Oggi terminano le cosiddette "feste", che non ho mai sopportato. Sempre odiate le aspettative, le riunioni familiari, gli acquisti obbligati, i riti, le ipocrisie, le abbuffate, le litanie dei buonnatalebuonannobuonefesteauguri. Ho sempre salutato con sollievo questo giorno un po' insipido di fanalino di coda delle vacanze invernali.
Tuttavia invecchiando qualche lato positivo di queste due settimane di "pausa" riesco a trovarlo. Anche solo il piccolo stop alla routine quotidiana.
Quest'anno poi le feste mi hanno fatto rivedere il figlio emigrato, sempre riservato, sfuggente e parco nelle parole ma comunque siamo stati un po' insieme e questo mi ha fatto piacere. Spero anche a lui.
Con l'incredula contentezza di NON dover tornare in ufficio, domani si riprendono le attività da me cercate e anche qualcuna nuova. Ritorna anche qualche nodo da sciogliere, qualche magagna da risolvere, ma speriamo che sia solo un piccolo sforzo rimasto da compiere.
Intanto inforco la bici e mi faccio il mio giro di un'oretta e passa all'aria aperta anche se la giornata non è delle migliori.
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