L'ennesimo libro sulla faccia della terra? Altra carta stampata? Ce ne sarà davvero bisogno?
Più o meno questi i dubbi che mi sono venuti in mente, quando i compagni della sezione ANPI vicina alla mia mi chiesero di collaborare ad un libro con allegato DVD contenente testimonianze degli ultimi partigiani e antifascisti rimasti in questa parte della città.
Tuttavia, poiché non so dire di no alle nuove esperienze, ho accettato. In realtà pensavo di occuparmi solo delle riprese e del montaggio del video ed invece presto ho constatato che, al solito, eravamo davvero pochi a dedicarvi tempo ed energie, anzi, eravamo solo in tre. Quindi mi sono ritrovata a trascrivere le interviste (con tutti i dubbi stilistici su come riportare per iscritto il linguaggio popolare e dialettale dei testimoni), a scrivere le note improvvisandomi storica, a procurare immagini per arricchire sia il video che il libro, oltre al difficile compito di fare una cernita tra tutti i ricordi che ci avevano donato.
Le interviste sono state l'attività più emozionante. Mattinate e pomeriggi del finesettimana con questi anziani e i loro ricordi, anche dolorosi, spesso un po' confusi. "Questo mio amico ucciso dai tedeschi io ce l'ho sempre negli occhi... tutto trivellato di colpi... perdeva sangue... lo penso sempre quando vado a letto." "Il nostro capitano morì a pochi giorni dalla fine della guerra. Prese due medaglie ma io gliene avrei date dieci!" (e, a distanza di settant'anni, scoppia di nuovo in lacrime). "Il fascismo è stato una persecuzione per la mia famiglia. Ricordo i pianti della mi' mamma."
Poi i primi di luglio lo shock della morte di Francesco, uno di noi tre curatori. Il dolore e lo smarrimento: e ora come facciamo senza di lui? E allora le corse per finire il libro, il raccomandarsi in tipografia che ce lo stampassero prima della chiusura per ferie, altrimenti non avremmo potuto presentarlo alla festa di fine agosto come programmato.
Così, quando venerdì pomeriggio 7 agosto, ho ritirato le mille copie (proprio all'ultimo minuto prima delle ferie), ho guardato questa "creatura", con la sua bella copertina fatta da due amici di Francesco su sua indicazione, e ho pensato che forse sì, valeva l'ansia e la fatica di questi mesi, il tempo dedicatovi, le sere dopo cena e le domeniche pomeriggio, i giorni di ferie. Poi, alla presentazione, ho visto più gente di quanto potessi sperare, il partigiano protagonista così felice e lo storico parlarne così bene.
Beh, insomma, allora forse valeva la pena di avere un ennesimo libro sulla faccia della terra.
Beh, insomma, allora forse valeva la pena di avere un ennesimo libro sulla faccia della terra.