In volo tra San Francisco e Bozeman mi sono vista la puntata di "Lucarelli racconta" dal titolo "Eroi normali". Essa trattava di persone comuni che facevano mestieri in genere tranquilli (medico, avvocato, albergatore) e semplicemente si sono trovate a dover scegliere se fare il proprio dovere oppure sottostare ad una intimidazione o diventare complici di una illegalità. Peccato però che queste storie sono finite tutte male a partire da quella più nota del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
Unica eccezione, e mi piace citarla proprio per trarne conforto, la storia dell'avvocato Vincenza Rando, che negli anni Novanta (anni caldi per la lotta tra mafia e Stato in Sicilia) ha fatto l'assessore alla pubblica istruzione al comune di Niscemi, città di poco meno di 30.000 abitanti in provincia di Caltanissetta.
La Rando faceva parte di quel gruppo di giovani, capitanati dal nuovo sindaco Salvatore Liardo, che presero in mano la città dopo che questa, nel 1992, aveva visto il proprio comune sciolto per infiltrazione mafiosa, nella speranza di poter imprimere una svolta. Enza Rando, come vicesindaco con delega alla Pubblica Istruzione, dovette affrontare molti problemi, primo fra tutti la mancanza di sufficienti edifici scolastici che costringeva tanti bambini niscemesi ad andare a scuola lontano.
In realtà dagli anni Ottanta a Niscemi vi erano ben quattro scuole costruite ma mai terminate, cattedrali nel deserto in quartieri abusivi senza servizi ad alta densità criminale. I soldi per terminarle c'erano ma ogni notte queste scuole venivano depredate e danneggiate, qualcuno rubava i cavi elettrici e il materiale didattico e dava fuoco alle palestre.
Non era solo l'appetibilità del materiale da rubare a causare questi attentati, quanto il fatto che la presenza di quelle scuole rappresentava "la presenza dello Stato", un qualcosa che, attraverso l'educazione e la cultura, forma la coscienza civile dei nuovi cittadini e questo la mafia non lo poteva tollerare. "Una sfida culturale" come la chiama Enza Rando.
Dopo aver chiesto inutilmente al Prefetto di farle presidiare dall'esercito, gli amministratori della cittadina pensarono di presidiare essi stessi la notte le scuole per proteggerle. La prima notte erano solo una decina ma già la mattina dopo qualcuno venne a portar loro il caffè. Col tempo le scuole occupate dall'amministrazione e poi dai cittadini e dalle mamme con i bambini divennero il luogo della comunità.
Infatti furono utilizzate anche di giorno con le riunioni del consiglio comunale, con gli anziani che ci venivano a giocare a carte, con gli scout per le loro attività. La notizia si diffuse ed arrivò la solidarietà e l'aiuto di altri sindaci anche del Nord.
Dopo cinque mesi di presidio, giorno e notte, nonostante altri danneggiamenti, venne completata e inaugurata la prima scuola alla presenza di tutta la comunità vestita a festa e poi tutte le altre.
L'avvocato Rando, donna forte e coraggiosa, è oggi responsabile dell'ufficio legale di Libera.
Conclude la puntata Carlo Lucarelli:
"Il nostro è un paese strano, in cui il male, i nemici non sono elementi eccezionali che devono essere combattuti da individui eccezionali come gli eroi della letteratura o del cinema. Da noi il male è così radicato nella vita di tutti i giorni che per combatterlo ci vogliono eroi normali che facciano il loro dovere, quello che va fatto. Gli eroi vincono le battaglie, gli eroi normali, a patto di non dimenticarli, vincono le guerre."
Unica eccezione, e mi piace citarla proprio per trarne conforto, la storia dell'avvocato Vincenza Rando, che negli anni Novanta (anni caldi per la lotta tra mafia e Stato in Sicilia) ha fatto l'assessore alla pubblica istruzione al comune di Niscemi, città di poco meno di 30.000 abitanti in provincia di Caltanissetta.
La Rando faceva parte di quel gruppo di giovani, capitanati dal nuovo sindaco Salvatore Liardo, che presero in mano la città dopo che questa, nel 1992, aveva visto il proprio comune sciolto per infiltrazione mafiosa, nella speranza di poter imprimere una svolta. Enza Rando, come vicesindaco con delega alla Pubblica Istruzione, dovette affrontare molti problemi, primo fra tutti la mancanza di sufficienti edifici scolastici che costringeva tanti bambini niscemesi ad andare a scuola lontano.
In realtà dagli anni Ottanta a Niscemi vi erano ben quattro scuole costruite ma mai terminate, cattedrali nel deserto in quartieri abusivi senza servizi ad alta densità criminale. I soldi per terminarle c'erano ma ogni notte queste scuole venivano depredate e danneggiate, qualcuno rubava i cavi elettrici e il materiale didattico e dava fuoco alle palestre.
Non era solo l'appetibilità del materiale da rubare a causare questi attentati, quanto il fatto che la presenza di quelle scuole rappresentava "la presenza dello Stato", un qualcosa che, attraverso l'educazione e la cultura, forma la coscienza civile dei nuovi cittadini e questo la mafia non lo poteva tollerare. "Una sfida culturale" come la chiama Enza Rando.
Dopo aver chiesto inutilmente al Prefetto di farle presidiare dall'esercito, gli amministratori della cittadina pensarono di presidiare essi stessi la notte le scuole per proteggerle. La prima notte erano solo una decina ma già la mattina dopo qualcuno venne a portar loro il caffè. Col tempo le scuole occupate dall'amministrazione e poi dai cittadini e dalle mamme con i bambini divennero il luogo della comunità.
Infatti furono utilizzate anche di giorno con le riunioni del consiglio comunale, con gli anziani che ci venivano a giocare a carte, con gli scout per le loro attività. La notizia si diffuse ed arrivò la solidarietà e l'aiuto di altri sindaci anche del Nord.
Dopo cinque mesi di presidio, giorno e notte, nonostante altri danneggiamenti, venne completata e inaugurata la prima scuola alla presenza di tutta la comunità vestita a festa e poi tutte le altre.
L'avvocato Rando, donna forte e coraggiosa, è oggi responsabile dell'ufficio legale di Libera.
Conclude la puntata Carlo Lucarelli:
"Il nostro è un paese strano, in cui il male, i nemici non sono elementi eccezionali che devono essere combattuti da individui eccezionali come gli eroi della letteratura o del cinema. Da noi il male è così radicato nella vita di tutti i giorni che per combatterlo ci vogliono eroi normali che facciano il loro dovere, quello che va fatto. Gli eroi vincono le battaglie, gli eroi normali, a patto di non dimenticarli, vincono le guerre."
Bella storia!
RispondiEliminaE le Olimpiadi? :-)
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