lunedì 21 agosto 2017

L'estate degli alberi





Anche quest'anno ho provato il magone alla partenza di amici e familiari che ci sono venuti a trovare in campagna. Stesso magone che ormai provo tutte le volte che lascio questo posto, anche se so che ci tornerò, magari persino a breve. Sarà diverso: sarà nuvoloso, sarà più freddo, ci sarà da accendere il camino, ma sarà bello ugualmente. E poi mica sempre deve splendere il sole in questo cielo azzurro intenso! Anzi, sarà bene che venga un po' sospirata pioggia per i nostri amati e sofferenti alberelli.
Alberi acquistati e piantati immaginandoseli grandi e fronzuti. Alberi ereditati con la casa e che abbiamo per la prima volta curato, potato, coccolato. Alberi fatti nascere dal seme e ancora così piccoli e fragili. Alberi dai cui frutti abbiamo fatto tante di quelle marmellate. Alberi immaginati e progettati negli spazi ancora liberi. Alberi di cui siamo stati costretti ad ordinare l'abbattimento come quello che ormai chiamiamo “il nostro povero pino” e che ha i giorni contati. Alberi generosi come il grande fico che abbiamo liberato dai rampicanti e che ci sta inondando di deliziosi frutti. Alberi studiati sul libro che sto leggendo (“La saggezza degli alberi” di Peter Wohlleben). Alberi come quello di fantasia dipinto sul muro opera collettiva di familiari e amici.
Però che malinconia la fine delle vacanze!

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