Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un
pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci
dentro e annaspare per poi tornare a galla. Questo è il vero guaio delle donne. Le donne pensano molto a loro stesse, ci pensano in un modo doloroso e febbrile che è sconosciuto ad un uomo. (...) Le donne hanno dei figli e quando hanno il primo bambino comincia in
loro una specie di tristezza che è fatta di fatica e di paura. E' il senso di non poter disporre della propria vita. E' l'affanno di dover difendersi dalla malattia e dalla morte, perché la salute e la vita della donna è necessaria al suo bambino.(…) Le donne sono una stirpe disgraziata e infelice con tanti secoli di
schiavitù sulle spalle e quello che devono fare è difendersi dalla loro
malsana abitudine di cadere nel pozzo ogni tanto, perché un essere
libero non casca quasi mai nel pozzo e non pensa quasi mai a se
stesso ma si occupa di tutte le cose importanti e serie che ci sono al
mondo e si occupa di se stesso soltanto per sforzarsi di essere ogni
giorno più libero.
Natalia Ginzburg, Discorso sulle donne, 1948
Mia carissima,
ti confesso che nel pubblicare il tuo discorso ho dovuto vincere una sorta di pudore poichè anch'io, come tutte le donne, ho grande e antica pratica di pozzi. Ma al contrario di te io credo che questi pozzi siano la nostra forza. Poiché ogni volta che cadiamo nel pozzo
noi scendiamo alle più profonde radici del nostro essere umano e nel
riaffiorare portiamo con noi esperienze tali che ci permettono di
comprendere tutto quello che gli uomini, i quali non cadono nel pozzo, non comprenderanno mai.
Alba De Cespedes