Così comincia un'audiolettera di un ottimo giornalista di Controradio, Raffaele Palumbo, sul tema della comunicazione. Si prende spunto da una recente affermazione di Pier Luigi Bersani che, secondo Palumbo, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Darsi una trama istituzionale che sia coerente con le esigenze di governance di questo problema qua, che va messo in orizzontale, come abbiamo detto, ma che può avere anche verticalmente delle strumentazioni che possono essere messe a disposizione di un ben inteso federalismo."
L'audiolettera prosegue riportando altri esempi di comunicazione politica, da quella della vecchia Tribuna Elettorale, ad Aldo Moro nel 1966, alla volgarità dei leghisti, alla rozzezza di Di Pietro, all'arroganza di La Russa, alle barzellette di Berlusconi, alla retorica di Vendola, all'amabilità di Renzi. Il tutto accostato alla supercazzola di Amici miei.
Questa audiolettera mi è piaciuta molto sia come elettrice del centrosinistra sia perchè il tema mi sta molto a cuore (e ne ho già scritto in un accorato post precedente), tanto che mi sento di sottoscriverla punto per punto.
Non ho niente contro Bersani che, anzi, mi sembra una persona seria e preparata, ma quando lo sento parlare mi fa pena (anche rabbia, ma soprattutto pena). Non vi faccio il solito riassuntino perché vorrei davvero che ascoltasse l'audio qui (dura circa 18 minuti).
Che succede quando la politica parla così? Si chiede Palumbo e me lo chiedo anch'io da tempo.
"Rigorose, chiare, giuste, necessarie, comprensibili e magari emozionanti sono le parole di una politica perseguita con onestà e spirito di servizio."
Siamo messi molto male e concordo anche io con questa lettera che vorrei sottoscrivere e magari scriverne anche altre.
RispondiEliminaUn abbraccio e augurissimi a te e famiglia