domenica 16 dicembre 2012

Corruzione e appalti

Alberto Vannucci insegna Scienze Politiche all'Università di Pisa ed ha publicato un libro dal titolo "Atlante della corruzione". Ne ha parlato sia a Le Storie - Diario Italiano che a Fahrenheit Radio 3.
Inevitabile lo scoramento che viene a sentire che l'Italia ha un livello di corruzione superiore al Rwanda e pari al Ghana e alla Macedonia, e che, rapportato al livello di sviluppo economico è il paese più corrotto al mondo (dopo la Grecia).
Una cosa in particolare mi ha colpito di quello che ha detto Alberto Vannucci a Fahrenheit perchè mi sono sentita chiamata in causa: 
"In Italia vi sono troppe leggi e spesso molto oscure. Un'inflazione normativa che riguarda a cascata anche gli aspetti più pratici e che fa sì che tutti sono esposti a poter essere accusati di essere nella illegalità. Nessun cittadino e nessun operatore economico ha più la certezza che la sua attività sia immune da una possibile contestazione o una possibile sanzione. Con tutta la buona volontà neanche gli esperti riescono più ad avere una visione a 360 gradi di quelle che sono le disposizioni da rispettare. Figurarsi il comune operatore economico."
Questa affermazione fotografa esattamente la sensazione che il mio direttore, come rappresentante legale dell'ente, ed io, come funzionaria pubblico, proviamo ad ogni circolare che arriva in materia di appalti, ad ogni decreto legislativo che si stratifica. Una sensazione di smarrimento, di impotenza, di inadeguatezza e di rischio. Per nostra fortuna, non gestiamo grosse gare e grandi appalti. Tuttavia ci viene detto che la legge non fa differenza tra spendere 10 Euro di soldi pubblici o un miliardo. Il codice degli appalti del 2006 doveva mettere in chiaro una volta per tutte cosa fare per affidare un contratto pubblico "nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza". Belle parole! Peccato che non si faccia in tempo ad emanare, studiare, imparare, applicare il codice che esce quell'altro bel tomo del regolamento del 2010! Peccato che negli ultimi due anni ci abbiano bombardato di norme (tracciabilità dei flussi, decertificazione, small business act, spending review 1, spending review 2, ecc.) talvolta in contraddizione tra loro. Per questo, giustamente, Vannucci dice che nemmeno gli esperti hanno una visione chiara e completa di cosa fare formalmente.
E' chiaro che si tratta di adempimenti formali perchè mai mi sognerei di favorire un'impresa per mio tornaconto personale. Però non posso escludere, io piccola ragioniera di periferia, di non aver sbagliato qualche cosa, di aver applicato male le norme, di aver ignorato qualche disposizione. L'ufficio legale del mio ente è buono solo a mandarmi i link delle leggi che escono e il mio capo allarga le braccia e confida nell'assicurazione a copertura dell'eventuale danno erariale. Ma io ci credo poco nelle assicurazioni e preferirei stare tranquilla.
Nessuno mi leva dalla testa che fare una bella tabula rasa della bizantina stratificazione di norme ed emanare, per tutti gli ambiti della vita sociale, poche ma chiare leggi farebbe fare un bel salto di qualità al nostro paese, rilancerebbe l'economia (mi metto nei panni degli imprenditori e delle scartoffie che devono fare per aggiudicarsi una misera fornitura), e permetterebbe una lotta più immediata ed efficace alla corruzione, in barba alle frotte di avvocati, fiscalisti ed esperti che ingrassano con consulenze, corsi e contenziosi in materia di appalti. Ma siamo sempre stati un paese di Azzeccagarbugli.

Vedi anche:
DURC!
RUP, CIG, CUP, DURC...bum!


3 commenti:

  1. mia figlia, funzionaria del Min del Lavoro e che segue progetti di conciliazione (lavoro-casa) dice esattamente le stesse cose!
    è scoraggiata come cittadina e ansiosa come funzionaria...
    marina

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  2. Ma non ci fu un tipo con il lanciafiamme, famoso anche per la peggior legge elettorale del mondo, che fu pagato per lungo tempo come Ministro della Semplificazione e si vantò di aver cancellato alcune migliaia di leggi inutili?:-))))

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    1. Probabilmente invece di "Semplificazione Normativa" si sono sbagliati e han letto "Semplificazione Cerebrale". È stato solo un malinteso.

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