mercoledì 8 marzo 2017

Andare in pensione come femmina

"Uhm, vedo ancora dell'attività nelle ovaie. Complimenti, signora! A cinquantaquattro anni non ci siamo ancora alla menopausa" mi dice la ginecologa durante l'ecografia transvaginale. 
Francamente, dopo più di quaranta anni di "onorato servizio" e due figli, io lascerei volentieri alle spalle la faccenda mestruazioni, assorbenti eccetera. E' vero che mi allarmano un po' i racconti delle donne sui sintomi della menopausa, dalle famose fastidiose caldane, all'ingrassare a vista d'occhio senza aver mangiato più del solito, all'osteoporosi, agli sbalzi di umore.
Così provo sentimenti contrastanti ogni volta che un ciclo salta. Non perché mi sfiori l'idea di un altro figlio (per altro quasi impossibile), ma certo si volta pagina. E' un po' come se andassi in pensione come essere riproduttivo di genere femminile.
"Mah, signora, qui è tutto fermo" mi dice invece l'ecografa scrutandomi l'addome inferiore, "io dico che ci siamo."
Beh, insomma, anche i medici sono discordanti così come le mie sensazioni verso questa nuova fase della mia vita.

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