venerdì 27 aprile 2007

Elogio della sintesi

Sono una timida e sono molto restìa a parlare in pubblico. Se talvolta mi sforzo e prendo la parola, cerco di essere più sintetica possibile perchè ho paura che la gente si stufi ad ascoltare se mi dilungo.
Noto però che quelli che normalmente prendono la parola non si preoccupano affatto di questo. Nel cosiddetto "spazio per il dibattito", di norma, chi prende il microfono in mano non lo molla più e spesso continua a ripetere concetti già espressi, finchè il moderatore non gli toglie la parola. Perchè tutta questa voglia di protagonismo? Avete notato che quando tocca alle domande del pubblico, gli interventi non sono quasi mai domande ma sempre considerazioni più o meno calzanti? Ma perchè? Non ho capito se la gente se ne rende conto e non se ne cura (della serie: "ora tocca a me e dico quello che mi pare") oppure no? Perchè il dono dell'autocritica è così raro?
Forse sono io che sono troppo fissata con la sintesi ma penso che più si riesce ad essere sintetici, maggiore è il numero delle persone che riusciranno ad intervenire, perchè il tempo a disposizione non si può dilatare più di tanto.
A dir la verità, spesso trovo che anche i post dei blog siano troppo lunghi. E' una questione diversa però perchè il blog è uno spazio personale, nessuno è obbligato a leggerlo e quindi l'autore si può prendere tutto lo spazio che vuole.
Io comunque ammiro molto quelli che sanno essere brevi ma incisivi. La capacità di sintesi è una grande dote, anche se sempre più rara.

7 commenti:

  1. Anch'io fatico a leggere i post troppo lunghi. Finisce che, se proprio mi interessano, li devo leggere a puntate.

    RispondiElimina
  2. a volte non si può farne a meno di scrivere post molto prolissi
    ma chi ha il dono della sintesi è veramente da ammirare attualmente
    la mania di protagonismo è notevole ovunque ahimé
    ciao erica

    RispondiElimina
  3. penso che sia una specie di mancanza di sensibilità, non capacità di ascoltare gli altri, molte volte si parla con qualcuno e nn c'è scambio, ognuno parla solo di se stesso; adoro le persone che sanno ascoltare.
    Sono anch'io un po' timido anche se si nota poco, e una volta cercavo di nasconderlo e mi pareva quasi un difetto, da tempo ho rivalutato questo aspetto come una forma di sensibilità di pelle, e non mi cambierei più..

    RispondiElimina
  4. penso che sia una specie di mancanza di sensibilità, non capacità di ascoltare gli altri, molte volte si parla con qualcuno e nn c'è scambio, ognuno parla solo di se stesso; adoro le persone che sanno ascoltare.
    Sono anch'io un po' timido anche se si nota poco, e una volta cercavo di nasconderlo e mi pareva quasi un difetto, da tempo ho rivalutato questo aspetto come una forma di sensibilità di pelle, e non mi cambierei più per niente al mondo
    saluti ad una persona sensibile e profonda

    RispondiElimina
  5. Hai ragione. E' difficle essere sintetici senza semplificare il discorso. L'altro pericolo è quello dello slogan o del giudizio senza appello e senza dialogo. Grazie per essere passata e per la solidarietà...Giulia

    RispondiElimina
  6. TI HO LINKATA PERCHE' IL TUO BLOG E' INTERESSANTE.
    GRAZIE SE LO FARAI ANCHE TU

    RispondiElimina
  7. ahimè quanto è vero. io sono uno che non la smette mai di parlare, elle dice che faccio comizi, quando mi fa una domanda su qualcosa che io so e lei no (tipo il moto di processione della terra) comincio dal big bang e descrivo in dettaglio tutto quello che so, e così sfinisco lei e non le dico quello che mi chiede. è una malattia?

    RispondiElimina