giovedì 17 gennaio 2008

Fotoritocco o non fotoritocco?

Ammirando le belle foto di Dona mi sono detta: "Perchè non mettermi in borsa la macchina digitale in modo da averla a portata di mano e catturare delle immagini quando capita?" Non so assolutamente niente di fotografia e non ho grande senso estetico, però talvolta mi emoziono a vedere i colori del cielo o certe atmosfere che la natura offre anche nelle nostre città desolate. Mi diverto quindi a sperimentare.
E' nata subito una discussione con il marito (che è molto più esperto di me in fotografia) sulla necessità di ritoccare le foto con gli appositi programmi, non tanto per aggiungere qualche effetto speciale ma anche solo per recuperare, come dice lui, "quello che la macchina non riesce a rendere". Ha sicuramente ragione lui quando dice che la macchina non vede come l'occhio umano e quindi, se si vuole rendere l'immagine più vicina possibile a quello che si è visto, bisogna almeno correggerne la piattezza con il cosiddetto "sharpen".
Ma si sa, sono zuccona e mi intestardisco nel pensare che qualsiasi intervento faccia venir meno la spontaneità e renda in qualche modo "falsa" l'immagine. Forse vorrei che le mie foto siano "acqua e sapone" come sono io.
Psicologia spicciola a parte ecco una foto cosi' come l'ho scattata:


ed ecco la stessa foto dopo il ritocco con lo sharpen

(Per vedere la differenza bisogna cliccare sulle figure). Voi che ne dite?

19 commenti:

  1. Ma Artemisia, non sarai mica favorevole agli estrogeni! :-)

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  2. Perdonatemi: non ho occhio. In più mia moglie mi prende sempre in giro per la mia assoluta incompetenza agricolo-floreale. Insomma: non riesco a distinguere tra le due foto.
    Chiedo venia. Soprattutto a tuo marito (che è l'autore della versione con "trucchi") http://lucianoidefix.typepad.com

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  3. Sharpen?
    perdonami ma io non vedo differenza alcuna.
    In compenso adesso ho voglia di cachi

    ciao marina

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  4. Sarà che a me non piacciono i cachi, ma io preferisco quella naturale. :-) In questa si vede meglio la mano che lo regge. Nell'altra invece si vede meglio la patina del caco. Almeno a me pare così. E tra un caco e una mano umana, io preferisco la mano.
    Comunque io, che come te non capisco niente di fotografia, ho risolto in questa maniera: faccio diverse foto con diverse impostazioni, poi scelgo quella che più mi piace, ma non dal display della macchina, ma a casa su monitor del pc. Chiaramente non sempre è possibile farlo.
    Pace e benedizione
    Julo d.

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  5. io adoro fare foto
    e poi le ritocco in computer
    il mio sito www.pupazzipensieri.it ne è pieno
    se ti interessa vai nella sezione del sito, lavori- grafica e vedrai i miei ritocchi con fotoshop
    x ora ti invito a proseguire con santa pazienza e poi vedrai quanto diventerai brava col tempo !!!

    e passa da me nel blog
    c' un award blog amico x te
    se lo vuoi naturalmente!!!
    un saluto erica

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  6. Non vi preoccupate, anch'io non avrei visto la differenza se non me l'avessero fatta notare. Si tratta infatti di contorni piu' marcati. Proprio la patina del caco che ha notato Julo.

    La mano e' la mia. Non vi mettete a leggere le linee, eh! ;-)

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  7. Da parte mia non ti preoccupare: da questo punto di vista sono proprio un analfabeta.
    ;-)
    Pace e benedizione
    Julo d.

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  8. Tu puoi benissimo restare acqua e sapone o come meglio desideri
    tanto sei hià tridimensionale...
    le foto, così come scattate, rendono l'idea tridimensionale del mondo ?

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  9. Mi sembra che cambia un po' la definizione del caco, ma forse io preferisco al naturale, Costanza

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  10. Io non vedo grosse differenze, appunto. Ma preferisco la prima, decisamente.
    Buoni i cachi!
    Un bacio.
    Anna

    I commenti di Julo mi piacciono, mannaggia, dovrò ricredermi sul clero? :-))e diventare una mangiacachi, puttosto che una mangiapreti?

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  11. Sempre Luciano / Idefix.
    Guardando meglio: la prima mano (quella originale) è più vera, più bella.

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  12. Ciao,
    io non sono una fotografa, nelle foto cerco di metterci le mie emozioni che ho provato al momento dello scatto piu' che la tecnica che per altro non conosco piu' di tanto (purtroppo). Quelle poche volte che ho vinto qualche premio ad un concorso e' per il lato emozionale che ha scaturito nella giuria sia essa popolare che ufficiale piu' che per quello tecnico. Una volta avevo una vecchia reflex e li quello che tu vedevi nel mirino aggiustando luce messa a fuoco e primi piani o meno usciva poi nella foto... non c'era la possibilita' di vedere subito come veniva e tanto meno di aggiustarla poi al pc... quelle per me erano le vere foto anche se con qualche imperfezione.... ora invece le imperfezioni vengono magari create dopo e passano per buone.
    Un fotografo con la F maiuscola una volta mi disse che per scattare una buona foto per es all'esterno abbiamo a disposizione solamente pochi minuti in una giornata...
    Io non amo applicare il fotoritocco alle mie foto, anche in questo sono molto istintiva... quel che e' fatto e' fatto difficilmente poi ci metto mano. Al massimo le ritaglio, metto cornice e firma per adattarle alle esigenze del blog.
    Mi piace invece creare la poesia intorno ad una foto, abbinarci le parole o abbinare la foto ad esse.
    Quindi sto con te!
    Grazie di cuore di aver affrontato questo argomento tra l'altro citandomi, ne sono onorata ma non penso di meritarmelo tanto.
    un abbraccio
    Dona

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  13. Quando si scatta una foto sia in digitale che in pellicola e la si manda allo sviluppo in un labotatorio si crede che quello che hai fotografato sia il risultato che poi vedi in foto,ma devi sapere che la macchina che sviluppa in automatico corregge la cromaticità e i colori questo succede da sempre,il fotoritocco è un'altra cosa si possono accentuare o diminuire i colori si possono dare effetti per costruire quello che magari tu avevi in mente nel momento dello scatto,per me vale il risultato finale dare corpo ad una foto,questo ovviamente si deve evitare per foto di vacanze,dei propri figli,o di viaggi insomma quelle foto da mettere in un albun per poi sfogliare.
    Poi ognuno di noi interpreta come vuole,sono come i quadri a volte piacciono a volte no.
    Un caro saluto
    Roberto

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  14. Grazie a tutti per gli interventi. Nell'approccio diverso di Dona e di Roberto rivedo un po' le discussioni tra me e mio marito. Chissà forse noi donne siamo più emozionali?

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  15. ...se devo ritoccare gli scatti che faccio...è per la luce e gli occhi rossi. ;)

    ciao!

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  16. io non trovo il ritocco delle foto un falsarle. A volte serve proprio a ridare loro po' di verità, per esempio nel caso di foto che non hanno reso i colori come avviene con certi esterni, o l'atmosfera che c'era, oppure a personalizzarle, aggiungendo quello che i nostri occhi hanno visto.

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  17. Ma sono l'unico che non vede la differenza tra le due foto? Mi sembrano esattamente uguali! In tutti i loro particolari! Dov'è che cambia?

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  18. No, Lorenzo, non sei il solo che non vede la differenza. Basta che leggi gli altri commenti e te ne renderai conto. Inoltre la differenza semmai si vede solo se clicchi sulle foto e le ingrandisci. Si tratta di notare che i particolari sono più delineati. Ma era solo un esempio per capire se la necessità di intervenire sulle foto è sentita da tutti, da molti o solo da chi è un po' esperto dell'argomento.

    Indipendentemente dai gusti personali, la domanda che mi ponevo era questa: le foto possono rendere fedelmente quello che si è visto oppure essendo comunque un mezzo limitato (per esempio come scrive giustamente Paola non sono tridimensionali) tanto vale intervenire e sistemare quello che si crede opportuno?

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  19. per me lo "sharpen" è una cosa che si mette Ratzinger quando esce e fa freddo.
    Unodicinque

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