Sabato pomeriggio mi è toccata la partita di mio figlio tredicenne. Il centroavanti della squadra avversaria era un ragazzino "con qualche problemino". Polemico e dispettoso, decisamente più alto delle media dei ragazzi, tentava continuamente lo scatto verso la porta avversaria, probabilmente abituato ad avere la meglio sui difensori incaricati di marcarlo. Ha trovato però in mio figlio un avversario con le gambe altrettanto lunghe ma un po' più veloce. Dopo tre o quattro volte che si è trovato tarpato nelle sue azioni personali, il campioncino si è innervosito e ha cominciato ad atterrare il difensore, a tirarlo per la maglia, a mollargli pedate, ecc. Insomma una provocazione continua e non solo nei confronti di mio figlio. L'arbitro sembrava piuttosto distratto e incapace di frenare il nervosismo che saliva in campo. Per fortuna, mio figlio e i suoi compagni non hanno reagito (aiutati dal fatto che stavano vincendo).
Alla fine della partita mi sono complimentata con mio figlio per aver giocato bene e soprattutto per aver mantenuto il suo self control.
"Guarda, mamma, che non sono mica un cretino: l'avevo capito che era un coglione".
Chapeau.
Alla fine della partita mi sono complimentata con mio figlio per aver giocato bene e soprattutto per aver mantenuto il suo self control.
"Guarda, mamma, che non sono mica un cretino: l'avevo capito che era un coglione".
Chapeau.
Nove volte su dieci i nostri figli sono meno incapaci di quanto pensiamo.
RispondiEliminaBisogna solo vigilare sulla decima...
A proposito di partite di calcio fra ragazzini, sono rimasta senza parole quando mi hanno detto che alcuni genitori incitano senza ritegno i loro figli a picchiare gli avversari come fose una vera e propria guerra.
RispondiEliminaMa che lavoro è?!?
CON cotanta madre...
RispondiEliminaCristiana
Dichondra repens è un’erbacea a portamento strisciante, appartenente alla famiglia delle Convolvolacee. I fusti prostrati, sui quali si inseriscono le tenere foglioline tondeggianti, ramificano molto velocemente e permettono alla pianta di propagarsi con estrema rapidità conferendole, in condizioni climatiche favorevoli, le caratteristiche di una vera e propria pianta infestante. Si può coltivare pressapoco in tutte le fasce climatiche del nostro territorio, sebbene prediliga le alte temperature, alle quali vegeta continuamente per 12 mesi all’ anno, su suoli acidi o alcalini, ma preferibilmente freschi e poco compatti.
Per il tuo praticello ti consiglio la dicondra,bella da vedere e facile da mantenere.
Eh, son belle soddisfazioni quando ci si rende conto che quel che si è seminato in anni di disperato tentativo educativo ha forse iniziato ad attecchire, ed inizia a vedersi qualcosa di solido oltre quella nebbia che, nell'adolescenza, avvolge in modo permanente i nostri pargoli... :-)))
RispondiEliminacomplimenti a madre e figlio: io sarei piombata in campo brandendo l'ombrello!
RispondiEliminamarina
ma forse non pioveva...
e bravo!
RispondiEliminaRodocrosite: sì ahimè, i genitori urlano le peggio cose dagli spalti. Provare per credere.
RispondiEliminaCredo che sia proprio lo sport a tirar fuori il meglio dai nostri ragazzi. A patto naturalmente, che questo meglio esista; se uno è scemo, come nel caso di quel compagno di tuo figlio, lo resta...
RispondiEliminaMitico!!! Tesoro di zia!!!
RispondiEliminaToh! Chi si rivede! L'indaffaratissima zia. ;-)
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