domenica 27 febbraio 2011

Il Cammino di Francesco (seconda parte)


"In uno dei più freddi inverni della sua giovinezza, San Francesco si allontanò da Assisi, e, forse senza aver mai progettato un viaggio di qualche importanza o significato, finì per percorrere la strada per Gubbio." Così esordiscono i cartelli disseminati sul Sentiero della Pace.
In una delle più fredde settimane del tiepido inverno 2010-2011, due ostinate madri di famiglia hanno percorso circa 125 chilometri a piedi tra Pietralunga e Campello sul Clitunno, con uno zaino di 9-10 kg sulle spalle, accompagnate da un bel sole condito da sferzate di vento gelido proveniente dalle steppe russe. Cosa le ha spinte a fare questo pellegrinaggio? Un po' per onorare il proposito di continuare il Cammino di Francesco iniziato l'anno scorso, un po' la voglia di mettersi alla prova.
Durante i primi due giorni lo zaino è una presenza odiosa che preme sulle spalle e sulle ossa del bacino. Alla fine del secondo e terzo giorno i dolori alle gambe si fanno sentire e la meta, come il Castello di Biscina in vista là all'orizzonte tanto vicino che sembra di toccarlo, sembra non arrivare mai. Non a caso si comincia vagamente ad accennare ad un ipotetico bus che ci faccia risparmiare il tratto Valfabbrica-Assisi. Ma il pulman non c'è e passo dopo passo, al ritmo dei bastoncini che battono sul terreno, ci ritroviamo al tramonto davanti alla Basilica di San Francesco e questo momento ci ripaga della fatica e ci congratuliamo reciprocamente.
D'altra parte dal quarto giorno lo zaino non lo senti più, le gambe vanno da sole e ti sembra che, se non fosse per gli impegni familiari e lavorativi, potresti arrivare anche a Gerusalemme come ha fatto San Francesco.
Gli Umbri ci guardano con un sorrisino tra l'incredulo e il divertito, specialmente quando chiediamo il timbro da mettere sulla credenziale o quanto manca a piedi ad una certa meta. E d'altra parte chi si muove sempre in auto non può capire la sensazione di vedere lentamente definirsi il profilo di un paese, prima molto vago in lontananza e solo dopo ore ben dettagliato (sensazione provata solo quando navigavo in barca a vela in gioventù).
Come è difficile per noi che viviamo una vita frenetica e stressante, capire la scelta delle due francescane che ci accolgono con calore all'Eremo di Campello per una vita di silenzio e preghiera in un posto bellissimo nella sua scarna semplicità.
Mi è dispiaciuto non riuscire, a causa degli orari dei mezzi per il rientro, a terminare l'ultima tappa fino a Spoleto, come ci eravamo riproposte. In ogni caso stiamo già progettando la terza parte del cammino.

Qui alcune immagini del cammino.

6 commenti:

  1. Sei fantastica Arte, cammini e cammini e ti arricchisci di esperienze e sensazioni e bellezza.
    Cristiana

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  2. E' incredibile come ogni passo appesantisca il corpo ed allegerisca la mente e lo spirito...
    Complimenti per questa esperienza e per avercela condivisa qui sul blog...

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  3. Caspita! 125 km in una settimana? E' tantissimo!

    bella esperienza

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  4. Circa 25 km al giorno. Le tappe in fondo a questa pagina:
    http://www.diquipassofrancesco.it/it/index.asp?page=cammino

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  5. I luoghi che sognavo anch'io di percorrere con calma, a piedi, mentre tanti anni fa filavo veloce da Perugia a Cascia e poi a Spoleto, sulla superstrada sottostante per andare a lavorare.
    Quei luoghi ricordati dalle tue belle foto mi sono rimasti nel cuore.
    Un abbraccio!

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