terroristi islamici, qualche mese prima dell'11 settembre 2001

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  11. Dario, spero che l'essere "scazzato" sia in generale e non dovuto a noi amici blogger. Mi dispiacerebbe davvero.

    Non ho scritto "antipatico" ho scritto "chi ha le idee troppo chiare" cioe' secondo me l'abitudine al dubbio, proprio quella che auspica Barnard, e' salutare sempre e comunque. Per il resto sono d'accordo con te: alla fine bisogna fidarsi in qualche modo.

    Ecco Giulietto Chiesa (come ti avevo accennato tempo fa) e' un altro di quelli che per me ha il fascino di chi la sa lunga. Il fatto che abbia previsto un attacco terroristico e' sicuramente un punto a suo favore ma non esclude che possa anche dire delle castronerie. Per esempio la famosa tesi del complotto, ti dico la verita', che a me non convince.

    Ma insomma non ho capito che ne pensi di Barnard.

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  12. Non dobbiamo mai fidarci di nessuno se non dopo il famoso "COGITO"...sicuramente abbiamo delle simpatie e delle propensioni verso qualcosa o qualcuno, ma la vera fiducia è difficile da acquisire...ti faccio un esempio: io nello stesso giorno ho amato e odiato beppe grillo almeno 3 volte, come posso fidarmi ormai? però niente mi vieta di essere d'accordo con gran parte di quello che dice...sei sempre GRANDE CARA ARTEMISIA!...un bacione...Carmela...

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  13. Carmela,
    Su Beppe Grillo sono d'accordo con te. Francamente mi pare davvero un pagliaccio, perche' le sue accuse sanno troppo di cavalcare l'onda della contestazione, il che le rende qualunquiste. Come per l'idrogeno, ad esempio. E' vero che non inquina, ma s'e' dimenticato di dire che l'idrogeno bisogna prima produrlo, cosa che e' difficile da spiegare. Piu' facile e' dire che ci sono le lobby dell'energia e che non si fa una politica ecologica eccetera eccetera.
    Il che ai miei occhi rende Grillo antipatico. Cio' non toglie che alcune delle sue accuse strampalate mi sembrino giuste, come ad esempio proprio questa sull'idrogeno.

    Il punto e' che comunque queste questioni le valutiamo perche' Beppe Grillo (o qualcun altro di cui ci fidiamo di piu' o di meno....) ce le ha messe sotto gli occhi, facendocele apparire, volontariamente o no, in qualche modo che ha deciso lui e non noi.
    Se quello che ce le ha raccontate, chiunque sia, quando ce le ha raccontate e' stato sufficientemente convincente, per noi ha detto una cosa vera. Se no, no. Indipendentemente dalla verita' intrinseca della cosa che ci ha detto.

    Artemisia,
    Che cosa ne penso di Barnard? Per adesso non ne penso niente, perche' non lo conosco, se non per la citazione che ne hai fatto sul tuo post. Non ho ancora letto l'intervista che hai linkato, ma mi ripropongo di farlo.
    Certo il fatto che ha parlato male di Gino Strada gia' mi puzza. Dico, poteva parlare male anche di Gesu' Cristo in persona, ma non di Gino Strada!

    A me la tesi del complotto mi convince eccome, invece. Mi convince anche la tesi del complotto di Pearl Harbor, ed e' per questo che credo che mi convincerebbe per le torri gemelle anche se non l'avessi sentito da Giulietto Chiesa.
    Insomma, la tesi del complotto mi convince indipendentemente da Giulietto Chiesa.

    Certo, il fatto che le previsioni del tempo si rivelino azzeccate non indica affatto che il weather man non dica castronerie, ne' tanto meno il fatto che le previsioni siano sbagliate indica che le dica.

    Io volevo solo suggerire un nuovo indicatore di verita'. In quanto indicatore, indica, mica dice certezze!

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  14. Pur se posso apparire ai più astratto, l'unico di cui mi fido è Dio stesso!! ;-)
    A parte ciò ritengo che non si può prescindere da schemi ed opinioni per determinare se una persona dica la verità... cioè.. su un argomento si dice la verità, su un altro no, su un altro ancora magari lo storpiano o evidenziano di più le cose secondo i propri interessi... un bel casotto insomma insolvibile.. soprattutto se si parla poi di mass media: statistiche commissionate ad hoc, stravolgimenti della realtà, maggior enfasi su degli aspetti rispetto ad altri...
    Per sapere meglio, bisogna andare alle fonti, senza pregiudizi e con una buona dose di istruzione..
    Finisco il post con questo quesito: Siamo sicuri che ognuno di noi ricerca la verità.. o piuttosto (più o meno consciamente) cerchiamo la conferma delle nostre certezze??

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  15. Spunto, di sicuro cerchiamo conferme delle nostre certezze nel senso che facciamo una cernita delle informazioni di cui veniamo bombardati e poniamo attenzione e ci ricordiamo quelle che in qualche modo ci confermano le nostre idee. Mi sembra normale. Perche' pretendere di essere asettici e al di sopra di tutto? La realta' ha tante sfaccettature, non e' tutto bianco o nero. Almeno io la vedo cosi'.

    Carmela, tutti abbiamo passato un momento piu' o meno lungo di innamoramento di Beppe Grillo. Anche io. Il problema e' chi ne rimane "innamorato". Ma anche Beppe Grillo ha i suoi meriti, nonostante quello che scrive Barnard sull'articolo (non intervista), perche' pone questioni che forse passerebbero sotto silenzio, proprio come dice Dario.

    Dario, credo che troverai stimolante l'articolo di Barnard.

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  16. Da ignorante: di cosa tratta la legge Gasparri?

    Ps: "la verità divide, il dubbio unisce" (Flavio Oreglio)

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  17. Per Pandoro:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Gasparri

    http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Gasparri

    Ti consiglio caldamente la parodia che Neri Marcore' ha fatto su Gasparri e la sua legge. Se trovo il video te lo segnalo. A me fa morire...

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  18. Non intendevo dire che bisogna essere asettici e al di sopra di tutto... al contrario, nella ricerca della verità, non fermarsi alla propria opinione (pralasciando ciò che non ci piace od interessa) ma prendere tutti gli input che arrivano dalle diverse parti, rifletterci sopra, farsi domande.. non è facile.. però è la via migliore...

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  19. Su questo sono piu' che d'accordo, Spunto. Mai fermarsi al primo superficiale giudizio.

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  20. Non c'ho capito niente...

    Apparte che riguarda la RAI...

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  21. Pandoro: non riguarda solo la RAI ma chi puo' trasmettere quindi anche Mediaset. L'etere e' un bene pubblico pertanto lo Stato puo' concedere o no ad un soggetto (pubblico o privato) di trasmettere (assegnazione delle frequenze). Secondo la comunita' europea Rete4 non dovrebbe piu' trasmettere via etere ma via satellite. La legge Gasparri cerca di rimediare a questa multa dell'Europa. Questo molto grossolanamente.
    Una delle proposte di Beppe Grillo e' appunto l'abolizione della legge Gasparri.
    Capisco che e' una faccenda un po' complicata ma non mi dire che non ne hai mai sentito parlare? Siccome ti conosco come un ragazzo curioso ed attento, penso che il motivo sia perche' guardi molto le reti mediaset dove ovviamente di questa cosa non si parla. Sbaglio?

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  22. per la verita' saran tre secoli che non se ne parla nemmeno sulle reti Rai, mi pare...

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  23. Per adesso grazie e un caro saluto.
    Frank57

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  24. Sbagli...

    Guardo di più la Rai.

    Il fatto è che è da un po' di tempo che non voglio vedere telegiornali.

    Mi sono stufato di notizie di morte rapimenti e altre frescacce.
    ---
    Quindi Beppe Grillo (che io non sopporto) vorrebbe che Rete 4 trasmettesse solo sul satellite?

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  25. Detta così mi sembra un po' ridotta ai minimi termini, Pandoro. Non è che Beppe Grillo vuole mandare Rete4 sul satellite. La questione è un po' più complessa. Sull'argomento ti consiglio questo post del mio amico Luciano Comida che si caratterizza sempre per la sua chiarezza e capacità di sintesi.

    Frank: grazie per il fugace passaggio anche se mi piacerebbe avere un tuo parere sull'argomento visto che Barnard ne dice delle belle su Travaglio (Frank è autore dell'ottimo blog Viva Marco Travaglio).

    Dario: ad Anno Zero Travaglio ne ha parlato spesso della questione Rete4-Europa7, legge Gasparri, ecc.

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  26. non conosco il giornalista di cui parli e non vedo mai Report
    dirà anche verità sacrosante ma non mi piace lei
    la trovo un po' ...esagerata o se preferisci fanatica
    io non credo più alle verità nascoste o a quelli che ad ogni costo denunciano il marcio , tutto il marcio
    secondo me ognuno tira l'acqua al suo mulino, da tutte le parti, e trovano comodo urlare x avere fans
    Spiace comunque che si arrivi ad una polemica così grave, ma anche se per qualcuno nominato dal giornalista ci sia un eccesso, magari lui che è dentro a quel mondo, conosce bene tutti e per alcuni e x qualcosa può anche dire il vero, no?
    le persone bisogna conoscerle bene e spesso nel privato ci sono delle sorprese infinite ....
    ciao erica

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  27. Io veramente alla tv ho in ordine rai 1, rai 2, rai3, rete 4, canale 5, italia 1, la7 e poi tutti gli altri, e fra questi c'è anche Europa 7.

    Siccome quando compri una tv non trovi i canali in questa posizione, ma li decidi tu, perchè si possono spostare col telecomando (anche se non so come si fa) che problemi ci sono? Uno mette Europa 7 dove gli pare no? Non vedo il problema...

    Perchè tutte queste multe? Non capisco cosa cambia se rete 4 sta nella mia televisione 10 canali avanti o 10 indietro (e ribadisco che però le ho sclete io le posizioni dei canali).

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  28. Pandoro, le frequenze non sono i canali nei quali tu vedi la televisione! Europa7 non c'e' perche' non trasmette. Non puo' trasmettere perche' la sua frequenza e' occupata da Rete4. Forse se pensi alla radio il concetto ti e' piu' chiaro.

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  29. Continuo a non capire.

    Io in tv la vedo Europa 7, perchè dici che non può trasmettere?

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  30. Interessante! Ma sei sicuro che si chiami Europa7? Non e' che sia un canale locale? Fammi sapere la frequenza (cioe' quel numerino che vedi memorizzato nel tuo televisore tipo "CH18").
    Se vuoi approfondire ho trovato altri link.
    C'e' addirittura un blog che si chiama: La TV che non c'e'
    http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7">http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7">http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7
    http://www.girodivite.it/Rete4-e-Europa7-storia-di-un.html

    Mi piaci perche' sei tenace!

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  31. Niente di grave, cara Artemisia. Tutt'altro.
    Grazie per la tua premura.
    Un caro saluto :-)
    Frank57
    P.S. Naturalmente ti farò conoscere il mio parere.

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  32. Ora non ti posso dire il canale perchè come c'è scritto su Wikipedia nel link che mi hai fornito, 'Da maggio 2007 viene trasmessa in fascia preserale e in seconda serata la nuova edizione del varietà Seven Show.' ed infatti quando la sera faccio 'zapping' mi capita qualche volte di vedere 'Seven show'.
    Te lo saprò dire la sera!

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  33. Avevo già avuto modo di leggere quanto scritto da Barnard e di sentire la sua intervista su Arcoiris. Non sapevo invece di come fosse organizzata la BBC e saperlo conferma la mia idea - che è molto vicina a quella di Barnard, specie sulla questione "auto-assoluzione."
    Travaglio continuo a leggerlo volentieri, anche se ultimamente mi piace meno di qualche anno fa; innanzitutto per la sua vicinanza a Grillo (proprio lui, giornalista, il primo che dovrebbe promuovere la necessità di consultare più fonti, a braccetto con il guru dei guru, i cui fans prendono il suo blog come il Vangelo?), e poi perché sta diventando ripetitivo: come dice, appunto, Barnard, se non è successo niente a seguito di tante denunce ci sarà un motivo.
    L'unico giornalista per cui ho stima quasi incondizionata è Beppe Severgnini. Anche se mi guardo bene dal considerarlo un guru :-)

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  34. Ciao Marco! Scusami ma avendo gia' due amici blogger che si chiamano Marco li' per li' non avevo capito che eri nuovo.
    Mi sembra di capire che ognuno faccia il suo percorso riguardo a stima per certi personaggi pubblici ed e' bene che sia cosi'.
    A presto!

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  35. Canale 17, Artemisia.

    Un grande 7 giallo, ed in mezzo 'Europa' scritto in blu.

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  36. io credo che possiamo fidarci di molti, purchè non chiediamo loro di essere perfetti e perfettamente integerrimi. Possiamo fidarci se non ne facciamo idoli da cui ci aspettiamo tutto.
    E poi dubitare di tutto fa male, si finisce per diventare senza fiducia e disfattisti...

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  37. Sono d'accordo, Liber, con il fatto che "fidarsi" non vuol dire "affidarsi". Ed il fatto di vedere il marcio dappertutto non è costruttivo. Temo che Barnard sia un po' il tipo che vede appunto il marcio dappertutto.

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