Sono grata agli amici che mi hanno lasciato il loro parere su come far vedere ai miei figli le irriununciabili partite della Fiorentina per il prossimo campionato (abbonamento SKY o carta Mediaset Premium?). Mediaset Premium è la soluzione più dura da digerire ma è anche la più conveniente e immediata. Sky, a parte il costo, ha il grosso difetto che Ruby chiama in modo appropriato: dipendenza. Credo infatti che l'estrema abbondanza di partite visibili sia una tentazione fortissima per i miei figli che già passano una quantità indicibile di ore davanti al PC con videogiochi di contenuto calcistico (Pro Evolution Soccer, Football Manager, Power Soccer, ecc.). Temo che con SKY finirebbero (anche se loro negano) di vedere anche Gualdo Tadino contro Nocera Umbra (soprattutto se l'alternativa è studiare).
C'è un altro aspetto che mi rende indigeste le partite sulla TV a pagamento in generale. Non mi ricordo se ho ancora confessato il mio scheletro nell'armadio: nei primi anni Ottanta avevo l'abbonamento in Curva Fiesole (quella degli ultras viola) e mi sono fatta anche qualche trasferta per seguire la Fiorentina. Ebbene sì, anche "sotto il mio giubbotto batteva un cuore viola" finchè la tragedia dell'Heysel fece traboccare il mio personale vaso di disgusto che era già piuttosto colmo. In realtà la molla principale fu quella di seguire il mio ragazzo di allora, irrimediabilmente tifoso, ma devo ammettere che mi divertivo allo stadio (mi diverte persino ora che della partita non mi importa niente!). Per me il tifo calcistico (pur trovando abominevoli tutti gli atti di violenza anche verbale) è un grande collante sociale: è cantare e urlare insieme a squarciagola, è inveire contro il giocatore avversario che ci ha atterrato il nostro, contro il nostro che non fa il suo dovere e spesso e volentieri contro le decisioni arbitrali. E' soffrire quando siamo in vantaggio di un solo goal di scarto, è piangere quando ci fanno un goal all'ultimo minuto mentre avevamo meritato la vittoria, è discutere con lo spettattore a fianco se il fuorigioco c'era o non c'era. Insomma a me le partite viste da soli sul divano di casa mettono una gran tristezza. Meglio allora andare a vederle al circolino con i vecchietti beceri.
Così, nonostante sia una soluzione ancora meno conveniente (la Fiorentina purtroppo non è l'Atalanta e poi i ragazzi sono due e pagano come adulti), abbiamo fatto due abbonamenti in curva Ferrovia (quella più tranquilla) e, per le trasferte, abbiamo promesso loro il biglietto per andare al circolo. Mi sembrano contenti della proposta. Certo, dalla curva la partita si vede di gran lunga peggio (oltre a prendersi la pioggia e il freddo) però spero che si divertano come è capitato a me.
Un ultimo bocconcino amaro non poteva mancare. Ormai tutti sanno da quest'anno è necessaria una tessera di identificativa del tifoso (praticamente una schedatura) e su questo non ho niente da obiettare, anzi. Tuttavia forse non tutti sanno che si tratta di una carta di credito prepagata da fare in banca ed ecco che anche su questa esigenza "di sicurezza" ci rispunta il business. Tant'è vero che "con la carta Orgoglio Viola puoi chiedere convenientissimi prestiti o mutui". Ma guarda un po'!
C'è un altro aspetto che mi rende indigeste le partite sulla TV a pagamento in generale. Non mi ricordo se ho ancora confessato il mio scheletro nell'armadio: nei primi anni Ottanta avevo l'abbonamento in Curva Fiesole (quella degli ultras viola) e mi sono fatta anche qualche trasferta per seguire la Fiorentina. Ebbene sì, anche "sotto il mio giubbotto batteva un cuore viola" finchè la tragedia dell'Heysel fece traboccare il mio personale vaso di disgusto che era già piuttosto colmo. In realtà la molla principale fu quella di seguire il mio ragazzo di allora, irrimediabilmente tifoso, ma devo ammettere che mi divertivo allo stadio (mi diverte persino ora che della partita non mi importa niente!). Per me il tifo calcistico (pur trovando abominevoli tutti gli atti di violenza anche verbale) è un grande collante sociale: è cantare e urlare insieme a squarciagola, è inveire contro il giocatore avversario che ci ha atterrato il nostro, contro il nostro che non fa il suo dovere e spesso e volentieri contro le decisioni arbitrali. E' soffrire quando siamo in vantaggio di un solo goal di scarto, è piangere quando ci fanno un goal all'ultimo minuto mentre avevamo meritato la vittoria, è discutere con lo spettattore a fianco se il fuorigioco c'era o non c'era. Insomma a me le partite viste da soli sul divano di casa mettono una gran tristezza. Meglio allora andare a vederle al circolino con i vecchietti beceri.
Così, nonostante sia una soluzione ancora meno conveniente (la Fiorentina purtroppo non è l'Atalanta e poi i ragazzi sono due e pagano come adulti), abbiamo fatto due abbonamenti in curva Ferrovia (quella più tranquilla) e, per le trasferte, abbiamo promesso loro il biglietto per andare al circolo. Mi sembrano contenti della proposta. Certo, dalla curva la partita si vede di gran lunga peggio (oltre a prendersi la pioggia e il freddo) però spero che si divertano come è capitato a me.
Un ultimo bocconcino amaro non poteva mancare. Ormai tutti sanno da quest'anno è necessaria una tessera di identificativa del tifoso (praticamente una schedatura) e su questo non ho niente da obiettare, anzi. Tuttavia forse non tutti sanno che si tratta di una carta di credito prepagata da fare in banca ed ecco che anche su questa esigenza "di sicurezza" ci rispunta il business. Tant'è vero che "con la carta Orgoglio Viola puoi chiedere convenientissimi prestiti o mutui". Ma guarda un po'!