Nell'ambito di un corso per attivisti della Campagna Abiti Puliti, che sto seguendo, un momento particolarmente coinvolgente è stata la visione del film-documentario "China blue". Un film che andrebbe fatto vedere in tutte le scuole.
Esso mostra la realtà di una fabbrica cinese di jeans dove lavorano soprattutto ragazze giovanissime (tra i quattordici e i sedici anni) venute dalle campagne e disposte a lavorare anche sedici ore al giorno pur di guadagnare il più possibile e mandare qualche soldo alle famiglie. Le ragazze vivono nel dormitorio annesso alla fabbrica e non sempre riescono a tornare a casa una volta l'anno nelle vacanze di capodanno per rivedere le famiglie perchè non sempre riescono a risparmiare i soldi necessari per il viaggio.
Gli ispettori mandati dalle multinazionali non trovano mai niente di grave perchè le ispezioni sono annunciate e i lavoratori sono istruiti a mentire (sulla loro età, sulle ore di lavoro, ecc.).Esso mostra la realtà di una fabbrica cinese di jeans dove lavorano soprattutto ragazze giovanissime (tra i quattordici e i sedici anni) venute dalle campagne e disposte a lavorare anche sedici ore al giorno pur di guadagnare il più possibile e mandare qualche soldo alle famiglie. Le ragazze vivono nel dormitorio annesso alla fabbrica e non sempre riescono a tornare a casa una volta l'anno nelle vacanze di capodanno per rivedere le famiglie perchè non sempre riescono a risparmiare i soldi necessari per il viaggio.
Le ragazze cuciono questi pantaloni destinati all'esportazione verso i paesi occidentali e si chiedono chi mai li indosserà visto che sono così lunghi e con la vita così larga. E così Jasmine, la protagonista, decide di mettere di nascosto una lettera nella tasca di un paio di jeans destinata a chi comprerà quel capo nella quale racconta la sua condizione di giovane operaia.
Il film, girato tra mille difficoltà a causa del controllo asfissiante delle autorità cinesi, non mi ha raccontato nulla di quanto già non sapessi ma è stato comunque scioccante dare dei volti ad una ingiustizia di cui noi, consumatori occidentali, siamo i complici, più o meno consapevoli.
China blue è prodotto da una casa indipendente e uscirà in Italia solo in DVD acquistabile online dal 20/11/07.
Sembra proprio un documentario interessante; se riesco a stare alzato domani sera (ho un raffreddore da paura!) ci guardero` sicuramente!!!
RispondiEliminaHo riflettuto tanto in passato sulla situazione cinese... è una spirale che si rincorre infatti il mercato globale "spinge" a sfruttare l'acerbo mercato orientale dove le multinazionali se ne approfittano (figurati quindi se scoprono gli altalini) perchè non esistono le minime ed essenziali regole lavorative.. però al contempo ai cinesi fa "piacere" poichè è una speranza per poter sopravvivere..
RispondiEliminaDa dei timidi spiragli però nel futuro vedo che tale situazione si evolvera in positivo, il regime cadrà inevitabilmente e i cinesi potranno rivendicare i propri diritti, il mercato si stabilizzerà e...
Bellissimo documentario che fai bene a ricordare, Giulia
RispondiEliminaMarco (ed altri) se non avete il videoregistratore, vi consiglio di registrare tramite il sito:
RispondiEliminahttp://www.vcast.it/
che offre un servizio di podcasting.
Cioe' si possono programmare registrazioni che vengono tenute sul sito massimo tre giorni entro i quali bisogna scaricare i file.
Naturalmente Mediaset li ha diffidati e quindi i canali Mediaset non sono registrabili. La Rai, La7 ed anche altri canali sono invece (ANCORA) registrabili.
PS non mi parlare di raffreddore: e' 10 giorni che combatto la mia battaglia contro il morbo!
Io ho cominciato proprio in questi giorni un lungo discorso sul lavoro minorile, in classe! Casca a fagiolo!
RispondiEliminaCercherò di non mancarlo, sembra molto interessante anche se doloroso.
RispondiEliminagrazie marina
Le trasmissioni più inteessanti le mandano in onda a delle ore assurde,come se la gente non lavorasse,il giorno dopo.
RispondiEliminaPer fortuna c'è il videoregistratore.
Grazie
Cristiana
Spero di non mancarlo neanche io..Sia per l'argomento che..perchè in genere i tuoi consigli di visione sono sempre molto utili..
RispondiEliminaCiao,
Frida
E' da molto che tramite le mie letture e qualche film al cinema mi interesso della realta' cinese di un tempo e contemporanea, non manchero' di vedere anche questo film-documentario.
RispondiEliminadona
Molto bello, da proporre davvero a scuola... Costanza
RispondiEliminaSplendido documentario, proposto in orario assurdo (complimenti vivissimi alla Rai): seguo anch'io Abiti Puliti, mi indigno nel vedere certe cose ma mi rendo conto che ad alimentare le speranze di una vita economicamente migliore di milioni di Cinesi siamo proprio noi Occidentali con il nostro consumismo compulsivo. Se riuscissimo ad essere un poco più sobri, forse molti non lavorerebbero (nelle fabbriche-prigioni di vestiti) ma chi lavora potrebbe avere condizioni migliori...
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