martedì 28 agosto 2007

La battaglia di Adrianopoli

Molto interessante la serie di "Alle 8 della sera", sulla battaglia di Adrianopoli, a cura dell'impagabile Barbero. Una battaglia di cui pochi sanno qualcosa. Nemmeno io, prima di sentire queste puntate, avrei saputo collocarla nel tempo e nello spazio.
Alessandro Barbero dimostra che questa battaglia, avvenuta in Tracia nel 378 d.C., ha cambiato la storia del mondo perchè, oltre ad essere stata una disastrosa sconfitta per i Romani, ha segnato il punto di non ritorno nel declino dell'Impero e perciò essa è molto più importante della deposizione di Romolo Augustolo del 476 d.C. che invece tutti ricordano (vedi A. Momigliano, La caduta senza rumore di un impero).
Cosa mi ha colpito? Da quello che studiamo a scuola ci immaginiamo i barbari come un'orda che premeva alla frontiera dell'Impero e che improvvisamente esondò. Niente di più falso.
I barbari erano immigrati e profughi e per secoli rappresentarono per i Romani una risorsa. Ce n'era bisogno come forza lavoro, per essere arruolati nell'esercito (alcuni addirittura divennero generali) o per essere utilizzati come schiavi (tra i ricchi era di moda avere lo schiavo goto) ed inoltre pagavano le tasse. Biondi o rossicci, alti, con la barba, erano considerati razza inferiore rispetto ai Romani, piccoli, mediterranei e bruni (come tutto è relativo!).
Nel 376 d.C. i Goti, spinti dalla paura degli Unni, diventarono una moltitudine sempre più numerosa, affamata e disperata che premeva per entrare nell'Impero sperando in un lavoro ed una terra per vivere. Inizialmente i Romani li aiutarono ad attraversare il Danubio, facendo loro promesse che poi non mantennero (a causa dell'incapacità e della corruzione dei funzionari locali romani) e cominciarono a trattarli in modo vergognoso ed a massacrarli finchè scoppiarono degli incidenti. I Goti riuscirono poi ad organizzarsi e si arrivò alla fine ad una guerra di cui la battaglia di Adrianopoli rappresenta la sconfitta più clamorosa per i Romani.
Mi è venuto automatico associare questa situazione a quella di oggi e vedere nei Goti gli odierni immigrati. Possibile che la storia non insegni nulla?

Il contenuto di queste puntate lo trovate anche nel libro:
9 agosto 378 il giorno dei barbari, edito da Laterza
Inoltre Alessandro Barbero terrà tre conferenze al Festival della mente che si svolgerà a Sarzana dal 31 agosto al 2 settembre.

11 commenti:

  1. Vedo che sei molto interessata alla storia antica. Pensare che la
    Moratti levò l'antica Roma dalle scuole. Devo ancora capire dov'è l'interesse. Infatti io alle medie non ho studiato l'Impero romano, mi ricordo qualcosa dalle elementari! Comunque poveri Romani! Erano una civiltà avanzata, che portava la democrazia ovunque andasse! Come gli Americani!
    Ciao

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  2. Non hai idea di quante volte volte a scuola ho fatto questo stesso confronto ai ragazzi, insistere sui benefici di incontro-scambio tra razze e culture è basilare eppure le mie parole sono quasi sempre vanificate da una frase dei loro genitori chiusi di mente e razzisti ( gli immigrati ci tolgono il lavoro!)...io comunque non mi scoraggio mai!...ciaooo...
    Carmela

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  3. Mi hai segnalato una trasmissione intereessante che non guardavo perchè non guardo quasi più la televisione... Questa è una buona notizia. Grazie Giulia

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  4. Vuoi dire che alla fine i civili Romani saranno di nuovo sconfitti dai barbari Padani? Ecco perché stanno preparando i fucili; la tasse è solo una scusa, e anche cretina.
    Tornando dalla Farsa alla Storia, questa è piena di date "importanti" prese a pretesto per segnare dei confini inesistenti con fatti che sul piano politico, sociale e culturale non hanno cambiato una beata mazza. L'esempio che fai tu del 476 d. C. è uno dei più eclatanti, era da mo' che l'Impero d'occidente aveva inciampato ed era cascato a faccia avanti.
    Ma anche il 1492, confine tra Evo medio e Evo moderno, è un altro bell'esempio. Come se il 13 ottobre di quell'anno (o il 1 gennaio del 1493) fosse stato rovesciato il mondo occidentale come un calzino.
    Che la Storia sia stata divisa da fatti simbolicamente importantissimi che al momento in cui sono avvenuti nessuno o quasi se n'è accorto ci può star bene. Quello che comincia ad essere demenziale è che l'Evo moderno duri dal 1492 e solo qualche prof. (!?) ha provveduto autonomamente (anche perchè chi lo decide collegialmente? l'ONU? Il Collegio dei docenti?) a fare dell'ultimo periodo due bei tronconi separati da quel fatterello insignificante che fu la Rivoluzione francese. Non vorrei che il problema stia nel non sapere come chiamare i periodi storici se dovessero diventare 6 o addirittura 7. Dal basso della mia cultura storica suggerisco questi periodi e questi nomi:

    Preistoria (invariato);
    Evo antico (invariato);
    Alto medioevo (invariato);
    Basso Medioevo dal 2001 al 2006;
    Alto Evo moderno dal 14 luglio 1789 al 9 giugno 1815;
    Basso Evo moderno dal 1816 al 2001;
    Età contemporanea dal maggio 2006 ad libitum.

    PAX VOBIS (La paco estus kun vi)

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  5. Ti invito nel mio blog a leggere il post "S.P.Q.W." che ho scritto qualche giorno fa. Siamo arrivati a conclusioni simili.-

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  6. @Lorenzo: anche mio figlio infatti come te la storia antica l'ha fatta solo in terza elementare.

    @Carmela: e' incredibile come gli Italiani non si ricordino di essere stati anche loro immigrati e maltrattati. Perche' ai ragazzi non fai leggere il libro di G.A.Stella "L'orda. Quando gli Albanesi eravamo noi"? E' un pugno nello stomaco ma e' molto istruttivo.

    @Giulia: Alle Otto della Sera e' su Radio2. Forse per questo e' valida. La radio ancora si salva.

    @Irnerio: non e' tanto "bassa" la tua cultura!

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  7. Purtroppo la storia l'hanno scritta, e la scrivono ancora, i vincitori, coloro i quali, oggi, hanno accesso all'informazione di massa e possono influenzare le altrui opinioni. Così anche sui Barbari, che ce li hanno sempre presentati come violenti, incolti, poco civili, rudi, guerrafondai, ..., ma alla fine gli stessi romani avevano bisogno delle loro braccia per continuare a sopravvivere. Poi avvenne l'inevitabine, il gigante dai piedi d'argilla cadde proprio dal di dentro, nella stessa capitale che aveva accolto alcuni di loro.
    Comunque, la storia bisognerà, poco a poco, ristudiarla per bene, alla luce di una razionalità che non conosca limitazioni, che non sia né di destra né di sinistra, né di sopra né di sotto, né dei vinti né dei vincitori.
    Alla fine, ciò che importa maggiormente, è la capacità di riflettere su determinati avvenimenti, facendoli nostri ed evitando lo ripetersi ciclico degli errori.
    Ma questo potrà solo finire nel momento in cui l'uomo non entra in una introspezione volontaria, un un gnosce te ipsum, che dovrebbe essere alla base del nostro vivere quotidiano e allora, solo allora, capiremmo che solo migliorandoci come persone potremmo migliorare il mondo e, di riflesso, coloro che ci stanno intorno. Cosicché, lo studio della storia, a mio avviso, è importante.

    Felicità

    Rino, ringraziando.

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  8. ho trovato questo post, e il tuo blog, con una ricerca su Alessandro Barbero. Proprio come si trova un message in a bottle.
    Mi sa che condividiamo parecchi interessi e posizioni :-).
    Sarai benvenuta sul mio blog, se avrai tempo e voglia di passarci, dove penso (spero!) troverai qualche piacevole sorpresa, specie cliccando su backup file mp3.

    claudia

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  9. Grazie, mi fa sempre molto piacere quando qualcuno commenta un vecchio post! :-)

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  10. Adrianopoli non fu che un pretesto per cadere...in realta' gia' allora l'impero romano era di fatto gia' caduto.Tanti trascurano la vera causa:con la fine delle guerre d'espansione non vi furono piu' le macchine umane gratuite che erano gli schiavi a mandare avanti l'economia.Di conseguenza tutti i prezzi aumentarono perche' gli uomini liberi ora dovevano produrre e costavano molto di piu'.Mantenere un grande esercito a costi simili imponeva tasse assurde,che di fatto permettevano di mantenere un esercito troppo esiguo per l'enorme estensione imperiale.Cercare di fissare i prezzi per impedire l'aumento inevitabile dei costi non servi' che a peggiorare le cose ,come qualsiasi studente di economia ben sa.I costi altissimi in relazione ad altre economie schiavistiche extra impero provocarono inoltre un grande deficit della bilancia commerciale romana..in poche parole usciva molto piu' oro di quanto ne entrasse,lasciando l'economia imperiale con cosi' poca liquidita' che il baratto alla fine riprese il sopravvento ,minando del tutto l'efficienza dell'intero sistema economico...il classico gatto che si morde la coda.L'impero romano all fine cadde per questo motivo...sempre e comunque un motivo economico e non certo militare.

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