Avere una casa in campagna a disposizione è certamente una gran fortuna. Ti consente di scappare dalla calura del cemento cittadino e di dormire bene nelle notti d'estate. Se hai bambini piccoli, ti permette di far respirare loro un po' d'aria meno inquinata senza spendere un patrimonio. In generale ti risolve il problema di dover uscire: prendi la sedia a sdraio, la porti in terrazza (o in giardino o sull'aia) e sei già fuori.
Tuttavia è incredibile quanto ci sia da lavorare per mantenere una casa in campagna, pur delegando a qualche prezzolato i lavori più pesanti. Così ogni anno, delle due settimane che passiamo in Lunigiana, una buona parte del tempo la trascorriamo a fare lavori spezza-schiena. Mio marito tutti gli anni ingaggia una lotta senza fine contro i rovi e le acacie che infestano il terreno che circonda la casa e torna per la cena grondante e dolorante. Io lo aiuto raccogliendo rametti di legna per il camino, cogliendo quel po' di frutta che c'è. Poi c'è da liberare la grondaia dalle foglie che ne ostruiscono gli scarichi, da potare il prorompente glicine e le siepi, da strappare le erbacce lungo il perimetro della casa, da ripulire gli alberi dalla vitalba, tagliarne i rami più bassi, stuccare i vetri delle finestre. A tutto ciò si aggiungono le faccende quotidiane che ci sarebbero comunque anche in città (far la spesa, pulire, cucinare, ecc.). Insomma siamo proprio sicuri che sia una vacanza?
Pensare che c'è anche chi si inventa faticosissimi passatempi di dubbia utilità.
Tuttavia è incredibile quanto ci sia da lavorare per mantenere una casa in campagna, pur delegando a qualche prezzolato i lavori più pesanti. Così ogni anno, delle due settimane che passiamo in Lunigiana, una buona parte del tempo la trascorriamo a fare lavori spezza-schiena. Mio marito tutti gli anni ingaggia una lotta senza fine contro i rovi e le acacie che infestano il terreno che circonda la casa e torna per la cena grondante e dolorante. Io lo aiuto raccogliendo rametti di legna per il camino, cogliendo quel po' di frutta che c'è. Poi c'è da liberare la grondaia dalle foglie che ne ostruiscono gli scarichi, da potare il prorompente glicine e le siepi, da strappare le erbacce lungo il perimetro della casa, da ripulire gli alberi dalla vitalba, tagliarne i rami più bassi, stuccare i vetri delle finestre. A tutto ciò si aggiungono le faccende quotidiane che ci sarebbero comunque anche in città (far la spesa, pulire, cucinare, ecc.). Insomma siamo proprio sicuri che sia una vacanza?
Pensare che c'è anche chi si inventa faticosissimi passatempi di dubbia utilità.
Quest'anno, a causa del maltempo, ho fatto pochissime escursioni purtroppo, ma ho scoperto una vera passione per il lavoro di bibliotecaria. Quasi quasi mi piace di più maneggiare i libri che leggerli. Ne ho catalogati circa 1500 di cui un migliaio di fantascienza e gialli, che non credo di aver voglia di leggere. Me ne sono capitati per le mani alcuni molto belli degli anni Trenta e Quaranta. E' stato emozionante sfogliarli e sbirciare tra le loro pagine dove talvolta ho trovato delle dediche di persone che non conosco. Due piccoli gioielli: una carta geografica dell'Africa Orientale con la bandiera del Regno d'Italia su Eritrea e Somalia
e un sussidiario di Quinta Elementare Urbana e Rurale aggiornato secondo i programmi del 1923!
Che bello trovare vecchi libri!
RispondiEliminaIo sono sicura che sia comunque una vacanza. I miei genitori hanno una casetta in montagna, qui vicino, ci passano tutta l'estate e lavorano come matti dalla mattina alla sera ma non li vedo mai così felici come in quel periodo!
Bellissimo il sussidiario antico. Ma non ho capito bene, sono libri che hai trovato o davi una mano in biblioteca lì dove stai? No perché se ce l'hai in casa vengo subito a trovarti.. .-)
RispondiEliminaQuanto al lavoro in campagna, ho un amico che ha un lavoro d responsabilità e , come si dice, "di testa"; lui non vede l'ora di arrivare nella sua casa di campagna per dedicarsi a quelle attività di cui tu parli, faticosissime ma, credo di intuire, gratificanti per la loro concretezza - rispetto all'astrattissimo "lavoro di concetto".
A me la campagna piace e l'attività fisica, a piccole dosi, mi rilassa e mi distrae; ma temo che il mio atteggiamento sia un po' affine a quello di Maria Antonietta che giocava a fare la pastorella, prima che i contadini veri, stufi, la decapitassero lol.
Sono libri che ho trovato in casa. Quelli antichi sono pochi e credo che siano dei miei suoceri. Invece le centinaia di libri di fantascienza sono una passione giovanile di mio marito.
RispondiEliminaA piace molto far fatica ma "salubre" tipo far ginnastica, camminare e pedalare. Questo tipo di lavori (come del resto le faccende di casa) aumentano poco la forma fisica ma massacrano la schiena (almeno per me che ce l'ho malandata).
Che meraviglia una casa in campagna con terreno fuori e una biblioteca dentro!Per me ci sarebbe proprio tutto, sana e concreta fatica fisica e una quantità di libri a disposizione: un sogno...
RispondiEliminaCiao
Dolores
Che bella scoperta cara Artemisia. Sono tornata da pochi giorni e solo ora riapro il computer. Ti abbraccio
RispondiEliminaLe vacanze sono un bene prezioso poichè permettono all'animo umano di poter per un periodo uscire dal quotidiano, dalle costrizioni per poter finalmente mettere in comunione il nostro corpo all'anima.. una specie di reset di tutta la polvere che accumuliamo durante l'anno. Un tempo prezioso anche per poter ampliare i propri orizzonti, fare il Punto della situazione, darsi nuovi ed entusiasmanti obiettivi.. come ad esempio è successo a me facendo quest'anno il pellegrinaggio in terrasanta.. dove ho come riscoperto e risvegliato me stesso..
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