Ho ceduto la stampante alla collega che ne aveva bisogno. Ho regalato i manifesti con le foto degli operai negli anni Venti ad un ragazzo che probabilmente li butterà e riutilizzerà le cornici. Ho buttato via montagne di carta dei miei quarantanni di lavoro. Ho staccato le foto dei miei viaggi a piedi che ravvivavano gli sportelli dell'armadio. Ho portato via, la mantella di lana, preziosa per quando in ufficio non funziona il riscaldamento, le cornici con le foto dei miei amici partigiani e la piantina grassa regalo di mio figlio. Ho salutato tanti che passavano davanti alla mia stanza e che non ci saranno a fine agosto, quando chiuderò davvero bottega.
E sono andata in ferie, nella mia adorata casa in Lunigiana, con le mie piantine, i miei alberelli, le cene in terrazza, le sagre, il murales da restaurare. Sono ormai trent'anni che passo qui le mie ferie, in fuga dalla città rovente. Ma quest'anno hanno un sapore particolare.
Lavorerò ancora tre o quattro giorni a fine agosto, per le ultime consegne alla collega che prenderà il mio posto, l'ultimo saluto a chi ci sarà e per portare via le ultimissime cose, come la foto di me piccola in braccio a mio padre.
Intanto mi godo queste quattro settimane assaporando il fatto che non devo necessariamente fare tutte le manutenzioni estive perché ci sarà ancora possibilità. Intanto registro questa piacevole sensazione.
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