scaffale dei libri in inglese rimasti da dare via |
Come già scritto nel precedente post, dopo aver messo da parte qualche centinaia di libri che vorremmo conservare per motivi affettivi, si è posto il problema di salvare dal cassonetto più di un migliaio di volumi di vario genere. Devo dire che con il passaparola ne ho piazzati più di metà e di questo sono assai contenta.
Rimane lo zoccolo duro. Stiamo parlando di circa 300 opere di narrativa (di cui una sessantina in inglese) e circa 150 di saggistica (storia, antimafia, attualità, psicologia ecc.).
Ho scritto ad associazioni, biblioteche comunali, biblioteche carcerarie, circoli, parrocchie, ecc. ma la risposta è sempre la stessa: "non abbiamo più spazio", "abbiamo troppe donazioni e non ce la facciamo a catalogarli", "provi a chiedere lì", "le suggerisco di scrivere là" e così via.
So che esistono tanti scaffali di libero scambio ma, a dire il vero, li vedo spesso abbandonati, trascurati e comunque capaci di ricevere sì e no una decina di libri.
Mi hanno segnalato un supermercato della Coop che li accettava per venderli a basso costo e dare il ricavato in beneficienza. Benissimo, peccato che mi hanno detto che questa attività fu sospesa ai tempi del Covid e non è stata più ripresa.
La mia impressione è che i libri non li voglia nessuno. Siamo un paese dove ci sono più scrittori che lettori (ahinoi). Se poi si considera la durata dell'oggetto libro di carta si capisce che l'occupazione del suo spazio va ben oltre il suo tempo di godimento.
I libri sono oggetti straordinari. A me piace tantissimo manipolarli, classificarli, sfogliarli. Mi piace anche e soprattutto leggerli ma su questo punto sono assolutamente per la dematerializzazione. Tant'è che dei 630 libri che ho letto dal 2006 e che ho scrupolosamente annotato e recensito su aNobii, gran parte sono ebook, audiolibri o anche qualcuno preso in biblioteca.
Quindi capisco la mancanza di spazio ed anche di tempo per leggere, la distrazione irresistibile di internet, dei social e anche della televisione, ma da boomer lettrice media sono impressionata da quanto poco si legge nel nostro paese.
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