mercoledì 15 ottobre 2008

La caduta di Costantinopoli

Interessante e affascinante la serie di Alle otto della sera dal titolo "29 maggio 1453: la caduta di Costantinopoli", raccontata dalla calda voce della storica Silvia Ronchey.
Tutti sanno quanto fu simbolicamente importante quell'episodio, tanto da indicare quella data come la vera fine dell'Impero Romano e l'inizio dell'età moderna, però la Ronchey è particolarmente abile a tracciare l'atmosfera che si respirava in questa enclave bizantina in terra musulmana, a sottolineare l'atteggiamento ambiguo di Genova e Venezia con il loro protocapitalismo dei traffici ed infine a raccontarci l'avvenimento anche dall'altra parte, quella musulmana.
La caduta di quella che era chiamata "Il faro del mondo" o "La città delle città", viene descritta ovviamente come una conquista ma con tono poetico, quasi come una seduzione, dallo storico turco Tursun Bey, biografo ufficiale di Mehmet II. Per il giovane sovrano la conquista di Costantinopoli era infatti un'idea fissa. Egli provava, dice la Ronchey, per questa città un'attrazione fisica, come una giovane sposa a cui avevano aspirato molti sultani dell'Islam, come per una donna desiderata in modo incontenibile dopo un lunghissimo corteggiamento.
Sentite come la descrive Tursun Bey nel libro "La conquista di Costantinopoli"

"Quando l'ombra dei capelli arruffati della notte simile al volto di una schiava greca scese sul giorno, i guerrieri della fede traversarono il fossato e appoggiarono scudi e scale alte come il cielo alle mura delle torri. La battaglia durò fino al mattino finché i soldati del giorno non ebbero irrorato di sangue le lande dell'aurora per contendere la torre celeste del castello dello zodiaco al negro emiro della notte che l'aveva occupata."

Dall'altra parte però la conquista fu un bagno di sangue, morte e devastazione.
Un altro momento suggestivo è quando la Ronchey racconta che, alla vigilia dell'assalto definitivo, c'era una sorta di guerra di suoni: campane e cori di riti religiosi da parte dei Bizantini e tamburi sciamanici dalla parte dei Turchi, i quali, originari delle steppe, avevano nelle loro mani quest'arma psicologica potentissima.
Bello anche il confronto tra i due discorsi che, secondo le fonti, Mehmet II da una parte e Costantino XI dall'altra fecero agli ufficiali il 28 maggio, alla vigilia della battaglia.
Mehmet II tenne un discorso meraviglioso enumerando le voluttà del paradiso islamico ai credenti morti in combattimento per poi passare più prosaicamente ad elencare puntigliosamente le ricompense terrene. Descrisse tutto ciò di cui rigurgitava la città, oggetti preziosi, bei palazzi e giardini, ma soprattutto sottolineò la bellezza delle donne e anche degli adolescenti. "Oggi vi faccio dono di una città immensa, la capitale degli antichi Romani, il centro di tutta la terra".
Il discorso di Costantino XI invece fu molto semplice, come del resto era la sua personalità, poco politica e molto marziale. "Ci sono 4 ragioni per cui un Greco deve essere sempre pronto a morire: o per la sua fede, o per la sua patria, o per la sua famiglia o per il suo imperatore. Adesso che queste ragioni sono presenti tutte e quattro, quando se non adesso bisogna essere pronti a morire?"

Per chi predilige la lettura, il contenuto di queste puntate corrisponde lo può trovare nel libro omonimo mentre qui trovate un articolo su La Stampa.

11 commenti:

  1. Garzie della segnalazione, mi hai davvero incuriosito e penso che comprerò il libro (sempre preferibile, credo, al filmato !). Mi intriga molto quest' idea quasi sensuale della conquista di una città.

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  2. Solo due piccole precisazioni:
    - i libri sono due, quello di Tursun Bey e quello della Ronchey;
    - Alle otto della sera sono trasmissioni radiofoniche, non filmati.

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  3. Meraviglioso post!
    Si saranno forse dimenticati del cannone turco, fuso dall'ungaro Urban, di 48 tonnellate che sparava palle di granito da 500 kg.? Aprì un varco, dove ora c'è la porta Topkapi, ovvero porta del cannone, che permise l'assalto finale.
    E a cultura bizantina alimentò sia l'Umanesimo che il Rinascimento.

    Rino, di poche parole.

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  4. No, Rino, la Ronchey non se n'e' dimenticata affatto. Ne parla molto di questo mega cannone. Me ne sono dimenticata io! :-)
    Un'altra cosa interessante che racconta e' che le mura di Costantinopoli, che erano ancora le poderose mura di Teodosio del V secolo, si sgretolavano perche' non reggevano le vibrazioni dei cannoni bizantini, quasi fossero anch'esse un simbolo di un passato che non c'era piu'.
    "Meraviglioso" mi sembra eccessivo. Mi piace semplicemente condividere con voi le cose che mi sono piaciute.

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  5. Sulla caduta di Costantinopoli è uscito un libro
    bellissimo 1453- La caduta di Costantinopoli di Roger Crowley. l'ho regalato a ugo che è un cultore di quel periodo e poi me lo sono letto pure io
    ciao, marina

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  6. ...non sono un amante delle battaglie, guerre, assedi. Tutto profuma di sangue. Anche se il taglio che viene dato è romantico, non dimentichiamoci che fu per sempre un fatto cruento e violento. A me che sono gandhiano fino al midollo il ricordo di questi avvenimenti fa sempre venire la pelle d'oca.

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  7. Davvero interessante questo post: è bello rispolverare vecchi argomenti storici dei quali si sono dimenticati gli avvenimenti che hanno caratterizzato quel percorso. Un articolo che porta a riflettere, grazie anche per la segnalazione dei due libri.
    Annamaria

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  8. Sul nostro blog http://gruppo_lettura.blog.tiscali.it/ abbiamo inserito un elenco di siti dove è possibile reperire audiolibri ed un elenco di podcast interessanti ed a carattere divulgativo. Se ne conoscete altri segnalateceli :-)
    Ciao arte :-)
    Ma poi i cervi li hai visti o sentiti? Da me hanno finito gli amori una settimana fa circa, per cui non si sentono più.

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  9. Certo che li ho sentiti, Giam, proprio vicino a casa tua. L'ho raccontato in un precedente post.

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  10. Ciao Artemisia, non sai che piacere ho provato nel leggere questo post, soprattutto, lo devo confessare, perchè sono una vera estimatrice del programma radiofonico. Mi piace da matti e lo trovo veramente un modo per imapare senza alcuna fatica, ma anzi lasciandosi cullare da queste bellissime voci.

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  11. Ciao M.Cristina. Anch'io l'adoro questa serie di trasmissioni ed infatti ne parlo spesso.

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