L'avvocato Cristina Cassigoli, a Ben scavato vecchia talpa in onda su Controradio, spiega che l'istituto del patrocinio a spese dello Stato consente di avere la tutela legale alle persone (anche cittadini stranieri, pensate un po') che non possono permettersi di avere un avvocato, sia per aprire una causa che per difendersi. Riguarda sia le cause penali che civili, amministrative, contabili, tributarie ed anche le separazioni. I requisiti per poterne usufruire sono un reddito annuale del nucleo familiare imponibile inferiore a 10.628,16 Euro. Se il conflitto è contro un familiare vale il reddito personale e questo può essere utile per le casalinghe che vorrebbero separarsi ma rinunciano alla causa perché pensano di non poter permettersi l'avvocato o accettano quello del marito. Una recente normativa prevede il diritto al patrocinio gratuito senza limiti di reddito in caso di violenza sessuale. Contrariamente a quanto si può immaginare, il legale non viene assegnato d'ufficio ma si può sceglierlo in una lista molto ampia.
Si tratta di uno strumento poco conosciuto e non meraviglia apprendere che, anche se qualsiasi avvocato dovrebbe renderlo noto, spesso questo non avviene. Ci pensa invece l'associazione Prima Consulenza di cui fa parte l'avvocato Cassigoli.
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