Mio figlio in questi giorni ha portato a casa la foto della sua classe: seconda liceo scientifico. Non è ovviamente quella che vedete sopra per motivi di riservatezza. Si tratta infatti della foto della mia classe alla sua età.
Non so perché ma quando i miei figli portano la foto della classe mi piace guardarla insieme a loro e cercare di indovinare la personalità dei suoi compagni, il ruolo che hanno all'interno della classe e magari qualche cosa delle loro famiglie.
E' un gioco che mi diverte. Talvolta ci indovino, talvolta no. E' un modo anche per conoscere di più l'ambiente nel quale essi passano una parte importante della loro giornata e del quale noi genitori sappiamo quel poco (veramente poco) che trapela dai loro racconti.
Nella foto in questione prima di tutto mi ha colpito la maggioranza numerica delle ragazze sui maschi (13 contro 7). Sarà solo un caso oppure sono caduti finalmente i pregiudizi secondo i quali le materie scientifiche sono più maschili e quelle letterarie più adatte alle donne?
Quindici-sedici anni sono gli anni dei brufoli, della produzione copiosa di sebo che unge i capelli (per fortuna ora c'è il gel a mascherare), di quell'aspetto ibrido tra il bambino e l'adulto che non rende certo giustizia delle caratteristiche fisiche di una persona. Insomma, diciamolo, gli adolescenti sono proprio bruttini, poverelli.
Per fortuna però regna il sorriso tra i compagni di mio figlio. Sembrano tutti così spensierati, tranne due ragazze che sedute in prima fila sono serissime, anzi, hanno proprio l'aria cupa. Siedono un po' distaccate fisicamente mentre tutti gli altri si abbracciano o si tengono la mano. Chissà perché queste due ragazze sono così ombrose.
Quanto a look le ragazze sono tutte uguali: tutte rigorosamente con i capelli lunghi, la riga laterale e la testa reclinata da un lato. Ci sono due gemelle che non si assomigliano per niente ed infatti mio figlio mi dice che sono molto diverse anche come carattere: una più simpatica e meno brava a scuola, una che colleziona bei voti ma anche diverse antipatie. Non è così singolare questo. Anche nella mia classe alle superiori c'erano due gemelli (che invece fisicamente si assomigliavano moltissimo) che ci tenevano a fare sempre cose diverse, a frequentare amici diversi. Tra l'altro uno dei due è stato anche il mio primo amore.
Tornando alla nostra foto, l'unica che ha un look un po' diverso è la mia preferita: una ragazza cinese, con il suo caschetto nero, gli occhiali ed un sorriso radioso. Mi piace tanto questa ragazza perché è bravissima a matematica ma riesce bene anche in tutte le altre materie. Non so come sia la sua famiglia ma ho visto che ai colloqui con i genitori accompagna la madre probabilmente per aiutarla con la lingua.
"Per forza", dice mio figlio, "non ha nient'altro da fare che studiare!". Secondo me non è vero, perché anzi la vedo sempre chiacchierare con gli altri ragazzi. Forse è solo un po' invidioso perché è una ragazza intelligente che dà le pappe a tutti loro maschi, lunghi lunghi, pelosi e brufolosi.
Non so perché ma quando i miei figli portano la foto della classe mi piace guardarla insieme a loro e cercare di indovinare la personalità dei suoi compagni, il ruolo che hanno all'interno della classe e magari qualche cosa delle loro famiglie.
E' un gioco che mi diverte. Talvolta ci indovino, talvolta no. E' un modo anche per conoscere di più l'ambiente nel quale essi passano una parte importante della loro giornata e del quale noi genitori sappiamo quel poco (veramente poco) che trapela dai loro racconti.
Nella foto in questione prima di tutto mi ha colpito la maggioranza numerica delle ragazze sui maschi (13 contro 7). Sarà solo un caso oppure sono caduti finalmente i pregiudizi secondo i quali le materie scientifiche sono più maschili e quelle letterarie più adatte alle donne?
Quindici-sedici anni sono gli anni dei brufoli, della produzione copiosa di sebo che unge i capelli (per fortuna ora c'è il gel a mascherare), di quell'aspetto ibrido tra il bambino e l'adulto che non rende certo giustizia delle caratteristiche fisiche di una persona. Insomma, diciamolo, gli adolescenti sono proprio bruttini, poverelli.
Per fortuna però regna il sorriso tra i compagni di mio figlio. Sembrano tutti così spensierati, tranne due ragazze che sedute in prima fila sono serissime, anzi, hanno proprio l'aria cupa. Siedono un po' distaccate fisicamente mentre tutti gli altri si abbracciano o si tengono la mano. Chissà perché queste due ragazze sono così ombrose.
Quanto a look le ragazze sono tutte uguali: tutte rigorosamente con i capelli lunghi, la riga laterale e la testa reclinata da un lato. Ci sono due gemelle che non si assomigliano per niente ed infatti mio figlio mi dice che sono molto diverse anche come carattere: una più simpatica e meno brava a scuola, una che colleziona bei voti ma anche diverse antipatie. Non è così singolare questo. Anche nella mia classe alle superiori c'erano due gemelli (che invece fisicamente si assomigliavano moltissimo) che ci tenevano a fare sempre cose diverse, a frequentare amici diversi. Tra l'altro uno dei due è stato anche il mio primo amore.
Tornando alla nostra foto, l'unica che ha un look un po' diverso è la mia preferita: una ragazza cinese, con il suo caschetto nero, gli occhiali ed un sorriso radioso. Mi piace tanto questa ragazza perché è bravissima a matematica ma riesce bene anche in tutte le altre materie. Non so come sia la sua famiglia ma ho visto che ai colloqui con i genitori accompagna la madre probabilmente per aiutarla con la lingua.
"Per forza", dice mio figlio, "non ha nient'altro da fare che studiare!". Secondo me non è vero, perché anzi la vedo sempre chiacchierare con gli altri ragazzi. Forse è solo un po' invidioso perché è una ragazza intelligente che dà le pappe a tutti loro maschi, lunghi lunghi, pelosi e brufolosi.
Anch'io ho conservato alcune foto di classe, mie alle elementari, e dei miei alunni alle medie
RispondiEliminaSono ricordi piacevoli di un'età in cui si è ancora piccoli anche se si vorrebbe essere già un po' più grandi
In questi ultimi anni non ho fatto più foto ricordo, un po' per la cosidetta privacy, un po' perchè alcuni di loro hanno cambiato completamente le loro vite da adulti ed hanno avuto problemi, incidenti e si sono persi
quindi preferisco ricordare come erano tra i banchi di scuola, ancora innocenti!!!
ciao un saluto erica
dà le pappe, è bellissimo!
RispondiEliminami piace quando metti foto e ci fai seguire i tuoi pensieri
marina
Ho provato a fare il gioco della personalità, mi sono particolarmente soffermato sulla seconda ragazza in piedi da sinistra, ecco le mie deduzioni:
RispondiEliminapoliticamente di sinistra, estremamente attiva( le sue giornate sono di 26 ore), ama la natura, ama il trekking, portata per i numeri,( ma questo si evince anche dal titolo della foto: ragioneria), molta ginnastica e la sua nonna le faceva delle raccomandazioni riguardanti "Gilda".
Ci ho azzeccato?
Un abbraccio anche a R.
Sileno
Che figata il microcosmo di una classe, perfetta metafora della società, con i suoi onesti, disonesti, simpatici, antipatici, attivi, apatici, belli, brutti, di successo e sfigati. E che bello spulciare tra i tuoi ricordi e le tue considerazioni ! Mi piace anche l' immagine della ragazza cinese, ma sai come si integra nella classe ?
RispondiEliminaSileno, il ritratto è azzeccatissimo(tranne il "portata per i numeri" :-( ) ma la ragazza che hai indicato non sono io! Sono la quarta seduta da sinistra.
RispondiEliminaBelphagor: sì è vero, il microcosmo "classe" è sempre molto interessante e quella di mio figlio anzi si presta anche poco. Per fortuna non c'è infatti il classico ciccione preso di mira da tutti, la classica bellona, la classica secchiona bruttina, il classico bellimbusto, ecc. Anche la ragazza cinese, pur brava, credo che sia piuttosto integrata e ciò è miracolosamente positivo.
Forse è sintomatico che nessuno ha preso 7 in condotta in pagella.
Non ci crederai ma ci avevo preso, su quale fossi tu !
RispondiEliminasaı che lo faccıo sempre anche ıo con le foto dı classe deı mıeı amıcı?
RispondiEliminale adoro, cı passo gıornate.
oramı conosco tuttı queı ragazzı che, veramente, non ho maı vısto.
non generalızzıamo pero!!!! non sıamo tuttı bruttını!!!
"Cosa hai fatto oggi?"
RispondiElimina"Boh!"
Ma tu, Saretta, sei bellissima!!!!
RispondiEliminaPandoro: exactly, le informazioni sono proprio quelle
Baci a tutti e due
:-) che dejà vu!!..
RispondiEliminama lo sai che alcune/i tuoi compagni di classe sembrano i sosia di alcuni dei miei?!...
Ciao
Stefi t.
Sono svegli i ragazzi della seconda generazione, proprio come quella ragazzina cinese. Il mio pensiero va subito alla lega che vorrebbe le classi differenziate, ma mi dispiacerebbe rovinare questo bel post.
RispondiEliminaChissà chi è Atemisia nella foto?
io ho avuto una fortuna con Bellicapelli: i suoi compagni di classe hanno frequentato la mia casa praticamente da sempre e quindi non ho dovuto "immaginare" il loro carattere ma l'ho scoperto direttamente. La nostra casa è stata sempre aperta anche in nostra assenza (e questo a volte si è risolto in qualche......eccesso)e questo ha fatto si che familiarizzassimo quasi con tutti; c'è da dire che c'eravamo abituati ad avere la casa piena anche all'improvviso, a volte, e a dover inventare un menù dell'ultimo minuto. Questo ha creato un bel clima tra noi genitori ed i ragazzi.
RispondiEliminaGrazie del passaggio, Incarcerato. Quarta seduta da sinistra.
RispondiEliminaSeneca52: anche a me piacerebbe avere per casa gli amici dei miei figli ma sono molto orsi e non invitano mai nessuno. D'altra parte anche noi ci siamo poco e quindi nella maggior parte dei casi non avremmo comunque modo di conoscerli.
Alle superiori le ragazze danno sempre le pappe ai ragazzi lunghi lunghi e brufolosi. Credo che sia perche' l'attivita' principale dei ragazzi sia di correre dietro alle ragazze, sia pur solo con il pensiero.
RispondiEliminaRiguardo alla tua foto, secondo me sei, tra quelle sedute, la terza a partire da destra, quella coi capelli e la maglia scuri e quell'aria da secchiona.
ooops... sorry, ho letto i commenti precedenti solo dopo aver inserito il mio. Evidentemente ero molto lontano dall'indovinarci
RispondiEliminaSai anch'io mi soffermavo a guardare i compagni di classe, e mi piaceva chiedere informazioni o supporle, almeno per quelli che non conoscevo di persona. L'adolescenza è un periodo strano, una sofferenza per i ragazzi ed anche per i genitori che a loro volta cercano di comprendere e aiutare, (sperando che lo facciano).
RispondiEliminaCiao cara, felice giornata! E' sempre un piacere leggere le tue considerazioni.
A*
;-) bellissimo quello in mezzo con quella faccia da jimmy carter
RispondiEliminaNon ti dico quante foto di clase conservo, una collezione. Sono davvero divertenti soprattutto quando incontri alcuni dopo un bel po' di anni... Tanti ricordi, a volte troppi.
RispondiEliminaGiulia