Ci passo davanti in bicicletta da anni recandomi in palestra, ma non avevo mai fatto caso al cartello un po' artigianale che recita "vendita diretta". O forse l'avevo anche notato ma subito archiviato nella mia mente pensando che si riferisse a piante. Invece in occasione della fiera agricola di questo autunno ho sentito dei ragazzi dell'età dei miei figli che pubblicizzavano la cosa: "Siamo studenti dell'Istituto Tecnico Agrario. Venite a comprare i nostri prodotti. Abbiamo olio, vino e ortaggi."
Già, perché non provare? Così, in alternativa o in aggiunta al mercatino di campagna amica del venerdì, il sabato mattina facciamo un salto all'I.T.AGR. (storico istituto, erede della Regia scuola di Pomologia e Giardinaggio). Bisogna andarci presto perché i prodotti freschi sono pochi e finiscono subito. Però sono buoni e convenienti: in questo periodo porri, cavoli, rape, cachi. Il vino, venduto in confezioni da 5 e 10 litri con il rubinettino da cui spillarlo, non è male. Talvolta si riesce anche a trovare le uova fresche mentre con l'olio dell'anno scorso hanno fatto delle ottime saponette aromatizzate alla lavanda.
Un modo per comprare prodotti locali e contribuire alle entrate di una scuola pubblica. Perché non ci ho pensato prima?
quando ce la farò a tornarci voglio riprendere a frequentare il mercatino della Coldiretti dove andavamo il sabato mattina, marina
RispondiEliminaGrazie, Marina, di essere passata di qui. Mi fa molto molto piacere.
RispondiEliminaOttima idea Artemisia. Io te ne aggiungo un'altra per contribuire invece ai fondi dell'Università. Invece di andare a spendere capitali ingenti per i vari vinaini che affollano la città (tra i quali ti consiglio quello all'inizio di Via Gioberti, vicino a Piazza Alberti), perché non comprare il vino prodotto dall'università dalle parti di Montesperoli? Facci un salto: anche il luogo è fantastico, dato che si tratta di un'antica villa medicea.
RispondiEliminaA presto
Gianluca
Grazie, Gianluca, ne terrò sicuramente conto.
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