Ho riflettuto sul cruccio di alcuni amici blogger di ricevere pochi commenti e in particolare su Giulia che si dispiace quando le scrivono che i suoi post sono così belli e completi che non viene da aggiungere niente. Sono giunta alla conclusione che per stimolare uno scambio o un discussione sia necessario inserire nel post un qualcosa che faccia accendere nel lettore la voglia irresistibile di intervenire, che gli faccia "prudere le mani sulla tastiera", per usare la simpatica espressione di Dario. Questo qualcosa, secondo me dovrebbe appellarsi alla propria esperienza personale, al proprio gusto unico e particolare e dovrebbe essere anche qualcosa di immediato e di quotidiano.
Per esempio, se mi scappa di fare un post sul mio lavoro e mi metto a scrivere sulla contabilità degli enti pubblici potrei anche essere così brava da suscitare il vostro interesse (ce ne vuole, visto l'argomento) ma non credo che vi verrebbe da aggiungere altro (a meno che non facciate esattamente il mio stesso lavoro). Se invece, nel parlare del mio lavoro, racconto le mie imprecazioni perché il computer si è bloccato dandomi un messaggio di errore proprio mentre stavo terminando un compito lungo e delicato, è facile che ai lettori venga voglia di scrivere consigli su come rimediare o di raccontare analoghi episodi in cui hanno perso i dati, o del loro rapporto di odio/amore verso queste "macchine infernali" e così via.
Anche dal punto di vista della forma, ho notato che è utile inserire una domanda nel post che inviti a raccontare la propria esperienza. Più che un generico "voi cosa ne pensate?" è più efficace un "a voi è mai capitato?" oppure un "voi che fareste al posto mio?".
L'informatico di famiglia mi dice che si chiamano "hook" (ganci) quegli elementi che, in un programma già confezionato, permettono di agganciare in certi punti o una personalizzazione o un altro programma che faccia altre cose. Mi è piaciuta quest'idea del gancio e l'ho associata subito a quel qualcosa di un post che "faccia prudere le mani sulla tastiera".
Per esempio, se mi scappa di fare un post sul mio lavoro e mi metto a scrivere sulla contabilità degli enti pubblici potrei anche essere così brava da suscitare il vostro interesse (ce ne vuole, visto l'argomento) ma non credo che vi verrebbe da aggiungere altro (a meno che non facciate esattamente il mio stesso lavoro). Se invece, nel parlare del mio lavoro, racconto le mie imprecazioni perché il computer si è bloccato dandomi un messaggio di errore proprio mentre stavo terminando un compito lungo e delicato, è facile che ai lettori venga voglia di scrivere consigli su come rimediare o di raccontare analoghi episodi in cui hanno perso i dati, o del loro rapporto di odio/amore verso queste "macchine infernali" e così via.
Anche dal punto di vista della forma, ho notato che è utile inserire una domanda nel post che inviti a raccontare la propria esperienza. Più che un generico "voi cosa ne pensate?" è più efficace un "a voi è mai capitato?" oppure un "voi che fareste al posto mio?".
L'informatico di famiglia mi dice che si chiamano "hook" (ganci) quegli elementi che, in un programma già confezionato, permettono di agganciare in certi punti o una personalizzazione o un altro programma che faccia altre cose. Mi è piaciuta quest'idea del gancio e l'ho associata subito a quel qualcosa di un post che "faccia prudere le mani sulla tastiera".
bel post ma non sempre i ganci intelligenti attirano come si vorrebbe i commenti altrui; secondo me spesso i commenti arrivano perchè tu vai a commentare i post degli altri blogger e così loro passano da te e lasciano commenti...
RispondiEliminaIl mondo dei blog sta cambiando, i social network hanno attirato l'attenzione dei più, e i commenti automaticamente vengono meno perché la gente passa maggior tempo negli altri luoghi.
RispondiEliminaPersonalmente sto cercando di adoperare i s.n. oltre che per diffondere la Storia, anche per invitare a palesare una opinione, magari sfruttando Twitter o Fb o ancora FF, magari relazionandomi con quegli "amici" che hanno un certo interesse nei miei argomenti e io nei loro, magari taggandoli, come ho fatto in due post (uno in particolare ultimamente).
Una volta era vi era la buona usanza di scambiarsi i commenti, adesso bisogna andarseli a cercare (sic!): cambiano i tempi, cambiano i modi.
Usi e costumi che l'evoluzione digitale innova e rinnova.
Buona serata.
Rino.
p.s.: in ogni modo, leggendo anche blog stranieri, alcuni di loro, e di una certa importanza, non hanno quasi commenti, eppure sono visitati giornalmente da migliaia di ipotetici lettori.
Erica, non è assolutamente detto che il gancio debba essere intelligente ed inoltre va da sé che girare per blog è il mezzo più efficace per attirare una certa "quantità" di commenti (non la qualità).
RispondiEliminaRino, francamente sono molto poco attirata dai social network. Prima di tutto perchè non ho tempo per aumentare la mia attività in rete (a stento riesco a mantenere quella che ho). Secondo sono contraria a lasciare i miei dati su una piattaforma che poi può usarli per scopi commerciali. Terzo, per quello che ho visto, i social network portano alla comunicazione veloce e superficiale (tranne nobili eccezioni e il tuo sarà sicuramente tra queste). Quarto, con una probabile punta di snobbismo, non mi piace fare quello che fanno tutti (vedi la mia avversione viscerale per la moda).
In ogni caso hai perfettamente ragione quando dici che molti blogger sono scomparsi perchè sono sui s.n.
Infine: a me (me penso ad altri blogger) del contatore degli accessi non me ne importa nulla. A me piacciono le interazioni con le persone.
@Erica
RispondiEliminaA volte ho come l'impressione che i ganci intelligenti più che suscitare i commenti fanno fuggire i lettori
;-) ma anche ;-(
@Artemisia
Guarda che anche Google (di cui siamo ospiti) 'sfrutta' i tuoi dati e le tue 'preferenze'. Solo che lo fa in maniera più discreta e meno invadente. È un accordo che hai accettato nel momento in cui hai 'firmato' le condizioni d'uso (solo che nessuno, a parte pochi, le leggono). A me sta bene, lo ritengo un giusto compromesso, ma mi guardo bene dal mettere in rete dati o cose che voglio rimangano private. Difatti uso molto i servizi vari di Google, ma sempre pensandoci bene. Ad esempio per navigare sto usando Chrome, ma per operazioni di home-banking me ne guardo bene.
Sono d'accordo sull'analisi dei s.n.. Mi pare che i 'contatti' che si hanno li, siano (a parte rarissime eccezioni) del tutto superficiali.
Sottoscrivo al 101% il tuo "Infine"
Pace e benedizione
Julo d.
Julo: riguardo a google infatti mi sono registrata con dati di fantasia (come sempre quando mi registro su un sito) :-))
RispondiEliminaanche io mi dolgo spesso dei pochi commenti che suscito; anche se, devo dire, che più i post sono "profondi" maggiori sono i commenti. Forse il segreto sta nel dire e non dire, non esaurire un argomento ma lasciate spazio anche ad altre considerazioni o approfondimenti. No?
RispondiEliminaEsatto. Anch'io credo che sia così.
RispondiEliminaAnche a me ha preso la delusione per la mancanza di commenti. Poi, senza volerlo, ho evidentemente toccato un nervo scoperto e si è scatenato il dibattito (record assoluto: 42 commenti!). Sono arrivato alla conclusione che è meglio scrivere quello che si vuole e se i commenti arrivano, bene, sennò ciccia.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo, Maurice. Certo che bisogna scrivere quello che si vuole. Il tema pero' e' COME scriverlo. C'e' stile e stile.
RispondiEliminaVedi, anche il fenomeno "attira commenti" che si presenta tutte le volte che uno parla di "autocoscienza blogger" (quello che hai raccontato tu), lo dimostra.
Dove il post tocca qualcosa di condiviso, e' piu' facile che attiri commenti.
Poi e' chiaro che ci sono post che uno scrive perche' gli va. Punto e basta e pazienza per la scarsita' di commenti.
abbocco subito: la domanda esplicita secondo me è poco efficace; meglio una domanda più interna, sotteranea.
RispondiEliminaDovremmo studiarci un po', diabolicamente
marina :-)
Mah, secondo me, Erica, intervenire nelle discussioni degli altri non e' sufficiente per niente. Io per esempio partecipo animatamente a parecchie discussioni degli amici blogger, ma raramente qualcuno viene a visitare i miei post. Se non fossi cosi' pieno di autostima potrei concludere che i miei post non sono interessanti in assoluto. Ma lo sono. Anzi, ci sono alcuni post (come gli ultimi due, ad esempio) che trovo davvero impossibile che non piacciano ai miei amici blogger. E' che loro non sapranno mai se sono interessanti o no, finche' non vanno a visitare il mio blog.
RispondiEliminaSecondo me e' vero quel che dice Artemisia, cioe' che ci vuole il gancio. Pero' io ritengo che il gancio non deve affatto essere esplicito. Anzi, se non lo e' e' ancora meglio.
Ad esempio, se uno facesse un post che dice qualcosa come "io penso che Craxi, tutto sommato, sia stato un buon statista", non c'e' affatto bisogno di una domanda tipo "voi cosa ne pensate?" oppure "Non trovate anche voi che ci sia stata una persecuzione nei suoi confronti?", perche' e' inevitabile che un lettore sia interessato all'argomento e che gli prudano le mani per dire la sua (o, altrimenti, che il lettore non abbia idea di che cosa si stia parlando e allora e' meglio che stia zitto).
Un po' e' l'argomento che deve essere intrigante, e un po' deve lasciare una (o piu') domande aperte.
Ma neanche questo basta. Ad esempio il mio penultimo post lascia molte domande al lettore, tuttavia non se lo caga nessuno lo stesso (a parte l'amica Giovanna che sorprendentemente capita da me quando meno me l'aspetto).
Una cosa che sicuramente non va nel mio blog e' che io non ne rispetto i tempi. Cioe' non basta solo far nascere l'interesse per i post, non basta mettere ganci. Ma bisogna portare avanti queste attivita' costantemente e periodicamente. In parte questo ostacolo e' scavalcato da Google Reader, perche' io mi accorgo ad esempio dell'amico Aaron di Blogiorno anche se lui posta si e no un paio di volte all'anno, semplicemente perche' me lo dice Google Reader. Temo pero' che questo strumento non sia di uso comune. Altrimenti non si spiegherebbe, di nuovo, perche' a me non mi caga nessuno.
Poi ci sono casi piuttosto schizzofrenici. Ad esempio qui, sul mio blog, c'e' una interessantissima discussione che da sola ha avuto piu' commenti di tutto il resto del blog, dopo due anni di attivita'.
Notare che il post precedente e il successivo, in totale, hanno ottenuto cinque commenti (dei quali due miei e due di Artemisia), il che gia' significa sforare abbondantemente la media.
Forse il trucco e' avere un istigatore esterno alla discussione. Io ad esempio, funziono bene in questo ruolo. Quando dico la mia certe discussioni si accendono (vero Maurice? ;-)).
RispondiEliminaEhi. Un suggerimento a chi ha pochi commenti (in tempi di crisi tutto fa brodo).
Io, a pagamento, intervengo a qualunque discussione.
;-)
Dario, adorabile istigatore, mi sa che ci vogliono un po' tutte le cose: ganci, costanza, ricambio delle visite, ecc.
RispondiEliminaAnch'io mi accorgo dei post grazie a google reader (e mi accorgo subito chi fa altrettanto) ma molti si ricordano di un blog solo quando l'autore lascia loro un commento.
Gli approcci sono i piu' diversi, come e' giusto che sia.
Il tema in questione e': avete presente quei post belli, interessanti, fatti bene, ben confezionati, profondi, condivisibili in cui uno arriva in fondo e si chiede: "e mo? che je dico?" (sto citando una blogger ma non dico chi :-) )?
Ecco talvolta post piu' tirati via ma piu' "immediati" provocano (anche senza volere) discussioni ampie e divertenti. Tutto qua.
Uhm... credo che sia proprio cosi'.
RispondiEliminaE credo che il motivo sia proprio quello che abbiamo detto prima. Un post "tirato ma immediato" e' piu' breve e richiede meno sforzo/tempo per essere scritto, e quindi e' piu' facile rispettare una frequenza maggiore. Inoltre essendo "tirato" e' anche necessariamente incompleto, e quindi lascia dei punti interrogativi a forma di gancio.
Per di piu', essendo brevi e interessanti proprio per questi motivi, invogliano di piu' a essere visitati.
Il problema e' che io proprio non ci riesco a buttare giu' una cosa cosi', e poi postarla senza rivedermela per essere sicuro di averla detta giusta.
Artemisia, scusa se mi inserisco qui con un argomento del tutto OT, ma se ti rispondevo sul mio blog non sapendo se avevi inserito la notifica di risposta, non ero sicuro che leggessi.
RispondiEliminaAllora, non so se ti sarà utile, ma il miele di marasca che mi è piaciuto di più è prodotto da:
Apicoltura "SILVAN"
via 25 Aprile 10
Doberdò del Lago-Doberdob (GO)
tel 0481 78050
Per la melata ti farò sapere.
Pace e benedizione
Julo d.
approfitto dell'ospitalità di artemisia
RispondiElimina@maurice: ma da te è impossibile postare! o almeno io non ci riesco
marina
Artemisia, hai citato una mia frase e ti ringrazio. Quello che però volevo dire dicendo che mi dispiace che si passi e non si commenti era forse un po' diverso.
RispondiEliminaIl blog che ho riaperto ha adesso un modo di vivere differente da prima: è più che altro un quaderno di appunti. Mi annoto e rifletto su ciò che leggo e scrivo quello che per me acquista pian piano significato e su cui devo capire come passare dalla parola alla "vita", come renderlo cioè vivo in me.
E' un periodo che cerco di non "disperdermi", un momento in cui sento più che mai il desiderio della riflessione. Per questo avevo sospeso il mio blog. Poi mi sono detta che potevo postare alcuni passaggi di un mio personale percorso. Giro meno nei blog, a meno che non ci sia uno scambio, un reale interesse l'uno per l'altro. E sono contenta se qualcuno passando da me, trova qalcosa che gli possa servire: solo in questo caso mi piacerebbe che si aprisse un dialogo. Altrimenti fa bene a passare e andarsene.
Tu dici trovare qualcosa che faccia "accendere" il lettore... Mi piace la tua idea, ma non fa per me in questo momento. Oggi io scrivo prima di tutto per "accendere" me stessa, per trovare in quello che leggo qualcosa che mi riaccenda il pensiero, la riflessione, l'azione.
Quello che penso è che viviamo un momento in cui ci sentiamo molto soli, sfiduciati e quindi è bello "accendere" il confronto, scambiarci idee, riflessioni. Su questo ho postato ciò che dice la Arendt sull'amicizia, ricordi? Ecco su questo sto ragionando e lavorando nella vita reale.
Un caro saluto
Va benissimo, Giulia. Ho solo preso lo spunto dalla tua frase per fare una riflessione più generale.
RispondiEliminasono ritornata a leggere i commenti degli altri tuoi lettori cara Arte
RispondiEliminae sinceramente aggiungo che ogni volta che scrivo un post non penso minimamente ai commenti;
sono anni che scrivo nei blog, con pochi commenti ed un numero anche elevato di lettori ma potrebbero anche essere solo tre al massimo quattro che non cambierei il mio modo di scrivere perchè scrivo per il piacere di scrivere e lo faccio solo quando ne ho voglia;
non mi interessano i social network, se voglio comunicare con amici e conoscenti vari lo faccio da vicino e di persona, con un blog invece si fanno conoscenze lontane e anche estere
e da anni leggo dei bellissimi blog stranieri che hanno pochissimi commenti ma che come me non si preoccupano nè di ganci nè di altro per attirare lettori: vengono scritti in modo molto personale e decisamente affascinante...
un saluto erica
Grazie, Erica, dell'interesse che hai dimostrato tornando a leggere i commenti. La mia era solo una riflessione personale, non certo una ricetta.
RispondiEliminaIo, che credo di essere il campione dei post senza commenti (praticamente l'unica commentatrice sei tu, Arte!), mi sono chiesto spesso perchè la discussione nel mio blog latiti tanto: francamente non sono riuscito a venirne a capo.
RispondiEliminaAlle volte penso sia colpa di uno scrivere involuto e tedioso; altre volte temo di sembrare uno che lancia frasi apodittiche e non vuole il confronto (e invece sarebbe il contrario). Forse scelgo male gli argomenti o non so usare i "ganci".
Se qualcuno ha idee da suggerirmi, perchè non passa da me a commentare un po'? ;-))
Ah, per Dario: posso noleggiarti per rimpolpare la discussione su Paleozotico?
Dai Andrea, su, non ti scoraggiare. Non sei certo l'unico ad avere pochi commenti. I tuoi post non sono affatto tediosi. Magari si' mancano di ganci nel senso che non ci si sente di aggiungere altro oltre che il fatto di essere d'accordo.
RispondiEliminaCredo pero' che piu' che altro tu dovresti essere meno timido e commentare di piu' altri blog come scrive Erica nel primo commento qui sopra.
Mi viene in mente una frase che spesso gridano i genitori alle partite di calcio dei ragazzi: "Fatti vedere!!" ;-)
;-) Tre euro a cartella...
RispondiEliminaCaspita, Dario, mi mandi in bancarotta... ;-)
RispondiEliminaScherzo: grazie mille per essere passato di là.
Cara Arte, cercherò di seguire i tuoi consigli (comunque mi piacerebbe leggere anche commenti che non approvano quanto scrivo, perchè il dibattito nasce solo da punti di vista differenti).
Eh, allora prova a bazzicare blog di destra, caro mio. E auguroni! ;-)
RispondiEliminaAiuto...
RispondiEliminason posti freddi e inospitali: meglio stare al calduccio qui!
;-)