mercoledì 6 ottobre 2010

Vita al cronometro

Ore 16:30, varco la soglia di casa di ritorno dall'ufficio. Ho solo un'oretta di tempo prima di andare in palestra. La prima cosa che faccio è lanciare un paio di urli in direzione dei miei figli (al piano di sopra davanti al loro inseparabile PC): uno dei due ha lasciato le scarpe davanti alla porta di casa, un altro non ha finito di sparecchiare la tavola e qualcun altro (sempre "l'altro") non ha pulito i fornelli. Dieci minuti vanno via prima di convincerli ad interrompere il loro videogioco e venire a finire il lavoro che avrebbe dovuto essere già completato. Poi metto a scaldare l'acqua per il tè che trangugio con una merenda un po' più sostanziosa del mio quasi inesistente pranzo. Nel frattempo metto sul fuoco i fagioli che ho ammollato la mattina prima di venir via di casa e predispongo velocemente in una teglia una versione abborracciata di melanzane alla parmigiana (melanzane grigliate surgelate, mozzarella, passata di pomodoro, origano e olio) pronta da mettere in forno al ritorno dalla palestra. Preparo la borsa per quest'ultima e mi cambio mentre i fagioli cominciano a bollire. Mi accorgo che le gambe necessitano di una ritoccatina di epilatore, visto che mi devo mettere in pantaloncini, e approfitto di cinque minuti a disposizione per farlo. Ma ecco che sono già le 17.30. Lascio un appunto al marito per la cena (che lui chiama "la comanda"), spengo il fornello dei fagioli, saluto i videogiocanti, inforco la bicicletta e via. Mentre pedalo attraverso il parco delle Cascine mi sovviene una domanda: ma chi me lo fa fare di fare una vita così?

7 commenti:

  1. Azzardo una proposta, tipica di madre con figli non ancora adolescenti.

    Perché il giorno che vai in palestra non preparano loro la cena?

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  2. Un ragazzo a scuola una volta mi ha detto: "Sono sempre in corsa" e sottolineo non di corsa, in corsa. E' quello che hai descritto magnificamente tu...
    Un abbraccio

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  3. Perchè la tua vitalità è incontenibile.Non riesco a immaginarti seduta in poltrona a leggere le ultime sul gossip.
    Buondì
    Cristiana

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  4. Azzardo anch'io una domanda: ma perché la vita oggi è diventata così frenetica? Non era meglio prima, quando le ore passavano lentamente ( a parte quando ti divertivi..)?
    Normalità, quiete, ma dove siete andate a finire?

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  5. Alchemilla: a parte il fatto che nei giorni della palestra, i ragazzi tornano dagli allenamenti più tardi di me, a parte che nella maggior parte dei casi cucina mio marito, comunque mai e poi mai li convincerei a cucinare cose che non mangiano (quelle dell'esempio). E comunque non è la cena il problema.

    Giulia: molto carina l'espressione del tuo allievo. La voglio usare anch'io.

    Wendy: benvenuta. Hai sicuramente ragione. Magari riuscissi a rallentare! La "normalità" per me è questa ormai da anni. Mi rivedo in quella canzone di Ligabue che dice "ci riposiamo solo dopo morti".

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