Sono una fan dell'acqua del rubinetto. Ho abbandonato l'acqua minerale da circa dieci anni e, dopo aver installato un impianto ad osmosi inversa che forniva un'acqua molto buona ma sprecandone tanta e costando soldi e fatica per la manutenzione, sono passata da alcuni anni a bere solo acqua del rubinetto, sia a casa che in ufficio. A parte la liberazione dalla schiavitù dell'acquisto di bottiglie, a parte la soddisfazione di non darla vinta alle multinazionali delle acque minerali che investono 200 Milioni di Euro l'anno in pubblicità, devo dire che mi trovo bene. L'acqua di Firenze è risultata buona anche all'inchiesta fatta da Altroconsumo (dalla quale sono uscite bene quasi tutte le acque analizzate in trentacinque città).
Secondo Publiacqua (società che gestisce l'acqua del rubinetto nella zona di Firenze, Prato e Pistoia) gli utenti che benevono regolarmente acqua del rubinetto sono aumentati rispetto al 2004 ma sono solo il 37% e, pur aggiungendo quelli che la bevono saltuariamente, è risultato che il 40% non la beve mai per una serie di pregiudizi e per una errata percezione che l'acqua dell'acquedotto non sia salubre come quella minerale. Pare che l'Italia sia al terzo posto nel mondo per un consumo di acqua in bottiglia dopo Emirati Arabi e Messico.
Così Publiacqua sta cercando di farsi pubblicità attraverso il sito: www.acquadelrubinetto.it sul quale ha pubblicato le analisi dell'acqua dei vari comuni serviti. Nella mia città stanno installando anche fontanelli con acqua di qualità (cioè meno clorata di quella della rete e disponibile anche frizzante).
Ho trovato molto carino il reportage di Questione di stili, trasmissione di Controradio, che racconta da dove arriva, come viene trattata e come viene distribuita l'acqua potabile della piana fiorentina.
Tutto inizia dall'invaso del Bilancino, un lago artificiale nel Mugello che raccoglie l'acqua della Sieve e dei suoi affluenti nei periodi autunnale, invernale e primaverile per averla disponibile nel periodo estivo. Da questo l'acqua va nel fiume Sieve (producendo anche energia elettrica) e raggiunge l'Arno a Pontassieve per arrivare all'impianto dell'Anconella, il più grande impianto di potabilizzazione di acque superficiali d'Itala e (pare) uno dei più grandi in Europa. L'acqua dell'Arno viene filtrata e disinfettata con ossidanti ma anche con nuovi trattamenti a carboni attivi che permettono di utilizzare meno cloro. Ovviamente l'acqua distribuita è costantemente controllata e rispetta di limiti di legge che sono ampiamente cautelativi. Il sapore è molto migliorato da quando utilizzano questa nuova tecnologia e comunque il sapore di cloro si disperde lasciandola riposare un po'.
E' invece molto scoraggiante pensare che un'acqua così preziosa (l'impianto costa 5 Milioni di Euro di manutenzione più circa 3 Milioni di investimenti l'anno) venga persa per il 30-40% a causa della rete di distribuzione che è ormai vecchia e avrebbe bisogno di molti lavori ed inoltre viene utilizzata per gran parte per usi diversi dal consumo umano (scarichi, innaffiature, usi industriali, ecc.). Purtroppo per evitare questo ci vorrebbero due reti distributive parallele la realizzazione delle quali è impensabile per il momento visto i costi.
Secondo Publiacqua (società che gestisce l'acqua del rubinetto nella zona di Firenze, Prato e Pistoia) gli utenti che benevono regolarmente acqua del rubinetto sono aumentati rispetto al 2004 ma sono solo il 37% e, pur aggiungendo quelli che la bevono saltuariamente, è risultato che il 40% non la beve mai per una serie di pregiudizi e per una errata percezione che l'acqua dell'acquedotto non sia salubre come quella minerale. Pare che l'Italia sia al terzo posto nel mondo per un consumo di acqua in bottiglia dopo Emirati Arabi e Messico.
Così Publiacqua sta cercando di farsi pubblicità attraverso il sito: www.acquadelrubinetto.it sul quale ha pubblicato le analisi dell'acqua dei vari comuni serviti. Nella mia città stanno installando anche fontanelli con acqua di qualità (cioè meno clorata di quella della rete e disponibile anche frizzante).
Ho trovato molto carino il reportage di Questione di stili, trasmissione di Controradio, che racconta da dove arriva, come viene trattata e come viene distribuita l'acqua potabile della piana fiorentina.
Tutto inizia dall'invaso del Bilancino, un lago artificiale nel Mugello che raccoglie l'acqua della Sieve e dei suoi affluenti nei periodi autunnale, invernale e primaverile per averla disponibile nel periodo estivo. Da questo l'acqua va nel fiume Sieve (producendo anche energia elettrica) e raggiunge l'Arno a Pontassieve per arrivare all'impianto dell'Anconella, il più grande impianto di potabilizzazione di acque superficiali d'Itala e (pare) uno dei più grandi in Europa. L'acqua dell'Arno viene filtrata e disinfettata con ossidanti ma anche con nuovi trattamenti a carboni attivi che permettono di utilizzare meno cloro. Ovviamente l'acqua distribuita è costantemente controllata e rispetta di limiti di legge che sono ampiamente cautelativi. Il sapore è molto migliorato da quando utilizzano questa nuova tecnologia e comunque il sapore di cloro si disperde lasciandola riposare un po'.
E' invece molto scoraggiante pensare che un'acqua così preziosa (l'impianto costa 5 Milioni di Euro di manutenzione più circa 3 Milioni di investimenti l'anno) venga persa per il 30-40% a causa della rete di distribuzione che è ormai vecchia e avrebbe bisogno di molti lavori ed inoltre viene utilizzata per gran parte per usi diversi dal consumo umano (scarichi, innaffiature, usi industriali, ecc.). Purtroppo per evitare questo ci vorrebbero due reti distributive parallele la realizzazione delle quali è impensabile per il momento visto i costi.
Arte,
RispondiEliminaSai che sono molto interessato all'argomento (ne abbiamo parlato ad esempio in questo post)... ma purtroppo non sono un biochimico e non riesco proprio a venirne a una. Appena trovo una mezzoretta di tempo vado a consultare i link che mi hai proposto.
Vorrei installare un impianto a osmosi inversa, ma non mi sono deciso ancora, in primis per il costo dell'impianto e della manutenzione.
Allora, primo problema il calcare. Il calcare sembra non essere dannoso alla salute, anche se i pareri sembrano contrastanti sull'argomento.
Secondo problema, il cloro. Secondo me il cloro non fa bene alla salute. Sarebbe meglio non assumerlo, credo, ma in ogni caso il problema e' il sapore. Da noi l'acqua ha uno sgradevolissimo sapore di cloro. E' vero che se la lasci riposare un po' il sapore, o almeno l'odore se ne va. ma se usi quell'acqua per cucinare, chesso', una minestra, rischi di rovinare l'effetto finale, perche' la minestra sa di cloro. Dico rischi perche' evidentemente la concentrazione del cloro e' diversa di giorno in giorno.
Terzo problema, le porcherie che ci sono nell'acqua. Ora, lo stato ha un bel dire che i parametri sono costantemente monitorati e l'acqua e' a norma di legge. Se pero' i livelli a norma di legge, come spesso avviene (e avviene anche per l'acqua!!!) sono modificati proprio per fare in modo che le acque potabili siano a norma, be', e' una magra consolazione. Certo l'acqua e' monitorata, ma uno che ne sa di quanta sia davvero la quantita' ragionevole di... mmmh... nitriti perche' non sia dannosa alla salute? Per me i nitriti sono i versi dei cavalli!
Infine c'e' il problema delle porcherie che non sono nell'acqua ma ci entrano attraverso infiltrazioni nelle tubature - come dici tu le falle nel sistema idrico causano sprechi d'acqua, ma non solo: permettono alle schifezze di entrare.
Ho fatto un consulto con un dimostratore dell'AcquaLife, una societa' che vende impianti ad osmosi inversa. Quello mi ha dimostrato che l'acqua minerale che bevo di solito (e che uso per cucinare) e' migliore di quella del rubinetto, anche se di gran lunga peggiore di quella filtrata dal suo impianto portatile. Certo me l'ha dimostrato con una prova non del tutto scientifica, basata su reagenti in technicolor, che non mi ha convinto per niente. Prima di fare un acquisto del genere, mi informero' meglio. Da che so, la Culligan, ad esempio, e' molto piu' seria e fa una completa analisi dell'acqua potabile, portandosi via il campione, prima di consigliare i loro impianti.
segue...
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RispondiEliminaIo vivo in montagna, come sai. Si sa che in montagna l'acqua e' buona. E invece no. L'unica sorgente su questa montagna e' dichiarata non potabile, perche' non rispetta i limiti imposti dalla legge. Chiaro che la gente (specie milanesi) che vanno li' a prendere la loro acqua di montagna, sprezzanti dei cartelli su cui e' ben indicato che l'acqua non e' potabile, non sono molto furbi. Pero' mi viene da dire una cosa. Quell'acqua prima o poi va ad alimentare la falda sotterranea da cui viene prelevata l'acqua che viene poi portata su, su quella montagna, a riempire il bacino dell'acquedotto. Ovviamente nel suo tragitto per entrare nella falda, incontra immondizia di vario genere, e nella falda stessa ci sono provate infiltrazioni di fogne cittadine, infatti si registra presenza di fosfati e ammoniaca. Entro i limiti di legge, ma si registrano. Il tutto poi viene trattato con porcherie chimiche tipo il cloro e filtrato bene e poi me lo mettono nel mio rubinetto. Ci sarebbe da chiedersi perche' invece non filtrano l'acqua sorgiva dei miei milanesi, ma questo e' un altro discorso.
Ma davvero tu dici che posso fidarmi? Fidarmi di che cosa? Dei limiti imposti dalla legge?
Mah, per il momento non riesco a darmi risposte sensate, anche perche' le risposte che mi danno a destra e a manca sono tutte contrastanti e interessate. E nessuna rigorosa. Nel frattempo continuo con l'acqua minerale (in bottiglia di vetro, cosi' almeno inquino di meno - anche se spendo di piu'). Magari non e' molto meglio di quella del sindaco, ma per lo meno non puzza di cloro.
Per quanto riguarda lo spreco d'acqua nell'impianto a osmosi inversa, be', credo che in realta' sia minimo. Ma anche su questo mi informero'.
Per dire l'ultima, un mio amico fa il ristoratore in un ristorantino proprio in cima alla montagnola dove abito (e quindi l'acqua potabile esce dallo stesso "tubo"). Evidentemente i limiti di legge, nel caso di locali pubblici, sono piu' stringenti, infatti lui non puo', di legge, offrire ai clienti l'acqua del sindaco (ne' tantomeno quella della sorgente dei miei milanesi). Quindi puo' solo vendere acqua minerale in bottiglia oppure filtrata. Ha optato per questa seconda soluzione, con un impianto Culligan.
Questo per dire che il fatto che l'acqua rispetti i limiti di legge non dipende tanto da quanto l'acqua sia pura, ma da quanto blandi siano i limiti.
Dario, purtroppo c'ho un casino da fare e non ti posso rispondere in modo esauriente. Solo un paio di cose:
RispondiElimina1) i limiti di legge non sono blandi ma severi (sono allineati alla normativa europea);
2) per calcio, nitriti, ecc. confronta le analisi che sono sul sito di Publiacqua con le etichette delle minerali. Certo, non e' come la Levissima ma "medio minerale". La Ferrarelle per esempio ha un contenuto di calcio e un residuo fisso molto piu' alto.
3) Era proprio della Culligan l'impianto e io mi sono trovata male soprattutto per l'assistenza (inesistente).
4) sulle contaminazione dalla rete e' l'unico punto in cui anch'io ho dei dubbi. Nel servizio dicono che la pressione data all'acqua impedisce ad esse di entrare (anzi, semmai ne fa uscire).
5) sul sapore non so che dirti. Per me e' buono.
6) ne ho sentito parlare un gran bene dell'acquedotto di Milano (Reporto, Presa diretta, ecc.).
Ciao!
Personalmente sono sempre stato per l'acqua del rubinetto perchè teoricamente offre vantaggi economici ed ambientali. Dico teoricamente perchè ad esempio dove vivo ora, l'acqua non mi convince per niente (basta guardare i miei rubinetti che si intasano di calcare ogni settimana) e quindi vado per una terza via: acqua della fonte!!
RispondiEliminaAnche io da tempo consumo solo acqua dla rubinetto, che sembra più buona e più sana di quella imbottigliata. E poi lo spreco di plastica...
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