martedì 26 agosto 2008

Imparare, che passione!

Sono golosa ma non ho un gran culto per la buona tavola e forse non sono nemmeno in grado di cogliere molte differenze tra le cose che mangio. C'è un appetito però che provo continuamente. Anzi, una fame da lupi. Un'ingordigia. Una bulimia. Imparare nuove cose (ohè, non avrete mica pensato a cose piccanti?!).
Adoro imparare, immagazzinare informazioni, saperne di più. Di tutto e su tutto. Certo, ci sono cose che mi interessano di più, altre che mi attraggono meno. Però credo che non esista argomento che non mi attiri se mi viene posto in modo accattivante.
Non ho idea di quanti condividano questa ingordigia. I miei figli, tanto per ricascare nel solito esempio, sono molto selettivi in questo campo. A parte le due o tre cose di cui sono appassionati, il resto potrebbe non esistere. Capita che mi metta a parlare, parlare, parlare con entusiasmo di una cosa ho appreso recentemente cercando di coinvolgerli nel mio entusiasmo. Improvvisamente mi fermo e li guardo come per dire: "Beh! Ho finito. Non vi sembra sensazionale?" Silenzio seguito da: "E allora? E chissenefrega!" :-( Posso sbagliarmi, anzi, sicuramente mi sbaglio ma non mi pare di essere stata così da adolescente.
Alla faccia loro io continuo imperterrita a caccia di nuove cose da sapere.
Anche nel mio noiosissimo lavoro quando c'è da imparare ad usare un nuovo programma o una nuova procedura mi si risveglia l'interesse sopito dalla routine.
Non c'è esperienza, anche se mirata ad altri scopi come rilassarmi o divertirmi, che alla fine non mi abbia fatto imparare qualcosa che prima non sapevo e questo mi dà una soddisfazione enorme. Nei trekking, oltre a godermi la natura, l'aria e la compagnia, mi piace prendere appunti sulle piante che incontriamo e su tutto cio che la guida spiega. Così sono tornata dall'Elba contenta di sapere cos'è un batolite, dall'Abruzzo di apprendere che l'orso ruglia, dall'Engadina di aver imparato a distinguere il pino cembro dal pino montano. Ma sì, lo so che si vive bene lo stesso anche senza sapere queste cose. Hanno ragione i miei figli: e chissenefrega della batolite e del pino cembro! Ma io sono un'inguaribile secchiona. Che ci volete fare?
Talvolta vado a letto la sera stanca non fisicamente ma di testa. Mentre mi addormento mi ripasso le cose che ho immagazzinato durante la giornata trascorsa: i video che ho visto, gli audio che ho ascoltato, gli articoli, i post, le parole che ho letto. E mi ripasso con soddisfazione tutte le cose che ho cacciato in questa mia testolina.
Quante di queste cose ci resteranno? Chi lo sa, ma questa è un'altra faccenda.

33 commenti:

  1. In un certo senso ci si assomiglia, magari restringo le mie attenzioni in due tre materie - certamente la storia domina -, ma necessito ogni giorno sapere,conoscere, curiosare, approfondire. E ti confesso che, se le letture sono attente, precise, mirate, rimane buona parte, nel senso che la memoria tiene e ritiene abbastanza... e quando serve esce fuori ciò che al momento necessitiamo.

    Ciò che manca oggi ai giovani è la volontà, l'essere curiosi, lo sbirciare con attenzione... attenzione che loro non conoscono.
    Felicità

    Rino, rileggendoti.

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  2. Anch'io sono un po' cosi', anche se per la mia testolina gli esempi che hai fatto sono un po' troppo nozionistici. Insomma, che l'orso ruglia probabimente me lo scordero' tra cinque minuti.

    Sono selettivo invece non tanto sugli argomenti, quanto piuttosto sulle sovrapposizioni di esempi. Ad esempio questi dieci minuti trascorsi a leggere il tuo post e a commentarlo avrei potuto trascorrerli a cercare su Internet... mmmh... non so... ad esempio informazioni sul pino cembro e sul pino montano. Sono contento di averli spesi in questo modo, ma mi dispiace di aver perso l'occasione di conoscere quelle varieta' di pino.

    Insomma, anche senza andare alla ricerca di cose da imparare, la vita mi da' una quantita' di informazioni gia' piu' grande di quanta ne riesca ad assorbire nel mio minuto cervellino, quindi devo per forza selezionare... Giuro, a me capita spesso di avere la sensazione di perdermi qualcosa perche' sono intento a fare qualcos'altro, anche se lo faccio con passione. A te non e' mai capitato?

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  3. Ciao,sono passata a farti visita e leggo una cosa che appartiene anche a me...come tu dici è una vera passione imparare cose nuove,quello che resta,anche se poco,è importante..poi la curiosità,ecco,ne ho un sacco...fin troppa.
    Buona giornata.

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  4. La curiosità è il sale della terrà, guai se viene a mancare. Cosa rimane... quello che ti serve, che ti è utile... il resto si sedimenta e poi magari un giorno, quando meno te l'aspetti torna... Un carissimo saluto, Giulia

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  5. La curiosità di apprendere cose nuove è un bene prezioso. Impariamo ed immagazziniamo ciò che suscita il nostro interesse, tutto il resto (almeno per me è così), lo ascoltiamo e lo dimentichiamo. Io per esempio sono attratta dalle parole e dalle frasi che non conosco. Tutto ciò che riguarda la nostra bellissima lingua così ricca di sinonimi, di metafore, di sillogismi ecc. ecc., mi catturano ed allora faccio ricerche, prendo appunti: ecco sono affamata del sapere più che altro letterario. Non disdegno la tecnologia, ad esempio se acquisto un qualcosa di tecnologico, cerco subito di imparare le funzioni, leggo gli opuscoli, chiedo informazioni. Amo tantissimo l'arte ed i viaggi sono il massimo per guardare da vicino le bellezze sia paesaggistiche che quelle artistiche. Non provo particolare interesse per la politica e lo sport. Vorrei tanto ricordare tutto, ma non ci riesco... credo sia umano. Ciao e a presto, Annamaria.

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  6. da quanto ricordo sono sempre sata così, fin da piccolissima, ero un pò un piccola mafalda.
    e mi piace moltissimo, lo trovo... come dire... eccitante!
    ciao arte un bacio!

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  7. ho risposto al tuo commento sull'adolescenza da me; io sono sempre stata curiosa di sapere e di conoscere e passo le giornate a fare e a imparare... credo che chi è intelligente e creativo non può non essere curioso e deve sempre essere attirato dalle novità
    Si è selettivi secondo me solo perchè la selezione è necessaria, il nostro cervello non può immagazzinare tutto se no salterebbe , non trovi ?
    ciao un caro saluto erica

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  8. Rino: probabilmente hai ragione nell'affermare che se la lettura è attenta e precisa si ricorda. Il problema è che spesso non riesco ad essere sufficientemente concentrata per assimilare ciò che leggo. Ci vorrebbe più calma e meno stanchezza.

    Dario: certo che ce l'ho anch'io la sensazione di perdermi qualcosa. Costantemente! Gli esempi che ho fatto li ho scelti proprio perchè nozionistici per rendere più l'idea della curiosità di sapere senza nessun altra utilità. Che l'orso ruglia me lo ricorderò finchè campo perchè la guida ce lo ha posto come quiz e ce lo ha rivelato solo dopo giorni e giorni di tentativi! Il pino cembro è l'unico di tutti i pini che raggruppa più di due aghi per ogni fascetta.

    Riri: grazie per la visita. Mi pare che ci siamo incrociate da Frida, giusto?

    Giulia: tu che hai a che fare con tanti ragazzi e ragazze mi sai dire se l'avere più o meno curiosità dipende dal carattere oppure se è generazionale?

    Annamaria: lingua, letteratura, arte, viaggi... beh mica sono poche le cose che ti interessanto!

    Saretta: come sempre mi consoli facendomi scoprire che non tutti i ragazzi sono monotematici...

    Erica: è certo che tutti noi operiamo una selezione. Non potrebbe essere altrimenti.

    Pfui, ce l'ho fatta a rispondere a tutti!

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  9. A parte il fatto che apprendere particolari piccanti mi sarebbe piaciuto na cifra(per parlare come i ragazzi :-),la curiosità è importantissima e vitale. E tu lo sai bene. A me piace apprendere solo di cose che amo. Ad esempio, se devo imparare qualcosa che riguarda questa macchina infernale che ho davanti, mi annoio a morte. Però le cose che amo, per fortuna, sono tantissime.
    Gli appunti non sono mai stati il mio forte, neanche a scuola. Mi rimetto alla mi capacità di memoria. Scarsissima.
    Baci baci....

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  10. Non so darti una risposta precisa. Sicuramente dipende dal proprio temperamento, ma ci sono anche gli stimoli che uno riceve. Io ho visto ragazzi che non si ponevano nessuna domanda all'inizio del ciclo, poi invece interrogarsi su mmolte cose. Non credo però che ci siano rispsote certe. Ciao, Giulia

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  11. Scusa ma e` un po' presto... non ho capito bene il collegamento che fai fra il cibo e la voglia di imparare?

    Nel mio caso per quanto riguarda il cibo sono come te e mangio quasi di tutto. Pensare che fino ai 20 anni invece ero molto schizzinoso, percio` per i tuoi figli c'e` ancora speranza, credimi!

    Per imparare invece sono un po' pigro e se una cosa non mi interessa mi annoio molto facilmente.

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  12. Secondo me si potrebbe anche fare un discorso sul fatto che anche il cibo e' un fatto culturale (certo, nutrirsi per sfamarsi e' una necessita' biologica, ma l'arte della cucina non e' da confondere con questa necessita', cosi' come l'arte pittorica non e' da confondersi con la necessita' di vedere per sapersi orientare, ad esempio).

    Ecco, io credo di essere piu' attratto dalla cultura che vive nella gente piuttosto che da quella statica delle opere dei grandi artisti.

    Ecco... insomma... mi piacerebbe di piu' saper ascoltare il ruglio di un orso piuttosto che sapere che si chiama "ruglio" ma non averne mai ascoltato uno....

    boh... non lo so, esattamente quello che voglio dire :-))))

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  13. Bello il tuo entusiasmo, e contagioso, almeno per me!
    Grazie!

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  14. Anna: sui particolari piccanti mi sa che ti deluderei :-) Sul ricordarsi le cose a memoria, non so te, ma io vado sempre peggio e siccome mi fa molta rabbia non ricordare, scrivere mi aiuta.

    Giulia: grazie per le info. E' rassicurante sapere che la voglia di imparare si puo' acquisire grazie agli stimoli. Infatti c'e' una cosa che forse nel post non ho sottilineato abbastanza: come viene presentata un'informazione. Sono convinta che anche le cose che a priori si giudicano noiose, se presentate bene, ci possano attrarre. E sta li' secondo me tutta l'abilita' dell'insegnante o del comunicatore in genere.

    Marco: buon giorno! Probabilmente le 9:52 per te saranno state le 8:52 ma non e' cosi' presto! Hai ragione, pero', il cibo non c'entra quasi nulla. L'ho citato solo come metafora che rende l'idea di "fame". Se quella di sapere non la provano tutti, quella di cibo si'.

    Dario: mentre scrivevo che non sono una cultrice della buona tavola pensavo proprio "al contrario di Dario". So che sei sostenitore di Slow Food e pertanto so che il tuo amore verso il gusto e' di gran lunga superiore al mio e un po' ti invidio per questo. Io ho una mia amica cosi' e pendo dalle sue labbra su questo argomento.

    Rodocrosite: benvenuta! Finalmente una fiorentina! Magari ci conosciamo anche.

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  15. Curiosa come una scimmia,io,ma non di banalità,bensì di ciò che mi giunge nuovo e desta il mio interesse.Mi piace ascoltare,più che parlare e guardare,cercando di vedere anche ciò che si cela.
    Bentrovata!!!
    Cristiana

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  16. Ben tornata, Cristiana! Non avevo dubbi che tu fossi così!

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  17. La conoscenza è un processo irreversibile, una volta acquisita resta e non vogliamo più tornare allo stato di precendente ignoranza, staremmo male...anche se prima di conoscere stavamo bene.

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  18. Mi assomigli molto in quello che sono stato o avrei voluto essere o forse - in parte - sono ancora. Ma il tuo entusiasmo è contagioso, dovrebbe esserlo in famiglia e invece capita che proprio in quell'ambito il linguaggio espresso appare aramaico. Però penso che anche tu possieda un archivio, cartelle, dossier che integrano la curiosità che è poi anche altro. Quanto ci sarebbe da scrivere, però...
    Grazie per gli auguri di buon ritorno. Apprezzo tanto.
    Un caro saluto :-)

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  19. Ben tornato, Silvano!

    Grazie del passaggio, Frank! I miei figli li giustifico sapendo che alla loro eta' si tende a contestare/sminuire tutto quello che viene dai genitori. E va bene cosi. Spero solo che in altri contesti invece non siano cosi' impermeabili e si facciano contagiare.

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  20. Sorella mia! Io ho la tua stessa passione (il mio motto, copiato ai siciliani è :imparari è megghiu ca futteri- non so se si scriva così).
    Mi sono riconosciuta in te al punto che considero la giornata di oggi già una giornata positiva perché ho imparato, grazie a te, che l'orso ruglia!!!
    Secchiona non c'entra niente! Riconosco in te la persona che impara con gli occhi girando per il mondo!
    ti abbraccio marina

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  21. Marina, da noi (ma penso anche in gran parte del resto d'Italia) si dice "impara l'arte e mettila da parte"... nel senso che se c'e' qualcosa da imparare, e' meglio impararla, indipendentemente dal fatto che sia utile o no.

    :-) pero' mi piace di piu' come si dice da voi in sicilia, anche se non sono sicuro di condividere la scala di valori :-P

    Artemisia. Pur non avendo esperienza come genitore, mi sentirei di dire che l'atteggiamento dei tuoi figli e' esattamente quello che dici tu.
    E poi, ricordo da adolescente che ero molto curioso e introspettivo, anche se su argomenti poco ortodossi, pero' ci tenevo parecchio a nascondere a tutti i costi qualunque mio interesse, soprattutto coi genitori.
    A me pare normale, anche se, leggendo questi commenti, comincio a pensare che forse proprio normale normale non sia.

    :-) comunque sia, visto che i tuoi lettori sono tutti di sinistra (qualunque cosa "sinistra" significhi), e visto che invece mi pare che lo spirito della maggioranza sia l'opposto della passione di imparare, mi pare ci sia una riconferma di cio' che ho sempre sospettato, e cioe' che la cultura sta inequivocabilmente a sinistra.

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  22. con "l'atteggiamento dei tuoi figli e' esattamente quello che dici tu" intendevo riferirmi a quando dici "alla loro eta' si tende a contestare/sminuire tutto quello che viene dai genitori"
    :-)

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  23. Marina: fantastico il detto siciliano!

    Dario: porto sempre per esempio i miei figli semplicemente perche' ce li ho davanti. In realta' l'atteggiamento del "chissenefrega di imparare se non serve" purtroppo e' molto diffuso anche fra gli adulti. Anche a me verrebbe di pensare manicheisticamente che sia un discorso di destra/sinistra. Ma non vorrei cadere nel luogo comune stile "Destra sinistra" di Gaber e quindi mi lascio il dubbio.
    Ti ricordi quando da Silvano ho accennato all'esigenza di una rinascita culturale? Beh, anche questo ha a che fare. Ma il discorso e' lungo e comunque ci ritornero' sopra in un prossimo post.

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  24. :-) ah, ecco, questo post rientra in un disegno piu' ampio!

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  25. "disegno" mi sembra una parola grossa. Diciamo che e' una mia fissazione.
    Ciao ciao

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  26. Ti capisco bene, quando sostieni di essere stanca di testa e non fisicamente, perché succede anche a me. alla faccia di quelli che dicono che di testa non ci si stanca mai, solo di braccia...

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  27. Ciao Fabio! Ben trovato! Si', hai presente quando la testa ti ribolle?

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  28. anche a me piace sapere.
    E' l'unica motivazione della mia vita, credo...

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  29. è una ingordigia sana che non ingrassa e solo per questo andrebbe coltivata. Anch'io a volte provo al sensazione che i miei interessi siano molto più vasti di quello dei miei figli (certamente degli ultimi due) poi però ho capito che sono solo diversi; in effetti anche loro ne hanno moltissimi ed a volte mi capita di scoprire che possono trattare tranuiqllamente argomenti a me preclusi (avrei voluto farti assistere al colloquio tra il mio figlio neodiciottenne e d il commesso del negozio di PC.....alla terza parola mi ero già perso)

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  30. Ancora con i giovani d'oggi!!! E mo' basta veramente però!!! :-)
    Ma mica 'st poveracci sono molto differenti dagli adulti. Ma voi conoscete tanta gente semplicemente curiosa? Conoscete tanta gente che gode nel condividere e non esibire onanisticamente i propri interessi? Conoscete tutti 'sti adulti disposti all'elaborazione collettiva, alla ricerca di informazioni ed alla loro redistribuzione arricchita? Io no. E poi: basta con la sacralità del libro! :-) Il libro è un mezzo, uno dei mezzi, non l'unico. La "cultura" non si misura in chilogrammi di libri letti. Artemisia mia bella..., tu non ti devi dolere di avere poca capa per leggere: si cerca e si fa cultura ponendosi dubbi e domande, cercando di dare il meno possibile per assodato, pensando e, persino, cercando in internet.
    I figli... Come sai ne tengo due e, in questo momento, sono pure abbastanza incazzato con loro, im quantochè il grande in luogo di prepararsi al test di ingresso all'università, corre dietro alle gonnelle. Il piccolo mi fa incazzare pure lui... Ok... detto questo aggiungo: non sono dei gran lettori di libri. Ma quello a cui ho cercato di puntare nella mia "educazione" (parolone...) è stato il comunicargli l'idea che tutto è "cultura", tutto, se approfondito, interconnesso, amato (e persino odiato), viene gustato di più... proprio come il cibo. Facendo risorsa delle mie (calanti....) doti istrioniche, so' stato lì a cercare di mostrargli facce nascoste di quello che a loro interessava, ad agganciarle ad altri segmenti dell'umano scibile, dilungandomi su argomenti "strani", come il campionato di calcio in argentina, quando fecero pulizia dei detenuti lanciandoli in oceano dagli aerei ('sti giornalisti che vanno ficcando il naso dappertutto...); oppure su musica rock e culture psichedeliche, parlando pure di me, delle mie esperienze... Sia chiaro: non è che domuino chissà quanto e quanti campi del sapere, anzi... sono piuttosto ignorantello (quando devo scrivere Repubblica, devo visualizzare la testata del quotidiano per risolvere l'enigma "una o due b"). Insomma: ai figli ho cercato di parlare con le emozioni. Mi è stato e mi è facile? No. Ci sono riuscito? In parte. Ambedue non guardano "strano" uno con un libro in mano. Usano ambedue la "testa", vedo che ragionano sulle cose, certo a modo loro, sulle cose loro. Il grande fra una gonnella ed una canna, fra chitarre e clownerie, questa estate si è pure letto "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" (ne è rimasto entusiasta), Pessoa, Eco. Si fida parecchio di me come "consigliatore" di film e libri. Poi io gli rompo le palle, oh se gliele rompo...! Stasera l'ho supplicato di tornare a cena a casa... almeno a cena... Il piccolo (senza certamente ammazzarsi a scuola...) ha una notevole proprietà di linguaggio, è rigidissimo su principi politically correct, cerca di capire cose "difficili" come la politica, etc. Sono i figli perfetti? Per niente! :-) A richiesta fornirò elenco completo e dettagliato delle incazzature (da A casa di amici fino al mattino dopo a Zampettare per casa grondanti dopo doccia). Non sono per niente perfetti. E nemmeno io lo sono.
    Ok... l'abbozzo qui che senno' rompo le scatole :-)
    Ti-Vi lascio con una frase che mi è sempre piaciuta, perchè da l'idea di cosa è la "cultura":

    - Chi risponde bene alla domanda è intelligente; chi capisce che la domanda è sbagliata è un genio-

    P.S.: ...purtroppo non sono nè intelligente nè genio... :-)

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  31. Anch'io dico sempre che una giornata passata imparando anche solo una piccola cosa che non sapevo, non è passata invano.
    E non è questione di essere secchioni, non credo. Credo invece che, specie ad una certa età, sia la voglia di recuperare consapevolmente il tempo perduto; cioè imparare oggi ciò che non ci siamo impegnati abbastanza ad imparare ieri. E, specie ad una certa età, ci servirà a poco, o non ci servirà più, ma non importa. Lo facciamo forse (chissà?) per il nostro bisogno di non volersene andare via da questo "granello di sabbia" a conquistare gli spazi infiniti, senza portarsi dietro il "massimo possibile" (ovviamente tra virgolette) della conoscenza e del ricordo.

    Non si sa mai... che gli esami non finiscano mai neanche "dopo"? Ah!

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  32. Anche per me l'attenzione a cio' che mi circonda e' sempre alle stelle, immagazzino attraverso i iei pensieri che tento di mettere nero su bianco, un po meglio forse attraverso le immagini, le mie foto che mi fanno rivivere emozioni e sensazioni. Tutto ha un posto ed una sua importanza!
    Un caro saluto
    Dona

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  33. Ciao Dona! Ben tornata sul mio blog! Riguardo alla competizione immagini/parole c'e' un bel post sul blog di Marina. Te lo segnalero'.
    Un caro saluto,

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